mercoledì 2 dicembre 2009

MENUU' A KM 0 PER TERRA MADRE DAY AD ABRAXAS OSTERIA

Giovedì 10 dicembre, ore 20.30 in occasione del Terramadre Day l’Osteria Abraxas
presenta:Kilometro “Zero
una serata dedicata interamente alla valorizzazione dei prodotti della nostra Terra, con un menù preparato con materie prime prelevate direttamente dagli orti e dalle aziende dei Campi Flegrei
I principali fornitori della serata
Az. Agricola F.lli De Gennaro: il maiale bianco, i salumi, la zucca e le uova dell’allevamento a terra
L’orto di papà Giuseppe: friarielli ,scarola riccia , insalata bacolese e la passata di pomodori cannellini
L’orto di mio suocero Ciro: verza, zucca e rosmarino
Az. Vitivinicola La Sibilla: cicerchie e broccoli di natale
Az. Agricola Moccia Raffaele: il coniglio
Il giardino di nonno “scarola”: mandarini e limoni
Mimì: cozze di capo miseno
Menù Cestino di pasta fillo con le cozze aromatizzate al limone
Zucca sott’olio
Focaccina con scarola
Bruschetta calda con lardo aromatizzato
Broccoli di natale e baccalà fritto
Polenta con salsiccia e friarielli
*Zuppa di cicerchie e pancetta croccante
Gnocchi di patate al ragù con passata di pomodoro cannellino
*Coniglio ripieno all’aceto contadino
Insalata mista
*Crostata di mandarini
I vini in degustazione dell’azienda La sibilla sono:
falanghina, cruna del lago, Piedirosso rosè, Piedirosso , Marsiliano e passito di Falanghina
il costo della cena è di 35 euro
Info e prenotazioni:081/8549347 – 339/2236700

LE VIE DEL LATTE: FORMAGGIATA CAMPANA - BORGO DI TERRAVECCHIA , GIFFONI VALLEPIANA (SA) 16 - 18 DICEMBRE 2009

in collaborazioneconSlow Food Campania
Fabbrica dei Sapori
Ais Campania
Comunicazione
Giulia Cannada Bartoli – Officine Gourmet
339 8789602officinegourmet@gmail.com

martedì 1 dicembre 2009

19 e 20 dicembre L'ASTA DEL CAPPONE DA BERARDINO LOMBARDO A TERRE DI CONCA (CE)


Asta del Cappone

IIa edizione A Terre di Conca di Berardino Lombardo


Vi aspetto tutti: per farci gli auguri dopo un anno fantastico e trascorre una domenica in campagna.

Sabato 19 dicembre h 10.30 apertura mercatino prodotti locali e degustazione:Esperia Salumi Formaggi Optimum Sancti Petri

10 oli extravergine di oliva del frantoio Maciariello

Verdure della Masseria Tuoro La Colombaia,

castagne e confetture Azienda San Teodoro La Calenna,

mele annurche.

Degustazione del Brodo di Cappone

h 17.00 dibattito sviluppo ecosistema produttivo locale

h 20.30 La cucina tradizionale con i prodotti del territorio di Berardino Lombardo e Angelo D'Amico, ristorante Barry di Montesarchio

Domenica 20 dicembreh 10.30 mercatino prodotti locali e degustazionedegustazione del Brodo di Cappone

h 15.00 Asta del capponec on Luciano Pignataro e Dante Stefano Del Vecchio

partecipano: Antonio Fiore Corriere del Mezzogiorno ( e critico maccheronico), Antonio Corbo La Repubblica, Mario Busso Guida Vini Buoni d'Italia, Marco Oreggia, Guida agli olii extravergine di oliva.


h 20.30 Interpretazioni gastronomiche del territorio a cura di Nino Di Costanzo, Mimmo Di Raffaele dell'Hotel Caruso di Ravello, Paolo Barrale ristorante Marennà (riservata a giornalisti, ristoratori, operatore del settore)

Organizzazione location Berardino Lombardo

responsabile amministrativo Francesco Marzano

Coordinamento misteryapplecommunication di dante stefano del vecchio.

lunedì 30 novembre 2009

CENTO PASSI L'ANIMA DEL VINO IN TERRA DI SICILIA

Peppino Impastato
i tre vini di Cantine Centopassi

le mie considerazioni sulla socio degustazione dedicata ieri , in occasione della manifestazione "Parlano i Vignaioli" al progetto della cantina CENTOPASSI che vinifica sulle terre espropriate alla mafia





Per la prima volta al Sud, da un’idea di Cantine Giardino di Antonio e Daniela Di Gruttola insieme a Pino Savoia, un evento completamente dedicato ai vini veri, naturali ed artigianali. 60 aziende da tutt’Italia unite dal fil rouge del rispetto per l’Agricoltura sana, libera e giusta. In un momento storico, dove la gestione politica, afferma Luciano Pignataro, (da poco Responsabile Slow Food del settore vino e della Guida vini 2011 per Campania, Calabria e Basilicata), pone ostacoli e paletti alle uniche vie di sviluppo del nostro paese: Ambiente e Agricoltura eco sostenibile, continuando incoscientemente sulla strada dell’urbanizzazione e dell’industrializzazione, è necessario associarsi e riaffermare con forza e concretezza i valori della ruralità e della protezione dell’ambiente per la salvaguardia del futuro comune.






Non a caso il compito di aprire la manifestazione è andato ad una realtà simbolo di Agricoltura libera e giusta. Centopassi, fonde l'attività di due realtà, la Cooperativa Sociale Placido Rizzotto – LiberaTerra e la Cooperativa Sociale Pio La Torre – Libera Terra, impegnate sui beni confiscati aCosa Nostra ed affidati al Consorzio di Comuni Sviluppo e Legalità. I terreni, confiscati a boss del “calibro” di Brusca e Riina, erano stati lasciati fino al momento dell’assegnazione in totale stato di abbandono.



Oggi le terre coltivate superano i 400 ettari, di cui 42 a vigneto.Oltre alla vite, le coltivazioni, tutte biologiche, offrono squisiti prodotti a marchio Libera Terra quali la pasta ( è in corso un progetto di collaborazione per la produzione di pasta d’eccellenza con un noto pastificio gragnanese) , il miele e i legumi secchi e lessati; paesaggi di interesse storico e dibellezza straordinaria, da visitare e dove sostare in splendide strutture ricettive realizzate incasolari confiscati a Cosa Nostra: l'agriturismo Portella della Ginestra, che si trova a pochimetri dal luogo della strage del 1947, con l’annesso centro ippico Giuseppe Di Matteo, e ilnuovo agriturismo Terre di Corleone.



La degustazione, condotta da un’appassionato Giovanni Ascione con Luciano Pignataro e Antonio Castro in rappresentanza dell'organizzazione, ha visto protagonisti i tre cru della linea mono varietale, rigorosamente a conduzione biologica, provenienti da singole vigne che nel 2009 ha ricevuto importanti riconoscimenti dall’Almanacco Bere Bene Gambero Rosso e dalla Guida Vini dell’ Espresso.
I vini
Catarratto Terre Rosse di Giabbascio Sicilia igt 2008 Vinificato in purezza dal vitigno a bacca bianca tra i più coltivati in Sicilia, arriva da piante di circa 20 anni, a 400 mt. sul livello del mare. Il nome “Terre Rosse” si deve al fatto che le vigne, allevate a controspalliera, si trovano in una parte dell’appezzamento, Giabbascio, di circa 4 ettari con caratteristiche di suolo uniche per l’area, sabbie rossastre e fresche dell’Alto Belice corleonese. Vendemmia insolitamente tarda per la Sicilia, seconda metà di settembre in assenza di irrigazione assistita. Il vino è giallo paglierino con qualche riflesso dorato, intenso e abbastanza complesso al naso, grazie all’ecscursione termica giorno – notte. Avverto subito fiori di campo, frutta matura e poi erba e fiori essiccati, una nota mielata ben fusa di sottofondo. Al gusto è immediatamente fresco e sapido , di medio corpo, con una buona persistenza olfattiva. Preferisco non parlare degli abbinamenti ma, per tutti e tre i vini ricordare i personaggi che hanno lottato contro la mafia, ai quali sono stati dedicati.
Il Catarratto è dedicato a PIO LA TORRE
e alla sua incessante lotta per la pace e la giustizia, a lui si deve la Legge Rognoni-La Torre del 1996 che prevede la confisca dei beni ai mafiosi, scopo poi raggiunto dall'associazione Libera. La mattina del 30 aprile 1982, insieme a Rosario Di Salvo, Pio La Torre stava raggiungendo in auto la sede del partito. Alla macchina si affiancarono due moto di grossa cilindrata: alcuni uomini mascherati con il casco e armati di pistole e mitragliette spararono decine di colpi contro i due uomini. Pio La Torre morì all'istante mentre Di Salvo ebbe il tempo per estrarre una pistola e sparare alcuni colpi, prima di soccombere. Nel 1992, un mafioso pentito, Leonardo Messina, rivelò che Pio La Torre fu ucciso su ordine di Totò Riina, capo dei corleonesi, a causa della sua proposta di legge riguardante i patrimoni dei mafiosi.
Grillo Rocce di Pietra Longa Sicilia IGT 2008
Arriva da vigneti di recente impianto nella zona di Monreale, a circa 500 mt. sul livello del mare, con subitanee escursioni termiche. Il terreno è pietroso, le rese sono molto basse ( 50 q/ha), la vendemmia cade di solito a inizio settembre. La mineralità quasi metallica è il marcatore di questo vino dal colore giallo paglierino carico, corpo importante (13,5%) da “blanc de noir”. Acidità e sapidità spiccate si fondono con eleganza in una lunga ed aromatica persistenza olfattiva. Un vino per me unico, di quelli da imprimere nella memoria per molte ragioni, quelle squisitamente tecniche di degustazione e quelle socio-politiche. Anche il Grillo è dedicato ad un personaggio importante nella lotta alla mafia: il sindacalista Nicolò Azoti uno dei primi della Cgil a cadere sotto il piombo mafioso nel secondo dopoguerra nel 1946. Da segretario della Camera del Lavoro, fondò l'ufficio di collocamento e progettò la costituzione di una cooperativa agricola. Inevitabile lo scontro con gli agrari e i mafiosi, specie dopo la proposta di legge sulla divisione dei prodotti agricoli a 60 e 40 (60% al contadino, 40% al padrone. Azoti fece i nomi dei suoi assassini , ma la giustizia non riuscì nemmeno a celebrare un normale processo. L'inchiesta per la sua morte fu archiviata in istruttoria, dopo che il mafioso indicato come mandante dell'omicidio, ebbe tutto il tempo di costruirsi un falso alibi.
Nero d' Avola Argille di Tagghia Via Sicilia igt 2004
Siamo intorno a Corleone, terreni di argille sciolte a circa 600 mt sul livello del mare, vigne a spalliera anche qui con rese basse (50q/ha). È un vino decisamente equilibrato, freschezza dai toni salmastri, mineralità ferrosa e potenza dei tannini se la giocano alla pari, sul fondo una decisa sapidità. Il colore, a dispetto degli anni, è straordinariamente vivace, rubino intenso con riflessi ancora violacei. L’ingresso al naso è dolce e complesso, floreale di rosa e fruttato di prugna; una sniffata salmastra ci ricorda, commentiamo con Manuela Russo di Cantine Astroni, l’apertura di un barattolo di capperi di Pantelleria, si chiude con note speziate di pepe nero. Questo vino è dedicato a Peppino Impastato, di famiglia mafiosa, ancora ragazzo rompe con il padre ed avvia un'attività politico-culturale antimafiosa. Conduce le lotte dei contadini espropriati per la costruzione della terza pista dell'aeroporto di Palermo. Nel 1978 si candida nella lista di Democrazia Proletaria alle elezioni comunali. Viene assassinato nella notte tra l'8 e il 9 maggio del 1978. L'uccisione, avvenuta in piena notte, riuscì a passare la mattina seguente quasi inosservata poiché proprio in quelle ore veniva "restituito" il corpo del presidente della DC Aldo Moro in via Caetani a Roma. Alla vita di Peppino è dedicato il film I cento passi quelli che separavano casa sua da quella del boss Tano Badalamenti che dà anche il nome alla cantina.



I prezzi di questi vini, considerate le difficoltà di produzione in regime biologico, la volontà di puntare all’eccellenza per riscattare una terra vocata alla mafia, sono decisamente equi: 4,50 € franco cantina e circa 10,00 € in enoteca, vini di una grande terra, frutto del lavoro di gente che con passione e orgoglio crede nell’Agricoltura come leva di riscatto e sviluppo dei propri territori, combattendo ogni giorno contro i mulini a vento di poteri occulti.






Libera Terra Mediterraneo s.c.a.r.l., S.S. 118, km 25,1 Corleone. Sede operativa : cantina Centopassi, via Porta Palermo 132, San Giuseppe Jato (Pa) tel. 39+ 091 8577655 – fax. 39+ 091. 8579541 www.cantinacentopassi.it, ettari 400 di cui 42 a vigneto. Vitigni: catarratto, grillo, nero d’Avola. Bottiglie prodotte circa 400.000 (per le due linee: Monovarietale Centopassi e Placido Rizzotto )

Una domenica nel cuore di Napoli : mercato rurale e pranzo da Antonio Tubelli, l’ultimo dei Monzù

cavolfiori appena colti
la vetrina golosa di Timpani e Tempura







Il fenomeno dei mercati rurali non è certo una novità, per Napoli, tuttavia, è una cosa relativamente nuova e, soprattutto, è da poco che la gente comune ha cominciato ad accorgersi dell’esistenza di un altro modo di fare la spesa. Meglio aggirarsi con calma tra gente autentica che vive la terra ogni giorno, piuttosto che affastellare in fretta un carrello di prodotti industriali, magari da discount di qualità incerta e dal prezzo apparentemente conveniente. Certo il logorio della vita moderna come avrebbe detto Calindri, ci induce a far presto e attribuire poca importanza all’alimentazione e alla provenienza di quello che mangiamo. Ieri mi sono concessa, dopo tanto tempo, una giornata nel cuore di Napoli.




L’occasione il mercato rurale e dell’artigianato in Piazza Dante. Lascio a casa l’auto, metropolitana fino alla Pignasecca, il cuore pulsante della Napoli verace, prima sosta da Scaturchio, pasticceria di tradizione ultra centenaria:sfogliatella mignon freschissima e croccante e un delizioso caffé rigorosamente amaro per sentirne il sapore.






Procedo verso Piazza Dante, insolitamente tranquilla per lo stop alle auto. Il mercato è iniziato da un po’, vivacità tutta campana nel vocìo delle contrattazioni, stand ordinati con mille meraviglie in esposizione. Verdure e frutta fresche da orti, spesso biologici, tutto di stagione, zucca gialla, cavolfiori, peperoncini piccanti, pomodorini del “piennolo”dal Vesuvio, mele annurche, clementine, loti, in dialetto “ ‘e legnasante”, castagne, nocciole, olio extravergine da cultivar ortice da Irpinia e Sannio e rotondella e frantoio dal Cilento. Dalla vastissima provincia di Salerno, due piccoli paesi Cicerale e Roccadaspide, rispettivamente famosi per i ceci e i marroni. Ancora dal Cilento deliziose ricottine e formaggelle di capra fresche o stagionate da grattugiare. E poi miele, conserve di ogni tipo e vino.




Qui una sorpresa: incontro Vincenzo Oliviero titolare dell’Azienda Agricola Fuocomorto, e titolare di una cantina che risale al 1780, scavata sotto una grande lastra di roccia vulcanica. Oliviero produce Lacrima Christi del Vesuvio e una piccola quantità di “caprettone”, vitigno che alligna sul Vesuvio e che si assimila erroneamente alla Coda di Volpe per alcuni tratti comuni.
Ho assaggiato il vino in maniera non proprio ortodossa, ma sufficiente per sentire mineralità, freschezza, sapidità e ottima persistenza aromatica, notevole il rapporto prezzo-qualità, la gente lo compra. Vincenzo mi racconta della prossima uscita, un cru di Piedirosso, “Magma Rosso” che mi offre in anteprima raccomandandosi di aspettare almeno due mesi.




Incontro anche Casa Scola di Gragnano (Na), con una piccola produzione di vino e conserve dell’orto che serve il ristorante dell’agriturismo. Miele e prodotti derivati dall’apicoltura un po’ da tutte le province.


Formaggi da mucca pezzata rossa italiana da Roccabascerana in Irpinia.


La gente, tanta e di ogni tipo, ragazzi e non, si aggira curiosa, assaggia, fa molte domande, compara i prezzi con quelli dei supermercati o del verdumaio sotto casa, poi, convinta, compra, conserva gli indirizzi per andare direttamente nelle aziende.




Rifletto sull’utilità commerciale e sociale di iniziative di questo tipo: senz’altro andrebbero messe in atto azioni più sistematiche e continuate per creare un filo diretto tra la città di Napoli e la campagna, come una volta, quando Napoli era il centro commerciale di tutto quello che arrivava dalla campagna e dal mare.




Oggi non è facile trovare in città i nostri prodotti, mangiamo arance spagnole, uva cilena e così via.


Al meeting di Terra Madre a Napoli lo scorso anno , si parlò tanto della promozione dei GAS ( Gruppi d’acquisto solidale) per accorciare la filiera, bene, andrebbero incentivati, promossi, organizzati tour in queste aziende virtuose.




Per risanare l’economia e superare la crisi non servono industria e terziario: la via dello sviluppo passa per l’Agricoltura sostenibile e per l’indotto turistico che la stessa deve generare.


Concluso il mio tour agricolo, è ora di pranzo, decido di andare a trovare un grande amico, l’ultimo Monzù, Antonio Tubelli diTimpani e Tempura, nel cuore del centro antico in Vico della Quercia. Il locale di Antonio è il tempio della biodiversità campana e della custodia delle tradizioni. Anima di Slow Food, Antonio si dedica con instancabile passione, girando l’Italia e il mondo, a divulgare i nostri sapori antichi. Il quartier generale però è qui, in Vico della Quercia, quasi nascosto, dodici quattordici posti per consumazioni ai tavoli con sgabelli, grandi vini, tutte le eccellenze gastronomiche della Campania:




Pasta di Gragnano, formaggi, salumi, pomodorini del piennolo, olio extra vergine d’oliva e poi la cucina di Antonio, quella dei napoletani “mangiafoglie e mangiamaccheroni” : i “timpani” di maccheroni in varie versioni, il mitico “sartù” di riso, le verdure, verze, tornelle, scarole, “friarielli”, le vere polpette fritte con farcia di aglio passi e pinoli e poi ripassate nel sugo con pomodorini del piennolo. In bellavista una sfilza di veri Provoloni del Monaco di varie stagionature. Praticamente impossibile resistere.


Decido per un tris di assaggi di primi : Timpano di ragu’ di ortaggi in bianco, Sartù di riso e Timpano classico con ragù, fiordilatte e polpettine.




Per secondo dividiamo una polpetta napoletana e un fantastico involtino di verza stufato e farcito di carote, zucchine, e formaggio pecorino.




Da bere un calice di Donnaluna Aglianico di Bruno De Conciliis, il vignaiolo pensatore. Affascinata dai sapori chiedo qualche ricetta da utilizzare magari per le prossime festività natalizie.




Torno a casa dibattuta tra due sentimenti : la gioia per l’esistenza di persone come Antonio Tubelli e di fantastici prodotti della nostra Terra e la rabbia verso quella parte di città che non sa proteggerli.




Il calendario del mercato del contadino di Napoli
PIAZZA DANTE


6 e 20 dicembre


3, 17 e 31 gennaio


14 e 28 febbraio


14 e 28 marzo
PIAZZA QUATTRO GIORNATE ( Ad. Stadio Collana )


29 novembre


13 e 27 dicembre


10 e 24 gennaio


7 e 21 febbraio


7 e 21 marzo


4 aprile

Una grande e ghiotta ricetta di Antonio Tubelli


Timpano in bianco di ragu' di ortaggi


Ingredienti per 4 persone
Un mazzetto di carote 500 gr zucchine 500 gr patate 200 gr porri Sedano Cipolle Prezzemolo Basilico Sale Olio burro Pepe Pane grattugiato 400 gr pasta mista 400 gr fiordilatte 200 gr pecorino 200 gr parmigiano

In una pentola alta unite olio, aglio, carote, patate e zucchine tagliate finemente. Aggiungete porri, sedano, basilico e un po’ di sale grosso. Lasciate stufare il tutto per circa 15 min. Lessate la pasta molto al dente ed aggiungetela al ragu’così ottenuto. Mantecate con un po’ di burro e formaggio pecorino e parmigiano grattugiati. Ungete con burro e pane grattugiato uno stampo alto e rotondo, versate il composto e a aggiungete il fiordilatte a tocchetti. Infornate in forno caldo a circa 180° per 15/20 minuti, lasciate gratinare per qualche minuto prima di servire ben caldo.

Ricetta di Antonio Tubelli raccolta da Giulia Cannada Bartoli durante una domenica napoletana

Abbiniamo a questo piatto il Greco di Tufo 2008 di Bambinuto