sabato 20 dicembre 2008

Natale 2008 , i miei auguri


A Tutti Voi i miei auguri più sinceri per giorni di pace, lontani dalle ansie e attenti alle piccole cose belle che la vita ci offfre e spesso non notiamo. Vi auguro un Natale sereno, di sentimenti e di attenzione per chi ci sta vicino. E poi un 2009 carico di sorrisi, speranza, coraggio, grinta, voglia di migliorare tutti assieme e proteggere questa nostra amata e bistrattata Terra
Un Augurio di Tutto cuore a voi e a tutti quelli che vi sono vicini

mercoledì 17 dicembre 2008

19 dicembre Cena Slow Food Caserta per i vini Spada e il Frantoio Ducale




Il 19 dicembre prossimo, al Ristorante il “Frantoio Ducale” di Castelmorrone (via Altieri, 50), in provincia di Caserta, si svolge la cena-evento organizzata dalla condotta Slow Food di Caserta, guidata da Sabatino Santacroce, in onore di due realtà dell’enogastronomia del territorio casertano che quest’anno hanno dato lustro alla regione conseguendo due importanti riconoscimenti.
Protagonisti dell’iniziativa saranno, infatti, il Roccamonfina Igt Gladius 2006, Blend di aglianico e Piedirosso, della Tenuta Adolfo Spada di Galluccio che ha portato alla regione uno dei 16 “Tre bicchieri” attribuiti ai vini campani dalla "Guida dei Vini d'Italia 2009" di Slow Food e Gambero Rosso e il “Frantoio Ducale”, location dell’iniziativa, uno dei locali new entry della rosa dei 20 “chiocciolati” dalla Guida “Osterie d’Italia 2009” di Slow Food Editore. Per l’occasione l’azienza Olivicola “Eredi Andrea De Maio” di Capua (Caserta) proporrà il suo extravergine.
Dei 30 ettari di proprietà della famiglia Spada dal 1973, nella Frazione Vaglie di Galluccio, 22 sono coltivati a vigneto: soprattutto Aglianico, Piedirosso e Falanghina. Ne escono fuori le quattro etichette aziendali, recensite dalle principali guide di settore: il Roccamonfina Igt Gladius, prodotto da selezionate uve Aglianico e Piedirosso; il Roccamonfina Igt Sabus, blend che alle suddette uve a bacca nera, aggiunge una percentuale di Montepulciano d’Abruzzo proveniente anch’esso dalle vigne aziendali; il Roccamonfina Igt Gallicius Rosso, Aglianico in purezza; e il Roccamonfina Igt Gallicius Bianco, Falanghina in purezza. La serata (30 euro per i soci Slow Food e 35 per i non Soci), cui sarà presente Ernesto Spada, alla guida dell’azienda con il fratello Vincenzo, sarà l'occasione per anticipare alcune delle iniziative in programma per il 2009, anno nel quale Ernesto Spada, ingegnere e manager proveniente dal settore finanza, da sempre animato dalla passione per la terra, e legato affettivamente alla proprietà del padre Adolfo, punta, con il fratello Vincenzo, a dare nuovo slancio all’immagine aziendale. Tra gli altri progetti: il lancio della nuova veste delle etichette dei suoi prodotti e l’espansione verso nuovi mercati esteri. Per prenotazioni contattare la condotta Slow Food di Caserta allo 0823 305970 oppure allo 0823354063

giovedì 4 dicembre 2008

Una bella idea da Maurizio Paolillo

Cava de' Tirreni, 4 dicembre. Il Ri-Sorso alla mostra Ri-Ciclo



RI-CICLO. UNO SGUARDO OLTRE I RIFIUTI

Mostra fotografica con quarantanove opere fotografiche di grande formato e due lastre antisdrucciolo dell’artista Ico Gasparri

Ri-Ciclo. Uno sguardo oltre i rifiuti è una mostra che nasce dall’intuizione di Ico Gasparri, fotografo sociale di professione, dedicata all’interpretazione artistica, attraverso il mezzo fotografico, dei rifiuti differenziati. La mostra presenta 49 opere fotografiche e due lastre antisdrucciolo in alluminio mandorlato con fotografia impressa, sono state scattate principalmente all’interno di impianti di riqualificazione di plastica, alluminio, carta/cartone, legno e vetro di varie aree della Campania, ma anche della Sicilia e del Veneto. E proprio nel segno della continuità e della coerenza, che la mostra viene ospitata a Cava de’Tirreni che, nella raccolta differenziata, è uno tra i comuni più virtuosi d'Italia.
La mostra si svolge nella ristrutturata Galleria Civica d'Arte Santa Maria del Rifugio di Cava de’Tirreni, inaugurata per l’occasione a una nuova vita culturale, dal 14 dicembre 2008 al 18 gennaio 2009, con inaugurazione il 14 dicembre alle ore 19.
Due edizioni recenti della mostra si sono svolte a Napoli, nelle sale di Santa Maria la Nova, sede della Provincia di Napoli e nel prestigioso Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, luogo per eccellenza di sviluppo ed elaborazione del pensiero contemporaneo internazionale, dove sono state avviate alcune importanti attività di monitoraggio e controllo sul territorio che hanno portato all'esplosione dello scandalo dei rifiuti tossici abbandonati nel sottosuolo della Campania. Le due edizioni hanno ricevuto il patrocinio morale della Provincia di Napoli, del Comune di Napoli e della Regione Campania, facendo si’ che rientrassero tra le iniziative che si schierano contro il “sistema della camorra”.
ico.gasparri@fastwebnet.it www.icogasparri.net

RI-SORSO
l'arte del vino e l'arte del riciclo

Evento abbinato all’inaugurazione della mostra
con degustazione di vini Terra delle Ginestre
Vini nobili da materiali poveri: muffato e botti di castagno

Da un’idea di Maurizio Paolillo, agronomo e cultore delle tradizioni nobili

La tecnologia è l’arte mediante la quale l’uomo ottiene beni destinati a soddisfare i propri bisogni, partendo da materia grezza. È un modo per creare ricchezza, valore aggiunto. E questo vale per tutti i campi, enologia compresa; quando si parte da un’uva apparentemente inutilizzabile per ottenere un vino fine, di pregio, dai profumi e dagli aromi insospettati, il risultato riesce ad essere addirittura sorprendente… Sorprendente come la ricerca artistica di Ico Gasparri mirante a esaltare il comportamento virtuoso dei cittadini e dei comuni che riciclano, come avviene con successo a Cava de' Tirreni, trasformando rifiuti in energia e risorse.

Promessa è un vino muffato, ottenuto da uve Moscato di Terracina colpite dal “marciume nobile”. A provocarlo è un fungo che, in condizioni normali, determina la degradazione totale dell’uva, rendendola inutilizzabile, ma, opportunamente gestito, dà vini dai caratteri assolutamente originali, con profumi di inusuale intensità e gusto lungo e profondo. È alta tecnologia anche l’uso di un vitigno tradizionale poco considerato, da vigne vecchie quasi dimenticate, con l’ausilio di materiali reperiti in loco e comunemente ritenuti inadatti alla vinificazione. È il caso del Lentisco, un bianco da uve Bellone in purezza, antico vitigno autoctono laziale, ottenute da vigneti con oltre mezzo secolo di vita, vinificate in fusti di castagno, per un tempo lunghissimo (fino a 8 mesi). Anche in questo caso il risultato sorprende: un vino dai profumi opulenti di frutta matura e caratteristici sentori di affumicato.

Vini in degustazione:

• Promessa 2006 – Lazio IGT
• Lentisco 2006 – Lazio IGT
Azienda: Terra delle Ginestre
piccola società cooperativa a r. l.
Via Fornello 94 – Spigno Saturnia (LT) – 0771700297
www.terradelleginestre.it - info@terradelleginestre.it
Enologo Maurizio De Simone

Addetto Stampa
Mariella Sportello
349/0876658

mercoledì 3 dicembre 2008

IL LATO SPUMANTE DELLA FALANGHINA


L'ARCANTE ENOTECA & IL RUDERE RISTORANTE

In collaborazione con
Officine Gourmet
presentano


Il lato spumante della Falanghina
&
la cucina di mare di Antonio Lubrano
Una festosa cartolina da Pozzuoli

Venerdì 19 Dicembre ore 20,30

Una cena gourmet per salutare il 2008. Per la prima volta insieme due realtà d’eccezione del panorama enogastronomico flegreo.
Angelo Di Costanzo, Primo Sommelier della Campania 2008 e Patron dell’Enoteca L’Arcante, presenta il lato spumante della Falanghina. Tre interpretazioni diverse del vitigno autoctono più diffuso in Campania raccontate direttamente dai produttori.
In abbinamento un menù della classica tradizione marinara flegrea proposto da Nunzia Andriolo Di Razza e da suo marito Rino con la sapiente realizzazione del giovane house Chef Antonio Lubrano.
Nunzia, Rino e Antonio, come Angelo e Lilly de L’Arcante, hanno scommesso e investito per promuovere la propria terra e lavorano ogni giorno con passione e competenza utilizzando materie prime d’eccellenza.

Una serata effervescente dunque, all’insegna del buon mangiare e del buon bere, circondati da intermezzi di vero “opus reticulatum” caratteristico delle costruzioni flegree del centro storico.


Partecipano:

- Alessandro Palmieri di Feudi di San Gregorio – Dubl Falanghina Spumante Metodo Classico
- Pasquale Massa di Cantine del Mare – Brezza Flegrea Falanghina Spumante Metodo Charmat
- Francois Di Domenico di Cantine Astroni – Astro Falanghina Spumante Brut Metodo Charmat

Si chiude in dolcezza con l’enologo Vincenzo Di Meo de I Vini della Sibilla che presenta il proprio passito di Falanghina.

Qualche anticipazione dallo Chef :

Ricotta e acciughe in tempura di semola e pizzelle di bianchetti…

Il tutto condito da un comune e fondamentale ingrediente:

la passione!

Ticket di partecipazione: €38,00
Sconto Soci Ais e Slow Food 10%

Info e prenotazioni

L’Arcante Enoteca 081.3031039
larcante@libero.it

Ristorante Il Rudere 081.5262943 info@ristoranteilrudere.it

Credits
L’Arcante , www.vinix.it/detail.php?ID=25330
www.ristoranteilrudere.it
www.feudi.it
www.cantinedelmare.it
www.cantineastroni.com
www.leofficinegourmet.it

Ristorante Il Rudere Via Pergolesi 80 Pozzuoli (Na)

12 Dicembre, a cena con la birra artigianale a L'Arcante

L'ARCANTE ENOTECA




Il Venerdì delle grandi bottiglie

I fuoriclasse che fanno la storia del vino in Italia e nel mondo

Venerdì 12 Dicembre ore 20,30

A CENA CON... LA BIRRA ARTIGIANALE

In occasione del Venerdì delle Grandi Bottiglie vogliamo proporvi una idea originale per le vostre prossime cene. Può la birra sostenere un menù degustazione? Certo che sì. Negli ultimi anni i consumi di birra in Italia sono cresciuti a dismisura e soprattutto sono cresciuti nella giusta direzione con uno sviluppo delle birre artigianali non più solo appannaggio dei paesi del famigerato triangolo del Benelux (Belgio, Olanda, Lussemburgo). In Italia sono sorti molti microbirrifici, dal nord al sud e noi vogliamo iniziare un percorso conoscitivo da condividere con voi tutti.

In quest’occasione ospitiamo dalla Puglia

BIRRIFICIO SVEVO

Come sempre uno speciale Menù degustazione in abbinamento con quattro birre Artigianali preparato per l'occasione da Lilly Avallone

Ticket di partecipazione € 38,00.
Sconto soci Ais e Slow Food 10%
Posti Limitati

EVENTO PROMOSSO IN COLLABORAZIONE CON
OFFICINE GOURMET
di Giulia Cannada Bartoli


E' richiesta la prenotazione, impegnativa per tempo allo 081.3031039 oppure a larcante@libero.it . Via Pergolesi, 86/88 Pozzuoli

martedì 2 dicembre 2008

A Milena Pepe il Premio Fondazione Marrama Spazio ai Nuovi Talenti


12 Dicembre 2008, A Milena Pepe, giovane vigneron belga-irpina il Premio Fondazione Marrama. Spazio ai Talenti edizione 2008.

Premio Marrama: spazio ai Talenti. Anche per l'ottava edizione dell'evento che premia le migliori idee d'impresa e della ricerca che danno lustro all'economia del Mezzogiorno, sono stati scelti i vincitori.

Milena Pepe, giovane, appassionata vigneron di origine irpina, nata in Belgio, si aggiudica un posto tra i dieci imprenditori premiati. La cerimonia di premiazione , con la partecipazione del sindaco di Napoli Rosa Russo Jervolino e di Daniele Marrama, avrà luogo venerdì 12 dicembre alle ore 10,00 presso l’Istituto Fondazione Banco Napoli in Via dei Tribunali 213.
Il progetto di Milena, coadiuvata da tutta la famiglia Pepe, nasce nell’areale docg dei vini dell’Irpinia, tra Luogosano, Sant’Angelo all’Esca e Taurasi. Il Cavalier Angelo Pepe, papà di Milena, ristoratore italiano in Belgio, impianta negli anni diversi ettari di vigneto, fino ad arrivare ai 35 ettari odierni che formano la Tenuta del Cavalier Pepe: vigneti di aglianico, coda di volpe, greco e fiano e un ristorante enogastronomico, La Collina, per dar lustro al vino e alle produzioni del territorio.
In poco più di 4 anni, Milena Pepe, studi di enologia e marketing del vino alle spalle, ha imposto, con caparbietà e umiltà, un personale stile ai propri vini, circondandosi di professionalità di grande esperienza, alla ricerca continua di un prodotto di forte identità territoriale e dall’ottimo rapporto prezzo – qualità. Il brand Tenuta del Cavalier Pepe si sta affermando progressivamente sia in Italia che all’estero e viene richiesto anche dall’alta ristorazione.
I dieci imprenditori selezionati vedranno la pubblicazione di un profilo della loro impresa, in un volume della collana editoriale "I Talenti del Mezzogiorno" distribuito in 15 mila copie insieme al quotidiano il Denaro.

Info 081.421900 RSVP

Credits: Tenuta del Cavalier Pepe tel.+39.0827.73766, fax +39.0827.78163, 349.3172480 www.tenutacavalierpepe.it, info@tenutacavalierpepe.it

Ufficio Stampa: Le Officine Gourmet 339.8789602 officinegourmet@gmail.com

lunedì 1 dicembre 2008

a Napoli il 17 dicembre Joaquin Vely, un piccolo grande champagne

A' Taverna do Rè e Le Officine Gourmet

presentano

17 Dicembre 2008
Le bollicine francesi di Joaquin Vely, un piccolo grande champagne


Mercoledì 17 dicembre alle 20,30, evento esclusivo a Taverna Do Rè. Per la prima volta a Napoli si presenta lo Champagne Cuvèe Joaquin – Vely, prodotto da Pinot Noir, Pinot Meunier e Chardonnay dei vigneti di Ecueil , sulla Montagna di Reims, dipartimento della Marna.
Il vino esprime al meglio il terroir da cui ha origine, Ecueil. L’ impianto prevalente di Pinot Noir regala struttura e, con l'affinamento, colore giallo oro, al naso crosta di pane non completamente lievitato, fiori maturi. Con ingresso elegante, si fa apprezzare per un finale lungo e persistente.
Partecipa alla serata il patron di Joaquin Vely, Raffaele Pagano
Joaquin – Vely: storia recente di una volontà.
Nella mente di Raffaele Pagano, è stata sempre presente, la determinazione a
spingersi oltre i confini nazionali nella produzione di vini.
L'occasione di iniziare a parlare di Champagne arriva per caso nel 2005
quando in un viaggio in Alsazia, Raffaele incontra Jean Marie e Yve Vely, piccoli
vigneron ad Ecueil nel zona della Montagne de Reims in piena area di
allevamento del Pinot Noir, che da anima alle "Bollicine Francesi".
Subito fu intesa, da una parte la spinta a comprendere le assonanze,
non solo fonetiche, tra la Campania e la regione dello Champagne, e nei nuovi
"Amici di Oltralpe" la voglia di aprire nuove strade distributive per i propri vini.
Parte così nel 2005 il progetto di un grande - piccolo Champagne. Dopo attente valutazioni, insieme allo Chef de Cave della Maison Vely-Prodhomme, si capì quale poteva essere la Cuvée migliore.
Nasce la Cuvée Joaquin-Vely, le prime bottiglie arrivano in Italia nel
mese di Novembre 2006 in appena 1200 esemplari, tutti immediatamente venduti,
ad amici ed appassionati. Da allora si continua su questi numeri, privilegiando il
rapporto con "Enoteche e Buona Ristorazione" sicuramente il veicolo migliore
per parlare di un'idea, di un viaggio.

Per l’occasione lo Chef Francesco Parrella ha preparato un menù natalizio dai sapori tradizionali con vaghe e curiose rivisitazioni.

Il menu’

Entreé
Corsivo
Crudo napoletano

Antipasto

Tartarre di pesce bandiera marinato al mandarino
su letto di spinaci freschi

Primo

Paccheri con vongole con scottata di gamberi imperiali

I Secondi

Terrina di insalata di rinforzo all'aceto balsamico
con supreme di baccalà fritto in olio extravergine di oliva

CorsivoInvoltini di anguilla
su vellutata di fagioli a formella …
il cotechino del futuro!

Pre Dessert

Sorpresa natalizia dello chef

Dessert
Finto babà al gusto di panettone su crema di agrumi


Quota di partecipazione € 38,00, sconto soci Ais 10%
Solo su prenotazione 081.5522424, info@atavernadore.it

Credits
www.joaquin-vely.com
www.leofficinegourmet.it

domenica 30 novembre 2008

Impressioni da Rosso Rosso Piedirosso




Piedirosso, il vino della napoletanità, della tradizione e della quotidianità, magari non il vino della festa, ma il vino a cui tutti i napoletani e, piu’ in generale, i campani sono profondamente legati. Le origini del piedirosso non sono facili da identificare, è un vitigno conosciuto dai contadini e deve il suo nome alla colorazione rossa del raspo, che a maturazione ormai prossima, ricorda la zampa di un piccione (pere e’palummo) e sono antichissime, il piedirosso era già noto ai tempi della Campania Felix di Orazio e lo ritroviamo anche nella Naturalis Historia di Plinio il Vecchio, citato col nome di uva colombina.
Vitigno autoctono campano, o meglio partenopeo, dal momento che è maggiormente diffuso nelle aree vulcaniche della provincia del napoletano.
Altre espressioni di Piedirosso si ritrovano nel Sannio beneventano e sul Taburno, con caratteristiche organolettiche diverse dal Piedirosso dei Campi Flegrei e dell’ isola d’Ischia. Intanto, non è sempre facile trovare il piedirosso vinificato in purezza, spesso si accompagna a piccole percentuali di uve locali come, il guarnaccino ad Ischia e l’uva marsigliese nei Campi Flegrei e la barbera (quella beneventana) nel Sannio.

Ne abbiamo parlato a Rosso, Rosso, Rosso Piedirosso alla Fabbrica dei Sapori di Cosimo Mogavero a Battipaglia. La degustazione, abbinata a piatti di noti chef campani, è stata la prima occasione in assoluto per un positivo e aperto confronto tra produttori, sommelier, ristoratori, enologi, giornalisti ed appassionati che si sono alternati in un vivace brain storming di proposte, pareri e suggerimenti, senza timore di rivelare pratiche di vigna o cantina, consapevoli che l’esperienza comune è un tesoro del quale l’intero territorio deve beneficiare. Il pubblico in sala ha affermato di ritrovare finalmente una nota riconoscibile nel piedirosso e una qualità media elevata. Non da ultimo il generale buon rapporto prezzo-qualità conferisce a questo vino un marcia in piu’ per poter essere spinto sui mercati assurgendo a dignità territoriale propria.
Il piedirosso non è, e non deve essere considerato, il fratello “scemo” dell’aglianico. E’ invece un vino con precise caratteristiche ampelografiche e sensoriali. Sta ai produttori ed agli addetti di settore lavorare per tracciarne un profilo in qualche modo comune che ne delinei la cd. tipicità. I marcatori sensoriali del piedirosso sono tipicamente aromi secondari, il fruttato di piccole bacche rosse e il floreale del geranio e della rosa, sorretti dalla vinosità e da quella nota vegetale che potrebbe far pensare al cabernet franc, in evoluzione possiamo ravvisare qualche nota appena speziata ed eterea. Al gusto è un vino dai tannini non assenti, né diluiti, semplicemente piu’ lievi ed eleganti, bilanciati in genere da buona freschezza e sapidità. Riguardo la vinificazione sono emersi alcuni spunti interessanti: il piedirosso non è un vitigno da vinificare in maniera esasperata, matura abbastanza precocemente e va lasciato intatto per far si che esprima profondamente il territorio e i diversi microclimi. I campioni assaggiati ieri hanno dato bella prova di questa diversità, sei piccoli cru che stanno andando, a diversi livelli, in direzione della tanto agognata specializzazione del vigneto. I vini di Agnanum, La Sibilla, Astroni, Grotta del Sole, Contrada Salandra e Colle Spadaro hanno espresso micro diversità sensoriali (concentrazione del colore, freschezza, spessore dei tannini, complessità gusto olfattiva e persistenza aromatica) dovute alle diverse zone ed esposizioni dei rispettivi vigneti, ai diversi sistemi di conduzione della vigna, alla vinificazione in purezza o con piccola percentuale di vitigni minori. Tutti si sono presentati in buon equilibrio. La degustazione è stata presentata da Ciro Cenatiempo scrittore e giornalista e da Tommaso Luongo, Delegato Ais di Napoli. Angelo di Costanzo primo Sommelier della Campania 2008 e profondo conoscitore delle vigne di questo bacino dove l’influenza vulcanica e quella del mare lasciano fortissime tracce sensoriali in termini di freschezza, sapidità e mineralità, ha guidato con grande passione e competenza la degustazione. Abbiamo degustato i vini a 14°, la temperatura ideale per il Piedirosso dice Angelo.
Il piedirosso è un vitigno delicato e difficile da quale non si possono pretendere alte rese. Tutti e sei i produttori presenti hanno dichiarato di lavorare su rese molto basse. Col piedirosso non ci si arricchisce, ma certamente, lavorando tutti assieme, si potrà contribuire alla salvaguardia e alla promozione di uno dei vitigni a bacca rossa piu’ amati dai campani.
Abbiamo assaggiato, tranne in due casi ( Agnanum e Contrada Salandra), vini del 2007. La differenza d’ annata si è sentita perché il piedirosso è un vino al quale l’affinamento in bottiglia fa bene, pochi mesi in più fanno miracoli per eleganza e profumi. Qualcuno ha suggerito, compatibilmente con le richieste e i tempi del mercato, di aspettare qualche mese in più prima dell’immissione al consumo. La veste cromatica del piedirosso varia dal rosso rubino di partenza con tendenza al porpora e, in qualche caso, al granato. Per due dei campioni in degustazione, Contrada Salandra e Colle Spadaro, entrambi piedirosso 100%, abbiamo notato un elegante trasparenza che potrebbe essere la “nuova” via del piedirosso.

Il piedirosso è un vino jolly per la tavola campana, si presta a molti abbinamenti, grazie alla struttura non eccessiva, alla bevibilità e alla freschezza, è l’ideale per tutta la cucina di mare del sud, per i piatti a base di ortaggi della tradizione napoletana, per i primi piatti al sugo di pomodoro, pollo e coniglio alla cacciatora e qualche formaggio fresco.

L’abbiamo abbinato alla straordinaria minestra di pasta mista con patatae e crostacei di Gennarino Esposito, alle bruschette di mare di Luigi di Lauro da Pollica e, abbinamento del cuore, alla pizza con provola e friarielli del patron Cosimo Mogavero. Durante tutta la serata chef ai fornelli e collegamento in diretta su sky 849, un’infaticabile Pignataro ha intervistato chef, produttori, enologi, sommelier e giornalisti.

Giulia Cannada Bartoli

Agropoli, Venerdì 5 dicembre Cucinare con i ceci e Guida ai vini della Provincia di Salerno

mercoledì 26 novembre 2008

martedì 25 novembre 2008

5 dicembre save the date for Amarone by the glass a L'Arcante Enoteca

L'Arcante Enoteca

in collaborazione con

Officine Gourmet

presenta

Il Venerdì delle grandi bottiglie
I fuoriclasse che fanno la storia del vino in Italia e nel mondo

Venerdì 5 Dicembre ore 20,30

AMARONE...by the the glass!


In occasione del Venerdì delle grandi Bottiglie Vi presentiamo in anteprima l'Amarone del Centenario di Giuseppe Campagnola, produttore di Valpolicella che fa' dei suoi vini un'antica arma di seduzione, da non perdere di vista per le prossime annate, a confronto alcuni "mosti sacri" dell'enologia veronese come Tommasi Viticoltori, Sartori di Verona con il suo straordinario Corte Brà e a chiudere il mio coup de coer il Sant'Urbano di Speri.
Un evento da non perdere, una serata da ricordare. Come sempre Menù degustazione in abbinamento con i quattro vini preparato per l'occasione da Lilly Avallone

Ticket di partecipazione € 42,00.
Sconto soci Ais e Slow Food 10%
Posti Limitati



E' richiesta la prenotazione, impegnativa per tempo allo ( 081.3031039 oppure a larcante@libero.it

La prima Enoteca in città


Napoli, Enoteca Partenopea 1951 Viale Augusto, 2/4 - Fuorigrotta Tel.081.5935336, fax 081.5937982 info@enotecapartenopea.it www.enotecapartenopea.it chiuso: giovedì pomeriggio e domenica ferie: agosto


Nella foto:Rosario Russo, la tradizione di famiglia continua


Una vita per il buon cibo e il buon bere. Antonio Russo eredita negli anni ’70 un’attività di gastronomia ed alimentari avviata dal nonno Raffaele Mangia. La passione per il vino prende il sopravvento e dà vita nel 1972 alla trasformazione del punto vendita in quella che oggi, dopo diversi ammodernamenti ed ampliamenti, è divenuta l’Enoteca Partenopea. Sicuro punto di riferimento in tutta la regione e non solo. Ad Antonio e sua moglie Carmen, si è affiancato da qualche tempo il figlio Rosario, appassionato enotecario con il prezioso dono dell’understatement. L’enoteca è in posizione strategica nel quartiere di Fuorigrotta, perfettamente collegata con il centro città e con la provincia da dove arrivano numerosi clienti. Il look dell’ingresso con raddoppio di vetrina e sala esposizione al primo piano è stato rifatto qualche anno fa. Al primo piano si ferma la clientela del quotidiano, quella da accontentare con prodotti dall’ottimo rapporto prezzo – qualità, il bicchiere di vino buono per la tavola senza spendere una fortuna. Il tesoro si trova al piano di sotto: cinque ambienti dedicati al vino in tutte le sue declinazioni e provenienze, ai liquori, alla gastronomia, alle selezioni di formaggi, salumi, prodotti della pesca, dolci e cioccolato. Completano l’offerta gli strumenti per il servizio del vino, dei salumi e dei formaggi. La clientela del piano di sotto appartiene alle categorie degli acculturati del vino, liberi professionisti, ristoratori e sommelier. Qui si puo’ organizzare una carta dei vini con la consulenza di Antonio e Rosario senza immobilizzare una fortuna. Anche la seconda Stella Michelin Gennarino Esposito viene qui a fare shopping. Va molto forte il segmento della regalistica aziendale: i clienti si affidano con fiducia, il personale è attento e cortese, lo stesso da anni. Antonio e Rosario sempre presenti e pronti con un consiglio per tutti. I primi due ambienti sono dedicati alle proposte di liquori, dal commerciale alle esigenze piu’raffinate. Notevole la proposta di whisky, cognac, rhum e grappe. Veniamo al vino: circa 4.000 referenze da tutto il mondo. La prima saletta è dedicata alle bollicine, oltre duecento etichette, italiane da una parte ( ottima selezione di bollicine nazionali, con una strizzatine d’occhio alle autoctone con Dubl dei Feudi e Asprinio Spumante), e champagne dall’altra con una bella proposta di millesimi anche in versione magnum e l’esclusiva per Henriot. Dopo una prima piccola parentesi dedicata ai vini dal mondo di fascia media, ( Francia, Germania Spagna, Grecia, Portogallo) comincia il viaggio nell’Italia del vino: un’attenta e completa selezione suddivisa per regioni, nomi sicuri, affidabili e, non per questo, scontati. Grande attenzione ai vini del Trentino Alto Adige che, mi dice Rosario, a Napoli tirano ancora molto. Il motivo? Serietà delle aziende e straordinario rapporto prezzo-qualità. I Russo, tra le varie esclusive (circa il 50% delle etichette), annoverano i vini di Terlano. Tutte le regioni sono fotografate in tempo reale con proposte abbastanza aggiornate. Il fil rouge di questo viaggio - lettura è la qualità abbordabile. La Campania è ben rappresentata e vanta come fiore all’occhiello l’esclusiva del fiano di Messieur Guido Marsella da Summonte (Av), del quale troneggiano diverse magnum in bella vista. Anche in questo caso nomi certi e poche novità modaiole, la ragione è condivisibile: la clientela richiede qualità costante, ad un prezzo accettabile. Requisiti che le aziende campane non sempre soddisfano. Al centro del lungo corridoio dedicato alle regioni si snoda un lungo bancone utilizzato sia, per il servizio clienti, sia, per le abituali degustazioni del fine settimana. Prima di giungere al caveau, la stanza delle grandi bottiglie, s’incontra la saletta dedicata ai prodotti gourmet: ecco allora un finissimo speck artigianale di Terlano, il caciocavallo silano di Piano della Spina, i salumi del frosinate di Scarchilli con il cacio di Moròlo, quelli della Norcineria Umbra. Ancora, ragusano dop, canestrato di Moliterno (Pz) e parmigiano reggiano di Cantarelli stagionato 30 mesi. Grande attenzione anche per l’olio d’oliva e l’aceto e poi le olive itrane, il tonno di Favignana, le lenticchie di Castelluccio, le confetture francesi e il miele d’Abruzzo. Cioccolato italiano di qualità: Venchi. Bella selezione di birre italiane artigianali tra cui Baladin (anche con la gelatina per i formaggi) e Menabrea.

Una piccola digressione nella storia del vino in Italia: ricordate gli anni del metanolo? Ebbene in quegli anni, precisamente nel 1985, la famiglia Russo raddoppia, non con Enoteca Partenopea 2, bensì con l’Enoteca del Buon Bere in Via Santa Lucia, nata per trasferire il messaggio che il vino italiano non era tutto veleno. Entriamo nel caveau: meraviglia. Grandi bottiglie d’annata dall’Italia e dal mondo, un viaggio lungo, meditato e accorto nel mondo del vino. Per l’Italia si parte dal Piemonte con grandi annate di Gaja e del Barolo di Elio Grasso. La Toscana classica di Antinori e Sassicaia. Per la Campania, Montevetrano, Terra di Lavoro, Camarato e tanti ottimi Taurasi, (anche Di Prisco da Fontanarosa è entrato nel gotha), e ancora Ambruco Pallagrello e Centomoggia Casavecchia. Per l’estero un’esclusiva importante, quella del Riesling biodinamico dell’austriaco Nikolaihof ed etichette come il Pinot Nero di Simcic. Buona panoramica sul nuovo mondo con Australia, Sud Africa, Cile e California.
La selezione dei vini francesi è mozzafiato per annate ed assortimento, uno scaffale solo per Sauternes e poi tanto Bordeaux e Borgogna. L’Enoteca distribuisce in esclusiva Bouchard Pére & Fils, Maestri in Borgogna dal 1731. Domando curiosa a Rosario “ma il vino francese a Napoli si vende?” “e come!”, mi risponde il giovane Russo, a parità di prezzo, una certa fascia di clientela prestigiosa, quella delle barche ad esempio, privilegia ancora i cugini d’Oltralpe, con poco piu’ di 30€ comprano un gran Pinot nero.

Non si tratta di una presa di posizione di principio dell’enotecario, la clientela va rieducata a bere sud e a bere autoctono e un po’ di nostre aziende del sud dovrebbe fare un po’ di sana autocritica sulle politiche di prezzo. Antonio e Rosario ci provano ogni settimana con le degustazioni del week end. Qui la clientela si fida percio’ basta soltanto insistere...

Giulia Cannada Bartoli

Anteprima Vitigno Italia , il salone va al castello


24 Novembre 2008

Il Salone va al castello.

Vitigno Italia va in città. Per la precisione al castello. Si cambia sede, l’evento cresce, abbandona il format squisitamente fieristico che l’ha caratterizzato dalla nascita nel 2005 per trasformarsi in un salone – salotto ricco di opportunità. Wine Business in Espansione è il lead della campagna dell’ edizione 2009 che si svolgerà nello splendido Castel dell’Ovo sul lungomare più bello del mondo. La sala dell’hotel Excelsior è gremita, parterre delle grandi occasioni del vino, produttori campani, tanti rappresentanti, qualche ristoratore, comprese le due recenti stelle Michelin, Palazzo Petrucci di Napoli con il Patron Edoardo Trotta e Marennà dei Feudi di San Gregorio con lo Chef Paolo Barrale. Nota interessante, moltissimi appassionati ed eno consumer a dispetto della bora triestina che ha investito il lungomare.
Il Patron Chicco De Pasquale presenta il salone con una nota d’emozione, in effetti, in tempi in cui molti show del vino si allontanano dai centri urbani, è un’emozione riportarne uno nel cuore della città. Il fattore Emotion sta funzionando dice De Pasquale, la campagna è partita e sta già avendo un buon riscontro da produttori e buyers. Per tre giorni la zona che va da Castel dell’Ovo, agli hotel del lungomare, inclusa la terrazza del Circolo Savoia, si trasformerà in un villaggio del vino e del buon cibo. Ritorna Cooking for Wine lo show di Luigi Cremona e Lorenza Vitali che occuperà la terrazza del Circolo Savoia.
Al termine della conferenza si apre salone di degustazione, non molte novità rispetto al 2007, circa 70 cantine di cui oltre il 50% campane, quasi tutte presidiate dal produttore. Bella performance della provincia di Napoli per la doc Campi Flegrei, assente Ischia. Caserta brilla con Falerno del Massico e Pallagrello. Nomi classici per il Sannio, parecchi piccoli produttori dall’Irpinia, quasi assente la provincia di Salerno. L’altra metà dei vini presenti si divide, in ordine, tra Toscana, Puglia, Basilicata, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Abruzzo, Marche, Sicilia e Calabria. I vini: siamo nel migliore momento dell’anno per l’assaggio dei vini bianchi, l’ulteriore affinamento in bottiglia ha fatto molto bene a parecchie bottiglie campane anche d’annata meno recente, penso alla Falanghina 2001 di Fontanavecchia. In ottima forma il Sogno di Rivolta di Fattoria La Rivolta e la Falanghina 2007 di Ocone, tutti sanniti. In gran spolvero il Greco di Tufo con Bambinuto, Di Marzo e Calafè (Av). Si difende molto bene la Falanghina flegrea dei Vini della Sibilla, con l’annata 2007 è arrivato in cantina il giovane enologo di casa, Vincenzo Di Meo, cresciuto alla scuola di Roberto Cipresso. Mi presenta orgoglioso la sua prima Falanghina, l’ha studiata bene, la trovo profonda, sapida e minerale.
C’è tanta gente, molti visi noti, una kermesse di settore, l’occasione per incontrare amici e clienti. Siamo all’anteprima, i produttori sono fiduciosi, temono qualche defaillance tecnico logistica dovuta alla nuova prestigiosa sede, ma sono contenti. Soddisfatti anche il Patron Chicco de Pasquale e il Direttore Commerciale Maurizio Teti : la proiezione sulle adesioni è molto incoraggiante, stanno tornando nomi prestigiosi che avevano disertato dopo la prima edizione e, dato non trascurabile di questi tempi, il costo di partecipazione è praticamente dimezzato, con una formula standard per tutti i produttori e spazi riservati per le contrattazioni aziendali.

giovedì 20 novembre 2008

La Campania Stellata

riporto, facilitata dalla tempestiva pubblicazione di Luciano Pignataro Wineblog, la Campania sotto le stelle***


Michelin 2009, ecco le nuove stelle del Sud

20/11/2008


Gennaro Esposito, il Capri Palace e Niko Romito passano a due stelle e raggiungono il vertice

L’Ulivo - Capri
Torre del Saracino - Vico Equense (NA)
Reale - Rivisondoli

Nuove stelle: Rocco Iannone, Paolo Barrale, Lino Scarallo e Raffaele Vitale, la Campania sempre più in alto


Bacco - Bari (BA)
Pappacarbone - Cava de’ Tirreni (SA)
Casa del Nonno 13 - Mercato San Severino (SA)
La Gazza Ladra - Modica (RG)
Palazzo Petrucci - Napoli (NA)
Marennà - Sorbo Serpico (AV)
La Capinera - Taormina (ME)


mercoledì 19 novembre 2008

La Falanghina del vesuvio

riporto anche qui la degustazione fatta per il sito di Luciano Pigantaro


CASA SETARO
MINOS 2007

Falanghina Campania igt

Uva: falanghina
Fascia di prezzo: 1 a 5 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e affinamento in bottiglia min. 2 mesi



Un rimedio anti stress facile, facile? Affondate il naso in un bicchiere di Falanghina Minos 2007 by Casa Setaro. Effluvio termale tra mare e Vesuvio.
Io l’ho fatto in occasione del laboratorio di degustazione comparata di Falanghina Felix. Una batteria di 6 falanghine provenienti da diversi areali della Campania: Campi Flegrei, Sannio Beneventano, Taburno, Vesuvio e Irpinia. Sei espressioni di territorio segnatamente diverse tra loro. Cloni differenti ben radicati nel proprio ambiente pedoclimatico riescono ad esprimere markers territoriali precisi quasi quanto Google Map.

Ho ritrovato nella falanghina di Massimo e Maria Rosaria Setaro la capacità di un bicchiere di vino di raccontare immediatamente il territorio dal quale proviene, quasi una fotografia capace di rivelare fattori microclimatici unici esaltati da uno stile enologico profondamente ancorato ad un luogo di riferimento, in questo caso il Vesuvio.

Il consulente enologo in questione è Antonio Pesce, che lavora le uve del vulcano praticamente da bambino, non solo, con profonda conoscenza dei vitigni e della resa rispetto al territorio, ma, ingrediente fondamentale, usa la mano del cuore.

Le uve, prodotte da vigneti di 15/20 anni, all’interno del Parco Nazionale del Vesuvio, vengono pigiadiraspate e sottoposte a criomacerazione. Segue la fermentazione a temperature molto basse per circa 25 gg.

Il bicchiere che ne risulta è un campione di sapidità e mineralità. Un’accattivante mix di mare e vulcano. All’ esame visivo si presenta giallo paglierino con qualche pagliuzza verdognola che fa ben sperare rispetto ad una discreta longevità. Al naso un’immediato “bagno termale”, come l’ha definito Tommaso Luongo Delegato Ais Napoli. Dal fondo sulfureo emergono note fruttate di mela annurca e qualche piacevole ricordo aromatico. Al gusto è freschissima e molto lunga. Il palato, investito dalla nota minerale in buona corrispondenza gusto olfattiva, rimane aperto per il sorso successivo.
Si presta a molti gioiosi abbinamenti: in primo luogo la cucina vesuviana di terra, zucca e fagioli , scarole ‘mbuttunate (farcite) con uva passa e pinoli, oppure, verso il mare, linguine zucca e gamberi rossi , o tubettoni totani e patate. Molto interessante il rapporto prezzo – qualità. Insomma, una fetta di territorio nel bicchiere. Il prossimo passo? Una visita a Trecase, il più piccolo comune ai piedi del Vesuvio, il vulcano più famoso del mondo.

Sede: Via Bosco del Monaco 34, Trecase (Na) tel./fax. 081.8628956 www.casasetaro.it, ettari di proprietà : 3, bottiglie prodotte:30.000, Enologo:Antonio Pesce. Vitigni: coda di volpe, falanghina, piedirosso, aglianico.

lunedì 17 novembre 2008

Capodanno sul Pollino lontani dal global...

Capodanno sul Pollino
Federico Valicenti di Luna Rossa a Terranova sul Pollino, propone un fine anno all'insegna del territorio, lontani da tutto il global possibile


Il Parco del porco in LUNA ROSSA

Antipasti
Pane arrostito con laccatura di “saìma”, rondelle di “nuglia” e spuma di uova con peperone crusco
Crema di fagioli “povirieddi” con castagne e pancetta abbbrustolita
Sformatino di funghi porcini e macinato con salsa di “cruschi”
Primi piatti:
Pasta maritata con fonduta di caprino e salsa di podolica, maiale, noci, ginepro e pomodoro.
Raviolini in salsa bianca di macinato al Greco di Basilicata
Secondi piatti:
Sopressata al sugo con purea di patata alla pignata
Costine di maiale con pere al vino rosso
Reale su insalatina di campo e aceto ridotto
Piatto d’augurio
Tocchi di salsiccia su lenticchie al “zift”
Dessert
Torta all’ aglianico , nocciole e cioccolato
Ricotta con frutta di bosco
Spumante lucano- Panettone - vino Luna Rossa

quota di partecipazione € 75,00
Info: lunarossa@federicovalicenti.it tel. 0973.93254
Via Marconi 18 85030 Terranova di Pollino –Pz-
www.federicovalicenti.it

sabato 15 novembre 2008

SUCCESSO PER LA CAMPANIA AL MERANO WINE FESTIVAL

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Conclusa l’esclusiva kermesse eno gastronomica del Merano International Wine Festival, con il pieno riconoscimento della grande qualità del vino e dell’agroalimentare della Campania. Un trionfo iniziato con la serata di Gala nello splendido salone del Kourahus con il vino più antico Villa dei Misteri di Mastroberardino e lo spumante di aglianico di Feudi San Gregorio offerto ai 500 operatori, imprenditori ed esperti del vino, giornalisti internazionali che hanno potuto degustare la consueta mozzarella La Baronia, le mele annurche della cooperativa La Calenna, la stringata di Lombardo Berardino, ed i salumi di maiale nero casertano della Esperia Salumi.

“Un trionfo di gusto e antichità con un Festival dedicato a Pompei –commenta Helmuth Koecher, presidente della Gourmet’s International ed organizzatore dell’evento-, tutti noi abbiamo scoperto quanto oggi la Campania sia da considerare tra i territori protagonisti del vino in Italia, con il vitigno Aglianico che deve essere considerato a pieno titolo tra i migliori in Italia”, un riconoscimento avvenuto anche nei numeri con ben 24 aziende, rispetto alle 6 dello scorso anno, presenti nel Merano Wine Festival ed altre 27 nell’Arena Gourmet di Luigi Cremona e Lorenza Vitali.

“Abbiamo ricevuto il giusto riconoscimento per le nostre imprese che da anni stanno investendo nel vino e nel territorio –sottolinea Dante Stefano Del Vecchio, che ha curato la partecipazione delle aziende per i due eventi meranesi-. La Campania purtroppo è chiamata ad uno “sforzo doppio” per la promozione una indiscussa qualità contro i luoghi comuni e le semplificazioni dei media. La sfida del settore agroalimentare ci vede impegnati in una competizione tra territori regionali che, fin’ora, ha penalizzato la nostra immagine ma la qualità ed unicità delle produzioni della nostra terra ha pochi competitor”.

Apprezzamento per l’alta professionalità degli operatori presenti al Merano Wine Festival è venuto dal professore enologo Luigi Moio, per la prima volta presente alla fiera, “ho trovato un clima ideale per parlare di vino e di ciò che caratterizza la produzione vinicola, ad una platea di visitatori altamente compente e qualificata. Credo che manifestazioni come queste siano il luogo ideale per far conoscere e promuovere non solo i nostri vini ma la cultura in generale del vino”.

Soddisfazione anche per la Gourmet Arena con Luigi Cremona grande trascinatore in una lunga maratona gastronomica che ha visto sfilare 17 giovani e meno giovani chef da Heinz Beck a Filippo La Mantia, Fabio Barbaglini, Paolo Sari, Fabio Barbaglini.

Spazio anche agli chef della cucina Campana con Lino Scarallo di Palazzo Petrucci a Napoli, Angelo D’Amico del Regina Palace di Montesarchio, Lombardo Berardino di Terre di Conca, protagonisti di piatti della tradizione e della tipicità della cucina campana.

Espositori Kourhaus:

Feudi San Gregorio; Mastroberardino; Masseria Frattasi; Cantine Degli Astroni; Masseria Felicia; Vinosia; Quintodecimo; Cantine Manimurci; Fattoria La Rivota; Terredora; ; Grotte Del Sole; Giardini Arimei Dei Fratelli Muratori; Marisa Cuomo; Villa Matilde; Azienda Micillo; Olio D’oliva Marino; Delikatesse;Caseificio La Baronia;

Espositori Gourmet Arena:

Pasta La Leonessa, Podere San Domenico;Esperia Salumi;Sancta Petri S.A. Arl;;Castelmagno;Agr. Corte Normanna;Ciommiento 2000; La Provenzale Snc;Casa Barone;Az.Agr.;Cantine Tora;Torre A Oriente;; Az.Agricola Il Poggio;;Az.Agr.Gennaro Papa;Past.Artig.Romita Srl; Vigne Dei Malies; Coop.La Calenna;Vinanda Sarl, Gioi Salumi, La Baronia.

venerdì 14 novembre 2008

In edicola con il Mattino: La vendemmia 2008 in Campania


Oggi in edicola lo speciale del Mattino curato da Luciano Pignataro:


L'andamento della raccolta in regione e in Italia
Le mosse dell'assessorato e la partnership con il Gambero Rosso: parlano Andrea Cozzolino e Gigi Salerno
La vendemmia in Irpinia: fiano, aglianico e greco
La vendemmia a Caserta, Salerno, nel Sannio
La vendemmia sul Vesuvio, sui Campi Flegrei e nelle Isole
Il mercato, intervista a Piero Mastroberardino sulla riforma ocm
Intervista a Luigi Moio sulla ricerca. Dove e come studiare: università, Ais e Slow Food
Vitigno Italia cambia sede
Foto storiche, curiosità, novità

Articoli e interventi di
Francesco Aiello, Mario Amodio, Ugo Baldassarre, Giulia Cannada Bartoli, Ciro Cenatiempo, Federica De Vizia, Maristella Di Martino, Annibale Discepolo, Mauro Erro, Paolo Mainiero, Elisabetta Manganiello, Antonella Petitti, Monica Piscitelli, Pino Taormina, Piero Vistocco.
A cura di Luciano Pignataro

mercoledì 12 novembre 2008

Napoli, Vino e Cioccolato





11/11/2008

Napoli, Vino e Cioccolato

Via F.Giordani 48/50
Tel/fax.081.7618478
linaes@libero.it
Sempre aperto anche domenica mattina
ferie. Due settimane in agosto


Dalla finanza al vino e al cioccolato with love.
Nel 1997 Lina Esposito, oggi enotecaria napoletana di fama, tra le poche donne a fare questo mestiere in città, non avrebbe mai immaginato che la propria vita avrebbe avuto una svolta così dolce e gustosa.
Impiegata al Ministero delle Finanze a Milano, decide di chiudere con la vita da colletto bianco e rientrare a Napoli. La passione per la cucina e, in particolare la pasticceria, fa il resto. Lina decide di dare una veste professionale a queste sue passioni, comincia a studiare: corsi sui lievitati, di pasticceria, sul cioccolato e, alla fine, arriva anche il vino con gli studi da sommelier. Prima l’ ho studiato, mi dice Lina, poi ho cominciato a berlo.
Il punto vendita di via Francesco Giordani a Napoli, apre nel ’97 con il nome de I Coloniali che conserva fino al 2003 quando, grazie all’esperienza e alla specializzazione, cambia in Vino e Cioccolato.
Basta varcare l’ingresso per capire che Lina non ama improvvisazione e superficialità. Gli spazi di Via Giordani sono ormai angusti per una signora che ha fatto della ricerca di prodotto una mission professionale, condita da alcune doti d’inestimabile valore: umiltà, disponibilità e discrezione.
Vino e Cioccolato è una meta da non perdere per tutti: eno appassionati, gourmand, golosi, massaie, nonni e bambini. Il cioccolato la fa da padrone, per tutti i gusti, ma sempre di qualità top. Il bancone dei nudi di Venchi, Valrhona e Bernardi è uno spettacolo irresistibile. E poi La Molina, Guido Gobino, Domori, Stainer, Dolphin, i torroni di San Marco dei Cavoti e delle Langhe. Grande spazio ai prodotti per pasticceria d’alta gamma: fragranti nocciole di Giffoni Vallepiana, mandorle di Avola e di Bari, confetti di Sulmona e tutto il meglio per la decorazione dei dolci. Panorama goloso anche per gli amanti delle confetture: conserve naturali D’Alessandro dall’Abruzzo, Cavazza da Modena, i mieli di Brezzo dal Piemonte e le composte inglesi. Trionfo per biscotteria e prodotti da forno, tutto il meglio della produzione artigianale italiana, quella che usa le uova vere. E poi il tea Taylors of Harrogate, very british indeed, e tisane d’ogni specie.
Il fascino della bottega di coloniali d'un tempo al massimo della qualità. Anche la liquirizia trova il suo posto qui, in bella vista lo sfuso di Amarelli nei vari gusti e formati. E ancora caramelle, bon bon e cioccolatini di ogni gusto e forma da vendere a peso. Insomma l’atmosfera di un tempo in ogni dettaglio. I clienti si fermano anche solo per una chiacchiera, un consiglio o, una ricetta. Lina ha tempo per tutti, il fine serata è praticamente un happening.
Veniamo al vino. Circa 900 etichette, davvero per ogni richiesta e portafogli. Ottima selezione di vitigni autoctoni italiani, per la Campania pochi nomi sicuri che si vendono. Chiedo a Lina la ragione, mi risponde con la consapevolezza di chi gestisce un parco clienti significativo in città: “Questa nostra regione è bistrattata, faccio una fatica terribile per vendere i nostri bianchi docg, di falanghina quasi nessuno vuol sentirne parlare”. Per questo motivo, a partire da gennaio, il sabato mattina Lina lancerà degustazioni per i clienti per promuovere i vitigni nostrani, magari tentando abbinamenti con l’amato cioccolato. Sugli scaffali molto nord, Friuli, Trentino Alto Adige, Veneto ( Lina adora l’Amarone), ma anche Sicilia e Basilicata. Ottima offerta di vini francesi. Curata e molto articolata la proposta di spumanti e champagne, per non parlare di rhum e distillati, vini dolci e liquorosi, compagni ideali per il cioccolato. Questo è decisamente il luogo ideale per scegliere un regalo, con calma, magari assaggiando un delizioso nudo fondente. La clientela è abituale, affezionata, attirata dalla competenza e dal giusto rapporto prezzo-qualità. Molto interessante la proposta di regalistica aziendale personalizzata e con consegna a domicilio.

Lina è un vulcano di iniziative: in primis, i corsi sul cioccolato, spesso insieme a Gianni Borreca di Mondovino e Enzo Buttino, poi gli incontri di approccio al vino organizzati con Professione Vino, l’Associazione nata per diffondere la cultura conviviale del vino e le degustazioni in enoteca del sabato mattina.

Insomma una dolce certezza in città.

IL WINEBLOG DI LUCIANO PIGNATARO SUPERA IL MILIONE DI CONTATTI

Con grande piacere condivido la soddisfazione di Luciano Pignataro per i risultati che sta ottenendo con il sito www.lucianopignataro.it


Questo sito: oltre un milione di contatti, 5000 articoli

12/11/2008

Giro di boa a San Martino

L'11 dicembre ogni mosto diventa vino, ma noi speriamo di essere ancora uva, come l'aglianico di Paternopoli che viene raccolto proprio in questi giorni, l'ultimo zac zac della vendemmia 2008. Vi segnaliamo due numeretti nel nostro piccolo molto importanti: l'aver superato un milione di contatti e l'inserimento dell'articolo (post) numero 5000. Sono due indicatori, assieme ad altri, del buono stato di salute di questo sito, saldamente il primo sotto Roma e tra i primi in Italia nel Food & Beveradge, con visite da 140 paesi dei cinque continenti che vede gli Stati Uniti dopo l'Italia, seguiti da Germania e Svizzera. Visite da ogni dove, persino dall'astemio Yemen...
Nonostante consigli e suggerimenti, ma anche critiche, abbiamo cercato di mantenere ferma la barra grafica e contenutistica di questa casetta in rete creando uno stile facile e riconoscibile, soprattutto un luogo dove, più che capire noi come la pensiamo e fare un paio di scazzottate virtuali, poter attingere di continuo informazioni utili per conoscere il Sud nei suoi poliedrici aspetti, dal vino, al cibo, all'artigianato di qualità, alla ristorazione. Il bello di lavorare nel Regno delle Due Sicilie è quello di stare a contatto con una natura selvaggia e meravigliosa, in una città di respiro europeo e vitale, di scoprire prodotti di qualità strepitosa ancora poco promozionati e fuori dalle mappe dei gourmet. La ragion d'essere finale di questo luogo, oltre a tenere l'archivio privato in ordine e immediatamene utilizzabile, è quello di scorazzare sotto il Garigliano con stile giornalistico, vedendo cioé in prima personale le cose di cui si scrive, cercando di raccontarle in modo semplice e divertente, senza scadere in baruffe. La soddisfazione più bella è quella di essere saccheggiati: vuol dire che abbiamo fatto qualcosa di utile che può essere trasmesso. Ci succede di continuo, di recente persino per un cd di canzoni.
Questo lavoro è reso possibile da una formidabile rete di colleghi altamente professionalizzati e di appassionati competenti che arricchisce il sito ogni giorno: la mia speranza è che il marchio alla fine sia qualcosa di diverso dalla mia persona fisica. In parte già sta succedendo, ma con il passare degli anni spero in un processo compiuto perché l'importanza non è in quello che si fa e nei riconoscimenti, bensì in quello che si riesce a consegnare, a lasciare. Soprattutto è bello quando qualcuno fa una esperienza e il primo pensiero è quello di descriverla qui. Per questo nelle ultime settimane abbiamo aumentato le rubriche con l'album ed eventi da raccontare.
Qui, come recita lo slogan, trovate il bello del Sud: sempre più Sud anche grazie alla responsabilità che Enzo Vizzari ha voluto consegnarmi, quella di coordinare Basilicata e Calabria per i Ristoranti Espresso. In genere tutti i percorsi professionali portano al Nord, o almeno a Roma, il nostro personale ci spinge in direzione opposta e i nostri occhi saranno sempre più ricchi di verde, strade improbabili, azzurro jonico e tirrenico, gaglioppo e primitivo.
Già, perché alla fine il segreto vero di questo sito è che ci divertiamo tutti come matti. E ci dispiace per gli altri...
Per questo stasera si festeggia alla grande da Pappacarbone con un po' di arzilli vecchietti venuti dallo Stato Papalino.





martedì 11 novembre 2008

Napoli 20 novembre ,Vigne e cucina di Città alla Taverna dò Rè








Giovedì 20 Novembre si presenta il cartellone degli eventi del gusto 2008 – 2009 realizzato in collaborazione con Officine Gourmet di Giulia Cannada Bartoli

A’ Taverna Dò Ré, a due passi dal teatro Mercadante, nel cuore della città, grazie ai due creativi Patron, Gianni Lotti in sala e Francesco Parrella in cucina, è diventata in poco più di quattro anni punto di sicuro riferimento per il pubblico business dell’ora di pranzo e per i molti gourmet cittadini alla ricerca di novità e certezze serali. Giulia Cannada Bartoli di Officine Gourmet lavora in Campania con passione per la ricerca e la comunicazione di tutto quanto di buono e di vero c’è al Sud e non solo. Dal lavoro di squadra di A’ Taverna Dò Ré e Officine Gourmet nasce un programma di eventi del cibo e del vino dedicato agli appassionati dei sapori tradizionali e alla ricerca di curiose novità ed equilibrate rivisitazioni. Il cartellone si apre il 20 Novembre con una cena degustazione dedicata alla cucina ed alle vigne di città. Il menù è improntato alla stretta tradizione napoletana con vaghe ed attente rivisitazioni di forma che lasciano integri i sapori della cucina del cuore. I vini selezionati in abbinamento sono prodotti da due cantine con sede e vigne in città, Agnanum nella conca di Agnano e Astroni in prossimità dell’omonima oasi naturale


20 Novembre 2008 La cucina di città di Francesco Parrella & I vini delle vigne di città di Agnanum e Astroni
Entrèe
Pizzella di friarielli

Astro falanghina spumante brut Cantine Astroni
Antipasti
Scarola alla monachina
Il Fritto di città

Vigna del Pino 2006 Falanghina Campi Flegrei Agnanum Viticoltori Moccia
I Primi
Spaghettoni di Gragnano con polipetti affogati

Lagane e ceci di Cicerale con ricotta di bufala


Lacryma Christi Rosato Vesuvio Doc 2007 Cantine Astroni

I Secondi
Variazioni di “mussillo” (filetto di baccalà)


Agnanum Piedirosso Campi Flegrei Doc 2007
Agnanum Viticoltori Moccia

Bracioline di coniglio alla cacciatora e verdure di città
Piedirosso Campi Flegrei Doc 2007 Cantine Astroni

Il Dessert

Strudel napoletano alla mela annurca


Quota di partecipazione € 35,00 Info e prenotazioni 081.552 24 24



Il Cartellone

17 Dicembre 2008: Il Natale by ‘A’ Taverna dò Rè e i vini delle feste

Gennaio 2009: A tutta birra. Le ricette per la birra con il Birrificio artigianale Il Chiostro (Sa)

Febbraio 2009: Le creazioni carnacialesche di Francesco Parrella e il Ciro’ di Ippolito 1845
Marzo 2009: “Quello che c’è dentro”, le interpretazioni del Quintoquarto di Francesco Parrella a quattro mani con noto chef italiano per ora top secret:) ...

Marzo/Aprile 2009: Katà e Baccalà, un matrimonio d’amore all’ombra del Vesuvio. Cantine Olivella e il Baccalà secondo Francesco Parrella
Aprile 2009:

- I vini rosati e la cucina di primavera con l’olio extra vergine visti da Sud.

- Manager ai fornelli: team building in cucina…
12 – 17 Maggio 2009: Aspettando Vitigno Italia, programmazione Wine & the City.

Info e prenotazioni: 081.552 24 24 – 339.878 96 02

info@atavernadore.it - officinegourmet@gmail.com


L’ ARCANTE ENOTECA In collaborazione con OFFICINE GOURMET di Giulia Cannada Bartoli Presenta: Prossima stazione: Taurasi

INCONTRO CON I PRODUTTORI - Venerdì 28 Novembre ore 20,30

ANTONIO CAGGIANO

Taurasi è il punto di partenza per conoscere ed apprezzare i grandi vini irpini, nonché la patria dell'Aglianico. Antonio Caggiano ne è divenuto in poco più di dieci anni, straordinario interprete, trasformando un’uva difficile da domare in raffinato e prelibato nettare. Forse non potremo trasmettere la stessa magica atmosfera che si respira in cantina da Antonio Caggiano, ma, di certo i suoi capolavori in degustazione saranno di grande aiuto per godere di una delle più grandi interpretazioni del terroir irpino di sempre.

Annate cult in degustazione…

Evento nell’evento - NUDO NAPOLETANO

In occasione dell'incontro con Antonio Caggiano, seguirà dopo cena un breve laboratorio sul cioccolato Il Nudo Napoletano tenuto da Giovanni Borreca, che, alla ricerca di varietà di cioccolato adatte all'abbinamento con i distillati, ha scelto alcuni anni fa di creare un proprio marchio al fine di valorizzare l'antica tradizione partenopea dei cioccolatini nudi.


Ticket di partecipazione €38,00. Sconto soci Ais e Slow Food 10%


Solo su prenotazione impegnativa: 081.3031039 – larcante@libero.it




Credits :
www.cantinecaggiano.it
www.ilnudonapoletano.it
www.leofficinegourmet.it

Degli affamati del di vino sapere


Le categorie degli affamati del di vino sapere sono sostanzialmente due:
la prima ama il vino ed e' ( o finge di essere) super informata e sempre alla ricerca del vino nuovo e impossibile. Sostanzialmente questa categoria non serve nè alla promozione del vino, nè tanto meno al mercato.
la seconda ama il vino, vuole essere informata senza troppi sofismi, alla ricerca di vini bevibili a prezzi accettabili. Questa categoria è quella che fa il mercato. meditate gente , meditate:)

lunedì 10 novembre 2008

L'avventura del Pallagrello dai Borbone ai Tre Bicchieri. Terre del Principe a L' Arcante Enoteca di Pozzuoli




TERRE DEL PRINCIPE


Uva: casavecchia e pallagrello nero
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno

7 novembre 2008, festa per l’Ambruco 2006 a Pozzuoli

La storia ormai è stata raccontata più volte, ma cumm’è bella!
Circa 15 anni fa, la giornalista (oggi vignaiola) Manuela Piancastelli sente parlare di un signore di campagna in quel di Castel Campagnano, certo Avv. Peppe Mancini, che si sta cimentando nella riscoperta di due antichi vitigni autoctoni: pallagrello e casavecchia, lo intervista e Cupido e la passione comune per la terra e per il vino fanno il resto. Parte un progetto di vita in comune a 360°. Basta guardarli negli occhi questi vignaioli per essere contagiati dalla passione che li anima.
E’quanto è successo ieri sera all’Enoteca L’Arcante di Angelo Di Costanzo e Lilly Avallone a Pozzuoli. Atmosfera intima, Manuela, Peppe, per tutti Mr. Pallagrello, circa 20 incuriositi ospiti e 4 vini: Fontanavigna Pallagrello bianco 2007, Castello delle Femmine 2006, blend di pallagrello nero e casavecchia, Ambruco 2006 pallagrello nero e Centomoggia 2006, casavecchia in purezza.
L’occasione di questa serata è di prim’ordine: il Pallagrello, con l’Ambruco 2006, ha ottenuto il primo Tre Bicchieri del Gambero Rosso della storia.
Una bella soddisfazione per questi due vignaioli che sono andati di persona a portare le carte al Ministero a Roma per il riconoscimento del disciplinare del vino “fuorilegge”.
Adesso, mi dice Manuela, dobbiamo fare in fretta per il riconoscimento della doc, prima che vada in vigore la normativa europea che stravolgerà le denominazioni, giusto per chiarire un po’ le idee ai consumatoriJ.
Tutto è pronto, diamo il via. Manuela racconta la storia dell’azienda e l’avventura del pallagrello interrotta a tratti dal Principe, “il mio Principe”, precisa la vigneron dagli occhi azzurri. La storia, io l’ho ascoltata diverse volte, ma l’entusiasmo, la determinazione e la voglia di far crescere bene questi tre adorati “figli”, pallagrello bianco e nero e casavecchia, assumono ogni volta sfumatura diversa e pi˘ intensa.

Non mi soffermo sulle due etichette monovitigno ma sul blend, il Castello delle Femmine. Il nome intrigante ha una sua storia, deriva dal “Castrum foeminarum” nei pressi di Caiazzo, dove a cavallo tra XII e XIII secolo, alle ragazze veniva insegnata l’arte dell’amore e dell’esser cortigiana. Conosco già questo vino che rappresenta la fascia base della gamma. E che base. Intanto il prezzo, poco più di 6 euro dalla cantina e poi il raffronto con la qualità: straordinario. Ci sono tutte le premesse di un rosso di stoffa. Eleganza, equilibrio e tipicità. Il colore è un rosso rubino vivace e luminoso, al naso confettura di casa, quella fatta con la frutta, seguita da un profilo speziato molto interessante per un vino cd.base. L’ingresso in bocca è morbido ed equilibrato. Una bella freschezza fa da spalla all’alcool e ai tannini ammorbiditi da 6/8 mesi di botte piccola. Un vino piacevole, bevibile a tutto pasto. Avvolge il palato e lo lascia pulito, chiudendo con una bella persistenza. Una bella scommessa che Peppe e Manuela hanno vinto insieme con Masina, figlia di Peppe, e con Luigi Moio enologo dell’azienda e amico di sempre.

Il grande Gino Veronelli sarebbe stato felice di questi successi che, del resto, lui aveva previsto.

Lo abbiamo bevuto con le due entrèe studiate in abbinamento da Lilly Avallone de L’Arcante: tortino di scarola riccia “ammollicata”, olive nere e una sniffata di acciuga e polentina con ragu’ di salsiccia paesana e funghi porcini freschi. Gli occhi di Mr.Pallagrello approvano sorridenti.


Sede a Castel Campagnano (Ce), loc. Squille contrada Mascioni. Tel.335.5878791. Enologo: Luigi Moio. Ettari: 11 di proprietà Bottiglie prodotte: 55.000. Vitigni: pallagrello bianco, pallagrello nero e casavecchia

domenica 9 novembre 2008

Un angolo di Sannio beneventano


Benevento, U’ Casino De Paola
Contrada Piano Cappelle
Tel. 0824.778097 –347.6649254
Apertura: tutto l'anno, solo su prenotazione
www.ucasino.org
Carte di credito: nessuna
lingue parlate: inglese

6 camere con 18 posti letto

Produzione di vino, olio, conserve, ortaggi, salumi
Costo per dormire: 25 euro singola , 45 euro doppia (colazione inclusa)
Costo medio di un pasto: 25 – 30 euro incluso vino

Sala ristorazione adeguata ai portatori di handicap
Coperti: 70

U’ Casino , casale cinquecentesco di proprietà della famiglia De Paola, si trova sulle prime colline beneventane a poca distanza dalla città e dal magnifico complesso del Musa, il Museo della tecnologia e delle macchine agricole.

Un bell’esempio di autentica ospitalità rurale, già avamposto di confine tra lo Stato Pontificio ed il Regno delle Due Sicilie.

All’inizio del ‘900, U’ Casino viene acquistato dalla famiglia De Paola che trasforma il piccolo borgo in propria residenza per circa 15 famiglie, tutte assieme, secondo il modello di vita rurale del tempo.
Con l’arrivo del benessere economico e l’abbandono delle campagne degli anni’60, U’ Casino cade in abbandono e vi rimane, fino ai primi anni ’90, quando Vincenzo De Paola, innamorato della propria terra, lo ristruttura , unitamente alla piccola adiacente chiesa di S.Anna, per dare vita ad un progetto di Borgo Rurale semplice e, soprattutto, autentico.

“ se una cosa la fai senza amore, che la fai a fare”? mi dice Vincenzo.

Qui la vita è ancora scandita dai ritmi della terra. Vincenzo si alza all’alba per curare l’orto, gli animali, l’uliveto e la vigna. Si rammarica perché i giovani hanno preso strade diverse. Per fortuna, però stanno tornando.

All’appello dell’agricoltura sono mancate due generazioni, invece, i ragazzi nati negli anni ’80, si sono svegliati dal torpore, sono tornati a protestare nelle piazze e quelli che sono nati in campagna ci vogliono rimanere.

Vincenzo De Paola crede nei valori della Terra, senza la Terra non c’è vita.
Il tempo qui sembra essersi fermato, siamo a pochi km dalla città, eppure nell’aria si avvertono solo i rumori del fare agricolo: il trattore, il taglio della legna e lo spentolare che arriva dalla cucina.

I piatti sono semplici e antichi, nessuna concessione a rivisitazioni, non è questo il luogo. Verdure dell’orto sott’olio, alla griglia o, in padella per antipasto, accompagnate da prosciutto e pancetta di propria produzione. Poi un piatto povero di gran sapore, le alici ammollicate, preparate dallo stesso Vincenzo come le cucinava sua madre: aglio, olio, alici, pomodorini di campagna, patate, origano e tanto amore.
Pasta di casa con verdure e legumi. fusilli al ragu’ nel tegamino, tagliatelle con funghi porcini. Secondi tutti di carne, ovviamente a km 0, con broccoli, patate, o, insalata dell’orto.
Anche il vino è di produzione propria: aglianico e falanghina, in bottiglia senza etichetta e senza fronzoli. Perfetto “abbinamento”. Da assaggiare la grappa.
Le camere sono spaziose, comode e di rassicurante semplicità. La mattina a colazione pane e biscotti di casa con marmellate di stagione, ottima quella di mele cotogne, preparate dalla moglie di Vincenzo.

Noto un velo di preoccupazione negli occhi dei coniugi De Paola … chi continuerà il loro lavoro? Vincenzo lo sa: la Terra è come una bella donna , prima di tutto si ama.


Come arrivare: Autostrada Napoli – Bari, Uscita Benevento, direzione San Giorgio del Sannio. All’uscita di San Giorgio del Sannio proseguire diritto per circa 5 km , troverete indicazioni per U’ Casino De Paola sulla sinistra. E’ consigliabile chiamare al telefono.

martedì 4 novembre 2008

Obama President. Il difficile viene adesso



Yes we can... Si!

Obama ce'l ha fatta. Il popolo degli Stati Uniti ha finalmente mandato a casa otto anni di soprusi e disprezzo della democrazia. Adesso il mondo ha una speranza in più. Non sarà facile. L'eredità raccolta è pesantissima. Ad Obama e a tutti quelli che l'hanno sostenuto, il merito di aver riportato in vita la passione sociale e politica.

Cooking Team Building. Sarà moda a Napoli...









nella foto Agelo Di Costanzo e Lilly Avallone de L'Arcante Enoteca a Pozzuoli (Na). Un bell'esempio di Cooking Team Building Flegreo.

COOKING TEAM BUILDING...
Sarà moda anche a Napoli? per ora lo è negli Stati Uniti. Meglio imparare a fare squadra per fronteggiare il crack:) e dove si impara questo gioco? In cucina. Lo staff diviso in gruppi prepara un'intera cena, dolce compreso. E alla fine si pappano tutto. Si prendono così due piccioni con una fava: si rinvigorisce lo spirito di squadra e si stimola la creatività. In Italia ci stanno provando in Emilia Romagna. La Wellness Gourmet diretta da Andrea Tibaldi propone alle aziende corsi a squadre sulla sfoglia bolognese ( ai vincitori mattarello e tagliere), sul cioccolato e sull'abbinamento cibo - vino.
Mi sono già candidata per organizzare questi corsi in città. A breve in centro...:)

Circolo Rurale Sentiero dei Sanniti: il mercato della terra che funziona



CIRCOLO RURALE “IL SENTIERO DEI SANNITI”

NEL SANNIO SI AFFRONTA LA CRISI DEI CONSUMI
CON I GRUPPI D’ACQUISTO SOLIDALE.

PARTE IL COLLEGAMENTO VIRTUOSO TRA G.A.S. E TERRITORIO.


Il “Circolo Rurale Il Sentiero dei Sanniti” è una forma innovativa di partenariato tra mondo rurale e società del consumo. La significativa partecipazione dei G.A.S. locali indica la soluzione alle difficoltà economiche di questi mesi.

L’intervento si colloca nel quadro generale dello sviluppo di un sistema territoriale fortemente orientato a qualità ed identità ed è inserito nelle Azioni di Sostegno allo Sviluppo Rurale Integrato.
I Comuni che hanno aderito al progetto fanno parte del PIR Prime Colline Beneventane e Valle Vitulanese. Il Circolo Rurale “Sentiero dei Sanniti” è un’Associazione Volontaria tra produttori e consumatori che possono aderire in forma diretta o, con manifestazioni d’Interesse. Obiettivo del Circolo Rurale è promuovere sul territorio di riferimento un accordo collettivo che metta in relazione diretta i consumatori con i produttori agricoli e del turismo rurale in un’area particolarmente vocata alle produzioni di qualità e a denominazione d’origine, e, soprattutto, si punta ad accorciare la filiera per dare respiro alle aziende e alle famiglie.
Il focus del progetto è nel nuovo modello distributivo che si realizza attraverso un piano di produzione concertato tra aziende locali e consumatori, dove anche la fase logistica della consegna degli ordini assume carattere di promozione del territorio. Infatti, i consumatori possono ritirare gli i prodotti ordinati durante visite alle aziende, magari partecipando a fasi della produzione e soggiornando presso le strutture rurali ricettive del Circolo. Ad oggi hanno aderito 22 aziende di ricettività rurale e di produzione di frutta e ortaggi, vino, olio extra vergine di oliva, conserve, miele e confetture, formaggi e prodotti da forno.
Si sono già registrate adesioni da parte di GAS (Gruppi d’Acquisto Solidale) della provincia di Benevento e di Caserta, oltre a numerose manifestazioni d’interesse di gruppi e famiglie di consumatori. L’iniziativa s’inserisce in un contesto economico, come quello attuale, particolarmente sensibile ai processi di accorciamento delle filiere produttive al fine del miglioramento della qualità e dell’abbassamento dei prezzi. Lo strumento del Circolo Rurale persegue l’obiettivo primario della valorizzazione complessiva dei territori di riferimento, attraverso la promozione delle produzioni locali di qualità. particolarmente interessante è il modello utilizzato: fare in modo che siano i consumatori a spostarsi verso i centri rurali di produzione e non il contrario. Si ottengono così svariati risultati: in primis, l’abbassamento dei prezzi al consumo, la promozione del territorio unita alla valorizzazione delle produzioni agricole locali, la crescita del reddito rurale e la restituzione della centralità alle economie agricole.
I prodotti: Olio extravergine d'oliva, vini Doc Taburno e Igt Beneventano, formaggi, salumi, miele, confetture, pasta, frutta e ortaggi
Per informazioni e contatti per l’adesione al Circolo Rurale Il Sentiero dei Sanniti e ai Gruppi d’Acquisto Solidale ad esso collegati. Info – line : 3393351026109 m.grasso@cia.it

Mondovino , Napoli


Il buon bere e il gusto delle cose buone
Gianni Borreca e il progetto Mondovino. L'ho raccontato sul sito di Luciano Pignataro, la mia "casa madre".


Napoli, Mondovino Club

03/11/2008


Via M.da Caravaggio, 94/A
Tel.081.7148434 e fax 081.7147721
www.mondovino.it
info@mondovino.it
www.ilnudonapoletano.it

Via Pirro Ligorio, 29
Tel.081.5788660 e fax 081-2209287

Gianni Borreca è figlio d’arte. La passione per il vino arriva dall’attività di famiglia, un’avviato punto vendita all’ingrosso nel cuore del Vomero Alto con oltre 50 anni di storia. Studi da sommelier, frequentazioni prestigiose con produttori di tutta Italia, confronto e collaborazione con colleghi ed enotecari, in primis Lina Esposito di Vino e Cioccolato e Vincenzo Buttino, portano alla nascita del locale e del progetto Professione Vino. Non una semplice enoteca, bensì un’associazione, un punto d’incontro, una rete di persone intorno al mondo del vino e dei prodotti gourmet di qualità. Il vino e il gusto a 360°. Ottime selezioni di vini italiani e d’oltralpe, prodotti tipici, o meglio, come amo definirli, prodotti dei luoghi, salumi, formaggi, confetture, miele, e poi … il cioccolato. Gianni, sin dall’inizio dell’avventura Mondovino, ha prestato particolare attenzione al cioccolato italiano di qualità, fino ad arrivare a produrlo con un proprio marchio. Il progetto Mondovino è ormai decollato ed allora, ecco arrivare nel 2004 una nuova sfida: il Nudo Napoletano, ma di questo diremo tra breve. Il locale di Via Caravaggio è diventato in pochi anni punto di riferimento del buon bere e anche del buon cibo in città. Numerose le serate a tema organizzate da Gianni Borreca dedicate a vignaioli e prodotti gourmet, spesso con simpatiche contaminazioni con il cinema e la musica. Mondovino è un’indirizzo cult per molti ristoratori della città, qui si effettua anche consulenza e assistenza per la carta dei vini e si possono acquistare anche poche bottiglie, garantendo una carta interessante e competitiva dal punto di vista del rapporto prezzo – qualità, il che oggi non guasta. Gianni ha dato da subito un taglio informativo al locale, qui, infatti, è possibile partecipare a periodici incontri serali di approccio al vino, dedicati a chi vuole saperne di più, ascoltando e rilassandosi davanti ad un buon vino. Già dall’ingresso, si avverte subito di non trovarsi di fronte ad un’improvvisazione. Qui il cerchio si apre e si chiude: si comincia con gli accessori professionali per il vino, in bella vista tutte le pubblicazioni di settore da consultare, poi le bottiglie divise per regioni e tutte le specialità gourmet da raffinata ma, terragna, charcuterie di città. Il bancone è un invito alla calma, a fermarsi ed indugiare in chiacchiere con l’enotecaro, lasciarsi consigliare, bere un bicchiere d’eccezione senza per forza acquistare l’intera bottiglia, sorseggiare un rhum o una delle tante grappe in esposizione, magari discutendo di una cena o di una festa da organizzare da Mondovino.Durante la settimana il locale è aperto solo di giorno, dal giovedì al sabato invece, l’atmosfera si vivacizza, già dal tardo pomeriggio, vuoi per una delle tante serate a tema o, semplicemente per un buon bicchiere tra amici, accompagnato da formaggi e salumi d’eccezione. Dicevamo della novità, il Nudo Napoletano. La passione per il cioccolato e l’attività parallela di Maestro cioccolatiere di Gianni risale a oltre 10 anni fa, poi nel 2004 nasce il marchio ed il progetto di qualità per la produzione dei nudi che nella tradizione napoletana risalgono già all’800. Il nuovo marchio attribuisce grande importanza alla selezione del cacao. Si utilizzano le varietà Criollo Cuba e Tanzania in differenti percentuali per produrre deliziosi nudi farciti con ganache di distillati di pregio. Le collezioni del Nudo Napoletano hanno avuto un bel successo e si trovano oggi in molti ristoranti, locali ed enoteche di qualità in tutta Italia. Molto interessanti gli esperimenti realizzati per prodotti personalizzati per conto di cantine campane e non, hotel, aziende e altro. Gianni partecipa con la nuova griffe del cioccolato napoletano a tutte le principali manifestazioni di settore, da Vinitaly, a Vitigno Italia e al recente Salone del Gusto di Torino, in collaborazione con un nome storico della grappa italiana: Berta. Per i più romantici anche un concorso di poesia promosso da Mondovino dal 2005: Versi Ubriachi dedicato ai migliori versi inediti sul vino. Borreca è di indole vulcanica, ancor prima del progetto cioccolato, aveva già affrontato con successo un’altro segmento di mercato oggi consolidato: la regalistica aziendale gourmet, confezioni, cesti ed idee regalo di altissima qualità, prestigio ed originalità. Il servizio è completo, Mondovino si occupa anche delle consegne.