giovedì 26 novembre 2009

IDENTITA' GOLOSE AD EIN PROSIT


Identità Golose e Ein Prosit:


una partnership all'insegna del gusto

Si è da poco conclusa l'undicesima edizione di Ein Prosit tra Malborghetto e Tarvisio in Friuli Venezia Giulia.Dal 19 al 23 novembre il team di Identità Golose si è trasferito a due passi da Austria a Slovenia per dare corpo a alcuni fra i momenti più apprezzati dal pubblico: cinque cene firmate da Cosimo Mogavero - Ciripizza, Massimo Bottura - Osteria Francescana, Pino Cuttaia - La Madia, Ernesto Iaccarino - Don Alfonso 1890 e Sanjay Dwivedi - Zaika a Londra, nonché otto lezioni di cucina e pizze d’autore.Straordinario il viaggio dello chef Leandro Luppi (Vecchia Malcesine - Malcesine) nel mondo dei pesci d'acqua dolce del suo Garda mentre Pino Cuttaia, chef siciliano del ristorante La Madia di Licata, ha accompagnato il pubblico lungo i sentieri della memoria ma anche alla scoperta delle novità fra mare e terra di Sicilia.


Interessantissima la sua lezione sulla seppia di cui, come per il maiale, non si butta nulla, neanche l'osso!Mattia Pariani produttore di oli rigorosamente non di oliva e Emanuele Scarello chef degli Amici in località Godia a Udine, hanno incuriosito con una serie di preparazioni che pongono gli oli alternativi in primo piano: gelatina di olio di pistacchi, riso soffiato all’olio di pinoli e un pacchero “temperato” con olio di mandorle.


Un'ora di vera cultura sul pianeta "olio".Viviana Varese e Sandra Ciciriello del ristorante Alice di Milano hanno proposto un tuffo in un mare fatto di pesce, frutta e sale aromatizzato ma anche di alici marinate in olio sale e zucchero per finire con un polipo in... granita di patata.Ernesto Iaccarino ha portato a Tarvisio un po' del mondo del Don Alfonso raccontando la zeppola di astice e il nudo di ricotta ovvero un raviolo senza pasta in cui la ricotta si sposa perfettamente con il consommé al profumo di verbena.


Antonio Facciolo della Brisa a Milano, simpatico cuoco con moglie spagnola, ha tradotto in italiano la classica tapas iberica, ha poi cotto un maialino con la tecnica del sottovuoto e proposto la fideua alla milanese con trippa di vitello e pasta tostata secondo una ricetta della mamma dei fratelli Roca di Girona.


Marta Grassi del Tantris di Novara ha proposto una lezione di straordinario spessore per la ricerca storica attorno a un classico piemontese, il vitello tonnato, che nelle mani della chef si trasforma in un giardino pensile ottenuto con un'insalatina di germogli da idrocultura ricchi di sali minerali, vitamine e profumi.


Ultimo atto in cucina a cura di Andrea Mattei del Magnolia a Forte dei Marmi (Lucca) noto per la sua passione per la birra come ingrediente. Birra che a Tarvisio si sarebbe trasformata in composta su bruschetta di acciughe, mela verde e fior di sale. Rimasto senza la spesa, domenica lo chef ha dovuto reinventare il suo viaggio nel mondo della birra.


Ein Prosit è un'iniziativa a cura del Consorzio di Promozione Turistica del Tarvisiano, Sella Nevea e del Passo Pramollo. La squadra di Identità Golose ringrazia gli organizzatori e tutti gli allievi dell'Istituto Alberghiero di Tolmezzo per il prezioso supporto fornito in ogni momento.


Arrivederci al prossimo anno! IDENTITA' GOLOSE - Ufficio Stampa Elisa Zanotti - Mobile 347 2441081elisazanotti@identitagolose.it

NOTIZIE D'AUTUNNO DA CASA SETARO, VIGNAIOLI SUL VESUVIO. NEWSLETTER NOVEMBRE/DICEMBRE 2009

Massimo e MariaRosaria Setaro
Don Vincenzo Setaro con Vincenzo Jr.

NOTIZIE D’AUTUNNO

DA CASA SETARO

Newsletter Novembre/Dicembre 2009

Regala ogni giorno amore, rispetto e una carezza


alla tua Terra, Lei saprà ricompensarti.”





MASSIMO & MARIAROSARIA SETARO

Storia personale, filosofia enologica e obiettivi professionali

Massimo e MariaRosaria, giovani professionisti vesuviani decidono, nonostante le rispettive occupazioni, di dar corpo al sogno di una vita. Nel 2005 inizia il lavoro del recupero delle vigne e della proprietà di famiglia che diviene negli anni, azienda ed abitazione. Una convivenza giorno e notte con la vigna.

L’azienda si trova a Trecase (Na) , alle pendici del Vesuvio, il gigante buono più famoso del mondo, in apparenza dormiente e che trasferisce caratteristiche eccezionali dalle vigne ai vini tutti da vitigni autoctoni. L’obiettivo di MariaRosaria e Massimo è puntare all’eccellenza. Non hanno deciso di dedicarsi al vino per moda o per interesse, bensì, per pura passione e amore per la terra d’origine coltivata da genitori e nonni. Sono cresciuti in campagna, aiutando i grandi a fare il vino per consumo domestico, il Vesuvio compagno di giochi e avventure. La filosofia aziendale è un perfetto blend d’innovazione e rispetto della tradizione: i consigli e l’esperienza di Nonno Vincenzo si fondono con l’impostazione moderna voluta da Massimo e MariaRosaria e dall’enologo vesuviano Antonio Pesce, profondo conoscitore di ogni vigna dell’areale vesuviano.
Vigneti e vini



I vigneti di proprietà dell’azienda si estendono per circa cinque ettari in punti diversi del Parco Nazionale del Vesuvio, con ottima esposizione a Sud, altezza sul livello del mare dagli 80 metri dei vigneti intorno alla cantina ai 350 m. delle altre vigne. Il microclima offre estati assolate con eccellente ventilazione e ottime escursioni termiche giorno – notte. L’età media delle piante, allevate a guyot e cordone speronato, è di 15 – 20 anni. L’influenza benefica della brezza marina si fonde con la composizione vulcanica dei suoli stendendo un’ideale tappeto di mineralità e sapidità che si ritrova nel bicchiere.

Queste condizioni portano ad una perfetta maturazione delle uve autoctone di Coda di Volpe, Falanghina, Piedirosso e Aglianico. Le uve del Greco di Tufo e del Fiano di Avellino docg, prodotti dall’azienda per completezza di gamma sui mercati, provengono da vigne delle zone irpine piu’ vocate e costantemente monitorate da Casa Setaro.

I vini bianchi, Lacryma Christi da Coda di Volpe e Falanghina e Minos, Falanghina in purezza, presentano un elegante fondo sulfureo da cui emergono note fruttate di mela annurca e piacevoli sniffate aromatiche. I rossi, Lacryma Christi base e la Riserva Don Vincenzo sono un blend classico di Piedirosso e Aglianico, il primo intensamente territoriale con possenti sentori fruttati, fresco, persistente con una piacevole bevibilità da vino quotidiano. La riserva, dedicata al padre di Massimo, è il vino di punta dell’azienda, immesso in commercio dopo almeno 12 mesi dalla vendemmia, sentori fruttati più evoluti, confettura e spezie con uso molto moderato del legno piccolo.
Tutti i vini hanno in comune un ottimo rapporto prezzo – qualità e una grande versatilità negli abbinamenti gastronomici. Il mercato dell’azienda è per lo più nazionale, con ottimi posizionamenti in locali importanti del centro e nord- Italia. Prestigiosi anche i riconoscimenti ottenuti dalle Guide e dalla critica di settore: Vini Buoni D’Italia del Touring Club, Luca Maroni, Guida Completa dei Vini della Provincia di Napoli di Luciano Pignataro, Responsabile regionale per il settore Vino e la Guida Slow Food 2010 per Campania, Calabria e Basilicata.
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Eventi e fiere




La comunicazione riveste un ruolo fondamentale nella filosofia aziendale, Casa Setaro ha compreso l’importanza di investire in comunicazione, non basta saper fare un buon vino, bisogna saperlo comunicare, per venderlo nel migliore dei modi. Il progetto più importante del momento è la costruzione della nuova cantina che sarà completata ed inaugurata all’inizio del 2010.

- ottobre: Vendemmia 2009, l’inizio del mese di ottobre ha visto la raccolta, in perfetto stato sanitario e di maturazione di coda di volpe, falanghina e aglianico. Per il piedirosso si è attesa l’ultima decade di ottobre. Le settimane di tempo buono precedenti la vendemmia, fresche, ventilate e con buona escursione termica giorno-notte hanno permesso una maturazione regolare ed una promettente concentrazione zuccherina, soprattutto per il piedirosso. La produzione si conferma intorno alle 40.00 bottiglie.
- 11 e 12 Novembre 2009: Aglianico & Aglianico, Fabbrica dei Sapori, Battipaglia (Sa).
- 1° Dicembre 2009: Anteprima Vitigno Italia, Grand Hotel Excelsior, Napoli.
- Aprile 2010: Vinitaly.
- Tutto l’anno: eventi di degustazione in cantina e presso noti locali della Campania.
- Tutto l’anno: wine tour, passeggiando tra le vigne di Casa Setaro. Durante tutto l’anno è possibile prenotare visite guidate all’azienda, della durata di uno o più giorni, con degustazione di vini e menù di territorio nei ristoranti della zona o, su prenotazione, in cantina. Su richiesta si possono organizzare visite guidate al Vesuvio e predisporre pernottamento presso accoglienti Hotel e B&B alle falde del vulcano nel Parco Nazionale del Vesuvio.
Info e prenotazioni: 348.8303514 - 081. 862 89 56 info@casasetaro.it

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Su richiesta invio di schede tecniche, campionature, foto in alta risoluzione, interviste.

Uff. Comunicazione e Relazioni Esterne Casa Setaro:
Giulia Cannada Bartoli – Officine Gourmet
+ 39.339 8789602
officinegourmet@gmail.comcannada@casasetaro.it
http://www.casasetaro.it/
http://www.officinegourmet.blogspot.com/

NAPOLI, 1° DICEMBRE ANTEPRIMA VITIGNO ITALIA 2010 GRAND HOTEL EXCELSIOR


Il 2009 ha segnato la svolta di Vitignoitalia: da fiera del vino a evento boutique di alto profilo in una location di grande effetto. Il 2010 prosegue in questa direzione: il 16, 17 e 18 maggio 2010 il Castel dell’Ovo con il Borgo Marinari, il Real Circolo Savoia e i grandi alberghi del lungomare disegneranno la mappa dell’evento. Raccolto il successo e i consensi della edizione 2009, si sta lavorando a perfezionare il percorso e l’intera organizzazione. Hotel Excelsior di Napoli si terrà la tradizionale Anteprima del Salone: un appuntamento ormai fisso nelle agende degli eno-appassionati e di tutti gli operatori del wine-business. Come ormai da tradizione circa 100 cantine nazionali partecipano all’anteprima presentando le nuove annate e le proprie migliori etichette in quello che è ormai il più interessante incontro degustazione dell’autunno partenopeo, momento di discussione, di buon bere e di business grazie anche alla nuova sessione di incontri One To One previsti nella mattinata del 1 dicembre. Le aziende partecipanti all’Anteprima potranno infatti incontrare con appuntamenti prefissati i buyers della G.D.O. e della D.O. di Campania, Lazio, Puglia e Basilicata dalle ore 9.30 alle 13.30 .
Intanto martedì 1 dicembre nel Salone degli specchi del Grand
L’Anteprima è anche naturalmente l’occasione per presentare al pubblico e alla stampa i contenuti dell’edizione 2010 di Vitignoitalia: alle 17 nella sala conferenze del Grand Hotel Excelsior ci sarà la presentazione ufficiale dell’appuntamento di maggio 2010. A seguire l’apertura delle degustazioni.

Un progetto della Hamlet srl, sostenuto da Regione Campania – Assessorato all’Agricoltura, col patrocinio del Comune di Napoli.



Info
http://www.vitignoitalia.it/
tel. 081 4104533

ufficio stampa
dipunto studio
081 0605636 – 081 681505

2 DICEMBRE NICOLA VENDITTI WINE TOUR DA "I PRIMI" A NAPOLI

VENDITTIWINETOUR
XXVII TAPPA
mercoledì 2 dicembre 2009 - ore 20,00
I Primi Via Mergellina 1/c Napoli

per info e prenotazioniT +39 081 7616108

La manifestazione ideata e realizzata dall'enologo Nicola Venditti, titolare dell'Antica Masseria Venditti, insieme ai migliori ristoratori, giunta alla XXVII tappa, intende promuovere la migliore ristorazione italiana con abbinando la cucina tipica locale ai i vini doc e biologici di Venditti.Il prossimo appuntamento è per il 2 dicembre 2009, al ristorante I Primi di Napoli.La serata, inizierà con un saluto di Betty Marasco, patron del locale, e a seguire, l'enologo Nicola Venditti presenterà la sua azienda illustrandone la filosofia. Sarà aiutato dalle bellissime immagini proiettate su uno schermo, che vanno dalla bella cantina in legno lamellare alle suggestive foto dell'innesto a gemma e a spacco inglese realizzate nel "vigneto didattico", per finire le suggestive foto della vendemmia notturna.Il "vigneto didattico" è un'idea originale di Nicola Venditti realizzato nel 2005.Saranno proiettate anche molte foto delle venti uve autoctone presenti nel "vigneto didattico" con cui l'azienda produce i suoi ottimi vini doc biologici.Venti minuti circa di belle immagini e racconti di vita per conoscere direttamente l'Antica Masseria Venditti con l'invito finale alla visita aziendale a Castelvenere all'Isola di cultura del vino.Sarà spiegato nei particolari la coltivazione biologica e le scelte che tale normativa comporta.Si definisce biologico il prodotto così ottenuto e diventa veritiero solo se le autorizzazioni sono riportate sull'etichetta del vino.A seguire un menu enogastronomico molto interessante che coniugherà specialità culinarie ai vini biologici dell'Antica Masseria Venditti.E per finire un caloroso brindisi con la "grappa di Barbetta", un elisir unico nel suo genere che ci saluterà magnificamente.Si richiede solamente la puntualità per ... una serata veramente da ricordare.

LA COLLABORAZIONE DELLA CHEF ROSANNA MARZIALE CON I FRATELLI LABUFALA

Dall'incontro tra il Gruppo di ristorazione Fratelli La Bufala, creato dall’imprenditore napoletano Giuseppe Marotta e presente nel mondo con 91 store, e la chef sommelier Rosanna Marziale nasce il nuovo Menu Fratelli La Bufala che, per l’inverno 2009/10, si arricchisce di 12 nuovi piatti realizzati dalla creatività e la sperimentazione raffinata di Rosanna Marziale e contraddistinti dalla consueta qualità e genuinità di prodotti selezionati dal Gruppo di Ristorazione. Dietro ogni idea e ogni nuova portata, infatti, c’è una donna con talento ed esperienza per l’arte culinaria e passione per la sua terra, una chef che fa del suo lavoro una missione: quella di trasformare i prodotti di bufala in piatti innovativi e diffonderne le caratteristiche di qualità e unicità. Con la consulenza della chef campana, le nuove proposte culinarie di Fratelli la Bufala puntano all’elaborazione e alla enogastronomia, senza perdere la loro caratteristica di pasti veloci e di altissima qualità. Un sodalizio logico e inevitabile: stesso amore per la propria terra e i prodotti che genera e stesso interesse a proporli in modo innovativo ma semplice sulle tavole di tutto il mondo.

3 DICEMBRE 2009 CARLO PETRINI A NAPOLI PRESENTA IL LIBRO TERRA MADRE: come non farci mangiare dal cibo



Sarà presentato giovedì 3 dicembre alle ore 17,00 presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Napoli “Suor Orsola Benincasa”di Napoli il libro di Carlo Petrini, "Terra Madre – Come non farci mangiare dal cibo". Il testo, una coedizione Giunti e Slow Food Editore, è un viaggio che parte dall'esperienza di Terra Madre e le sue comunità per ragionare attorno ai temi su cui è impegnata l'Associazione Slow Food e prospettare una futura centralità della rete di Terra Madre rispetto alle politiche agro-alimentari globali.
Con l’autore ne discuteranno l’antropologo Marino Niola, il Rettore dell’Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa, Francesco De Sanctis, e il Preside della Facoltà di Scienze della Formazione, Lucio D’Alessandro.
Il volume è in vendita al prezzo di 12 euro (10 per i soci Slow Food) e contiene in allegato un DVD dal titolo “Gente di Terra Madre” con un filmato di 25 minuti con le più belle immagini di Terra Madre 2008.

ERCOLANO 29 E 30 NOVEMBRE PARLANO I VIGLIAIOLI

Antonio di Gruttola con Luciano Pignataro
IL PROGRAMMA





Domenica 29 novembre
H 10.30 / 11.30
“CENTOPASSI, L'ANIMA VITIVINICOLA DELLE TERRE CONFISCATE ALLA MAFIA IN SICILIA”
Breve proiezione di un filmato

Tre vini in degustazione:
Grillo Rocce di Pietra Longa Sicilia IGT - CENTOPASSI
Catarratto Terre Rosse di Giabbascio Sicilia IGT - CENTOPASSI
Nero d'Avola Argille di Tagghia Via Sicilia IGT - CENTOPASSI

Relatore Giovanni Ascione
Intervento Luciano Pignataro

H 12.30 / 13.30
“GRANDI VINI ALLA CORTE DI CARRABS”

Quattro vini in degustazione:
Gioviano 2006 – Campania Aglianico IGT – Il Cancelliere
Varenne 2001 – Campania Aglianico IGT – Luigi Tecce (inedito)
Perdersi e Ritrovarsi 2005 – IGT Beneventano Rosso – Podere Veneri Vecchio
Old Vines 2004 – Primitivo IGT Puglia – Morella

Relatori: Mario Carrabs – Ugo Baldassarre

H 12.30 / 13.30
“NATURALMENTE DOLCE” (in contemporanea con il precedente)

Tre vini in degustazione:
Vigna della Volta 2006 – Passito Malvasia Colli Piacentini DOC - La Stoppa
Piriolo Passito di Malvasia 2007 – Passito Malvasia Colli Piacentini DOC - Lusenti
Il Passito 2004 – Vino da tavola da uve moscato appassite - Cascina degli Ulivi

In degustazione i piccoli capolavori di Donna Elvira Dolceria – Modica

Relatori: Del Franco Raffaele e Paolo De Cristofaro

H 15.00/16.00
“STILE TOSCANO”

Quattro vini in degustazione:
Colombaia 2007 – Toscana IGT– Colombaia (in anteprima)
Rosso di Montalcino 2005 Campi di Fonterenza (in anteprima)
Riserva 2007 - 100% Sangiovese - La Porta di Vertine (inedito)
Chianti Colli senesi DOCG - Pacina

Relatori: Del Franco Raffaele e Paolo De Cristofaro

H 16.30/17.30
“LE PERLE DEL PIEMONTE”


Quattro vini in degustazione:
Gli Scarsi 2006 – Vino da Tavola – Pino Ratto
Le Olive 2006 – Vino da Tavola – Pino Ratto
Ferro Carlo 2005 – Barbera d’Asti Nizza – Carussin
Igiea 2003 – Barbera d’Asti – Tenuta Grillo

Relatore: Nicoletta Gargiulo

H 18:00 / 19:00
“LA SLOVENIA DI VALTER SIRK”


Tre vini in degustazione:
Malvasia, Ribolla Gialla, Sauvignon (tutti 2007)

Relatore: Fabio Cimmino

H 19:30 / 20.00
“DUE VOLTI DEL NEBIOLO”

Due vini in degustazione
Ultimi Raggi 2002 – Sassella Valtellina Superiore DOCG - AR.PE.PE.
Barolo 2005 – Ferdinando Principiano

Relatore: Fabio Cimmino

Lunedì 30 novembre
H 9.00 / 11.30
ASSEMBLEA TRA PRODUTTORI – TAVOLA ROTONDA

Breve proiezione di un filmato

Conclusioni di Luciano Pignataro

H 12.00/ 13.00
“I BIANCHI MACERATI “

Tre vini in degustazione:
KAI 2004 – Friuli Venezia Giulia – Paraschos
Don Chisciotte 2006 – Campania Fiano IGT – Tufiello
Phasis 2008 - IGT Paestum Fiano - Az. Tenute del Fasanella
Tempo dopo tempo 2008 – IGT Beneventano Bianco – Podere Veneri Vecchio
Saharay 2008 – catarratto IGT – Porta del Vento
Dinavolo 2005 – Denavolo

Relatore: Antonio Del Franco e Pino Savoia

H 13.30 / 14.30
“KARMA TUTTI C’E’ TRIANELLI


Specialità della Masseria dei Trianelli accompagnate dalle birre artigianali di Karma

Relatori: Antonio Del Franco, Luciano Di Meo, Mario Cipriano

H 15.00 / 16:00
“I ROSSI IN TERRACOTTA”


Frank Cornelissen (MUNJBEL ROSSO 4), Cantina Giardino (CLOWN OENOLOGUE) e Guttarolo (JOHA)

Relatore: Pino Savoia

H 16.30/17.30
“NORD-EST”


Cabernet Frank 2007 - Monteforche
Foradori 2006 – Teroldego - Foradori
Schioppettino 2000 – Bressan

Relatore: Giampaolo Gravina

H 18.00/19.00
“QUELLI RARI”

Santa Sofia 2008 - Casebianche
Timorasso 2008 - Valli Unite
Agnese 2006 – Moscato secco - Alla Costiera
Querciole 2008 – Ca’ de Noci

Relatore: Giampaolo Gravina

L’ISCRIZIONE DEVE AVVENIRE CONTATTANDO MICHELA GUADAGNO michelaguadagno@libero.it

ISCRIZIONE GRATUITA


ORGANIZZAZIONE: info@cantinagiardino.com - pino.savoia@hotmail.it

IL PROF. LUIFI MOIO ALL'ENOTECA LA BOTTE DI CASERTA. IL RACCONTO E LA DEGUSTAZIONE DI MICHELA GUADAGNO*


Il professore Luigi Moio racconta Quintodecimo" è il nome dell'evento all'Enoteca La Botte di Casagiove, organizzato dall'Ais Caserta guidata da Marco Ricciardi: volutamente non ho foto nè preso appunti su questa serata, perchè quando parla un mito tutto intorno è silenzio, la sua voce racconta ed è la scienza che parla. In degustazione i tre bianchi dell'azienda Quintodecimo, Via del Campo 2007 Falanghina Campania igt, Exultet 2007 Fiano di Avellino docg, Giallo d'Arles 2007 Greco di Tufo docg, e a seguire i rossi Terra d'Eclano 2006 e 2007 Aglianico Irpinia doc.Soltanto una fortuita nota di osservazione personale, nulla è lasciato al caso in questi che sono vini pensati e creati dall'idea della perfezione, del rigore, dell'esperienza e del sogno realizzato di Luigi Moio e Laura Di Marzio - come recita la brochure di Quintodecimo: qualsiasi ulteriore parola risulterebbe banalmente stonata, quando viene dato il privilegio di ascoltare la qualità e l'attenzione di chi sa raccontare.
Note di degustazioneVia del Campo 2007 Falanghina Campania igt - Colore intenso, naso di agrumi e fiori di zagare, miele d'acacia e albicocca, sentore salmastro velato da una nota verde. La bocca sapida, salata, si riempie e mastica un vino armonico, euilibrato e pieno, la "redenzione" di un'uva sfruttata e abusata come la "preziosa" protagonista della canzone di De Andrè che ispira il nome alla bottiglia. Una sposa ideale sui sapori del piatto di fagioli in accompaganmento ai vini preparato a fine degustazione.@@@@@
Exultet 2007 Fiano di Avellino docg - Il colore è più sfumato sui toni verdi, sentori di erbe provenzali, lavanda salvia e rosmarino, discreta nota fumè leggera come di legno di cedro acceso per le funzioni liturgiche, e poi toni dolci, al palato il sorso è minerale, morbido, fresco, e anche qui l'equilibrio è integro, particolare di un'annata che non si ritroverà facilmente. @@@@
Giallo d'Arles 2007 Greco di Tufo docg- Il naso delle prime olfazioni è bloccato, non si esprime, poi piano piano si apre su note zuccherine di albicocca secca, la bocca equilibrata di fresca morbidezza, fluida di pesca e albicocca; l'uso del legno invisibile, sparito e assorbito dal vino. Il colore, manco a dirlo, rimanda al giallo dei Girasoli di van Gogh.@@@@
Terra d'Eclano 2006 Aglianico Irpinia doc - Naso e colore di prugna, sentore di foglie d'amarena lasciate a macerare, tabacco biondo, armonico nell'eleganza di compiere un aglianico dai tannini sottili e setosi, preludio al bicchiere che segue in successione.@@@@ Terra d'Eclano 2007 Aglianico Irpinia doc - Viola il colore concentrato e spesso di trama, naso di amarena e visciola, tostato discreto di cacao e caffè al cioccolato fondente, bocca vellutata dal tannino già addomesticato, ancor prima degli ultimi rimanenti mesi di affinamento in vetro. Annata non ancora in commercio, la bottiglia sarà sul mercato nel 2010, da corsa allo scaffale. @@@@@
* Degustatore Ufficiale Ais, Direttore di Corso e Direttrice della Grande Notte del Rosato fabbrica dei sapori Luglio 2010

mercoledì 25 novembre 2009

PASSAGGIO A SLOW FOOD , LE RIFLESSIONI DI LUCIANO PIGNATARO

Roberto Burdese Presidente Nazionale Slow Food

Il Presidente Slow Food Campania, Nino Pascale

Anzitutto il comunicato ufficiale diffuso stamane
e poi due brevi riflessioni


LUCIANO PIGNATARO NOMINATO RESPONSABILE VINO PER SLOW FOOD CAMPANIA



L'incarico è stato conferito dal Coordinamento regionaleUna squadra che si rinnova. E che, puntando sempre in alto, ingaggia sempre persone esperte e, per questo, in grado di incrementare sia la crescita sia l'affidabilità. E' il caso di Slow Food Campania che, su proposta del Presidente Gaetano Pascale, ha nominato Luciano Pignataro responsabile regionale vino e coordinatore della Guida per la Campania, Basilicata e Calabria di Slow Food Editore."L'ingresso di Luciano Pignataro nella squadra di Slow Food Campania - ha commentato Gaetano Pascale - è frutto di un percorso che ci ha portati a condividere sempre più spesso visioni e idee sulle principali problematiche legate alla vitivinicoltura e che va oltre lo spessore e la professionalità con cui da anni si cimenta nel mondo del vino"."Sono convinto - ha aggiunto - che ciò contribuirà ad elevare il livello del confronto all'interno dell'associazione e, nello stesso tempo, a dare delle risposte più efficaci ai produttori in chiave di qualità delle produzioni e di sostenibilità ambientale. Pertanto l'associazione regionale garantirà autonomia e supporto organizzativo a Luciano e a tutto lo staff che che lavorerà ai progetti sul vino che Slow Food metterà in campo prossimamente, a partire dalla nuova Guida dei vini."Luciano Pignataro, laureato in Filosofia e giornalista professionista, dal 1988 lavora al Mattino. Dal 1994 ha iniziato a curare la rubrica di enogastronomia diventata un punto di riferimento della crescita campana e meridionale e che, negli anni, lo ha portato a scrivere diverse guide, libri di grande successo e a varare eventi culturali di spessore. L'ultima opera in ordine cronologico è "101 vini da non perdere", dal 12 novembre scorso nelle librerie. Inoltre, dal 2004 cura il più seguito sito specializzato del Sud (http://www.lucianopignataro.it/), rivolto ad appassionati e cultori ed oggi indispensabile per orientarsi, capire e valutare.La sua instancabile opera di divulgatore è stata riconosciuta con il Premio Luigi Veronelli 2008.

ufficio stampa: Slow Food Campania

Sandro Tacinellimob. 339 2073143
le riflessioni
Per molti non si tratta di una novità, almeno per i frequentatori della rete vista l'anticipazione di Franco Ziliani poi ripresa da Antonio Tomacelli. Ma per chi mi conosce è ancora meno, un matrimonio, un bacio, a lungo rinviato perché impegnativo.Ed è questo il piano di lavoro su cui si dovrà scrivere un nuovo capitolo. Complice la crisi, la stanchezza che sempre segue i momenti di euforia, l'Italia si riscopre all'inizio di un circolo vichiano, quasi una ripartenza. E il ragionamento deve poggiare necessariamente sull'ambiente, sull'agricoltura perché non vi può essere verità commerciale senza autenticazione rurale, le scorciatoie delle favolette inventate di cui si riempivano platinate brochure ora servono a poco, il valore di una bottiglia si misura solo con la sua capacità di essere fino in fondo un progetto di vita di chi la pensa. Non è un discorso etico, ma pratico, ché altro modo di salvare la viticoltura nel nostro paese, soprattutto dopo un anno dove le uve sono arrivate a 10 centesimi in Puglia, non riesco proprio a vederlo.C'è un momento per tutte le cose, non significa però passare dal torto alla ragione, quel mondo di lustrini è pur servito a qualcosa, persino gli annunci di vip che sbarcavano con l'elicottero a Montalcino e di ritrovamenti di radici sicule, oggi fanno ridere come Mussolini con le mani ai fianchi a Piazza Venezia, hanno avuto una loro ragione storica.Con Slow Food il rapporto è lungo, lunghissimo. Iniziò una fredda mattina di gennaio 1988 a Marina di Pisciotta con un pranzo a base di alici in trattoria insieme a Vito Puglia, uno dei fondatori Arcigola. Nel corso degli anni ho sempre seguito le attività con passione e ho aspettato con pazienza che certi nubi passassero, ho fatto parte della giuria del Premio Internazionale per molte edizioni e stavo a Positano quando Carlo Petrini lanciò l'idea dei presìdi nel 1998 passando dalla semplice buona tavola alla necessità di salvaguardare i prodotti. Ed ero a Riva del Garda quando Carlo fece la sua prima apparizione in pubblico dopo il difficile periodo di malattia.In questi anni si sono ramificate in Italia molte altre organizzazioni, ma nessuna con la visione d'inseme di Slow Food che pone al centro della sua azione un modo diverso di realizzare il reddito agricolo nell'era della globalizzazione ove tutto si pialla e tutto muore senza lasciare traccia. Per semplificare, tutte sono ferme alla promozione commerciale, Slow punta al problema del sapere e della produzione, temi desueti ma assolutamente consuetudinari per la mia generazione perché è qui che si pone il problema del potere reale di cambiare le cose. Il resto è solo scalata politica e professionale dell'individuo.
Come ho già avuto modo di
scrivere, il nodo fondamentale e discriminatorio per il futuro è la questione dell'uso della risorsa ambientale. La visione di destra è predatoria, pastorale: tutto va usato subito, poi si vedrà. Quella di sinistra è razionale, agricola, programmatoria. Per questo spesso la sinistra appare conservatrice e la destra innovativa. La confusione di questi anni è che siamo ormai alla quarta generazione di leader della sinistra che pensa al consenso del centro facendo la destra. Sicché oggi è difficile fare distinzioni se guardiamo al circo delle forze politiche sparse nei noiosi e rissosi salottini tv pagati da tutti noi. Senza farla lunga, è il momento di ritrovarsi sulle cose pratiche, come il Parco del Cilento che non ha un piano abbattimenti di abusi, le navi dei veleni nel mare di Calabria, eccettera. Questa è la vera scena dello scontro.
Da questo bisogno nasce la necessità di relazionarsi ad una
rete collettiva collaudata e lo spunto è sicuramente offerto dalla nuova guida dei vini che sarà assolutamente nuova rispetto al passato.Ma, come si evince dal comunicato, non sarà solo questo. Questo nuovo modo di difendere la biodiversità nel settore vitivinicolo e sostenere chi ne fa una ragione di vita sarà molto selettivo ma al tempo stesso non escluderà nessuno apriori, ne persone e né associazioni, così come non ci sarà alcuna discriminazione tra famoso e sconosciuto, grande e piccolo: questo deve essere ben chiaro. Noi visiteremo tutte le aziende, lo faremo con tecnici di terra e di cantina, non basterà saper tenere bene le relazioni per entrare nel circuito virtuoso. La credibilità del progetto di lavoro dipende da questo, dalla nostra autonomia. Abbiamo una grande voglia di riaprire un ragionamento collettivo ed è per questo che convocheremo l'assemblea dei produttori campani all'inizio del nuovo anno per presentare la nuova guida e tutte le altre iniziative legate al vino.
Voglio chiudere questa inconsueta parentesi autobiografica ringraziando Slow Food per la determinazione con cui ha posto la questione del mio passaggio e per le belle parole spese da Giancarlo Gariglio e da Nino Pascale.
Di solito quando si lascia qualcuno o qualcosa si cede al bisogno autogiustificativo e liberatorio di colpevolizzare il passato. Io non posso farlo, approfitto invece per ringraziare di cuore i curatori della Guida Vini Buoni d'Italia del Touring, cugini tra l'altro della nuova pubblicazione di Slow, per come ho potuto lavorare in questi tre anni: Mario Busso e Luigi Cremona, con i quali resta un rapporto profondo di amicizia, mi hanno dato sempre la possibilità di esprimermi in modo sereno e tranquillo. Il gruppo di lavoro Touring è fatto da grandi professionisti e molti amici con i quali avremo modo di incrociarci in continuazione. A loro tutti auguro il meglio per il futuro.
La colonna sonora di questa storia è
La Cura di Battiato. Quando la sento io penso sempre al mio Sud, non, scontato, a una donna. Basta ascoltare le parole:-)

martedì 24 novembre 2009

L'ARCANTE ENOTECA 4 DICEMBRE 2009, VIAGGIO AL CENTRO DEGLI AUTOCTONI CAMPANI CON VINCENZO MERCURIO





Ristorante IL RUDERE & L’ARCANTE Enoteca

Presentano

VENERDI' 4 DICEMBRE ore 20.30

AMICI DI BEVUTE

Viaggio al centro del vitigno autoctono

con VINCENZO MERCURIO, Winemaker


Venerdì 4 Dicembre dalle ore 18,00 a L’Arcante Enoteca ed al Ristorante Il Rudere di Pozzuoli, l'enologo Vincenzo Mercurio racconta il suo viaggio nella Campania degli autoctoni attraverso i vini di cinque aziende, una per ciascuna provincia:

Falanghina Spumante prodotta nei Campi Flegrei per Napoli,

Fiano del Cilento per Salerno,

Fiano del Sannio Benevento,

Falerno del Massico per Caserta

Taurasi docg per l’Irpinia .


Il viaggio al centro dell’autoctono inizia alle ore 18,00 presso L’Arcante Enoteca della sommelier Lilly Avallone, dove Angelo Di Costanzo, Primo Sommelier della Campania 2008 guiderà le degustazioni (gratuite) di Malazè Spumante di Falanghina dell’azienda flegrea Cantine Babbo e del piacevolissimo Piedirosso del Taburno di Fattoria La Rivolta.


Al termine della degustazione, alle 20,30 l’evento continua presso l’adiacente Ristorante Il Rudere con una cena-degustazione dal percorso didattico e al tempo stesso conviviale, guidata da Vincenzo Mercurio, winemaker campano di successo e Angelo Di Costanzo. I vini saranno abbinati alle creazioni dello chef Antonio Lubrano che per l’occasione ha elaborato piatti con richiami fortemente territoriali per ciascuna provincia.


Ecco tutte le aziende coinvolte sotto il segno del grande vitigno autoctono campano:

Barone – Cilento,

Cantine Babbo – Campi Flegrei,

Fattoria La Rivolta – Sannio,

I Favati – Irpinia,

Masseria Felicia – Alto Casertano,

Sanpaolo –Irpinia.

IL MENU'
Entrèe
Polpo alla griglia su passatina di ceci di Cicerale

1mo Antipasto

Lampuga agli agrumi

2ndo Antipasto

Millefoglie di pesce bandieracon strati di zucca

su purea di zucca gialla napoletana

Il Primo

Vesuvio di paccheri al ragù napoletano


Il Secondo

Maialino cotto a bassa temperatura

con riduzione di aglianico di Taurasi

Il Dessert

Variazioni di Nero Fondente


La degustazione delle ore 18.00 in enoteca, è gratuita.


Costo della cena-degustazione €uro 38,00 per persona

E’ richiesta la prenotazione, impegnativa, per tempo
Per informazioni e prenotazioni:L'ARCANTE ENOTECA

Comunicare il vino,
con tutto l’amore possibile.

Via Pergolesi, 86 Pozzuoli (NA)Tel.: 081 3031039
larcante@libero.it - http://www.larcante.wordpress.com/

Contatti stampa e comunicazione:

Giulia Cannada Bartoli - 339 8789602

Evento promosso in collaborazione con

- Le Officine Gourmet -&
- Studio consulenza enologica
Vincenzo Mercurio
Credits
http://www.larcante.wordpress.com/


SLOW FOOD, LUCIANO PIGNATARO NUOVO RESPONSABILE VINO E COORDINATORE CAMPANIA, CALABRIA E BASILICATA


Luciano Pignataro è il responsabile regionale vino per Slow Food Campania Ad affidargli l’incarico è stato il Coordinamento Regionale


Con una mozione proposta dal Presidente, Gaetano Pascale, il coordinamento di Slow Food Campania ha affidato al giornalista Luciano Pignataro il ruolo di responsabile regionale vino e coordinatore della Guida per la Campania, Basilicata e Calabria.


Ad annunciarlo è stato lo stesso Nino Pascale, suo predecessore nel delicato compito, il quale ha dichiarato: «L’ingresso di Luciano Pignataro nella squadra di Slow Food Campania è frutto di un percorso che ci ha portati a condividere sempre più spesso visioni e idee sulle principali problematiche legate alla vitivinicoltura e che va oltre lo spessore e la professionalità con cui da anni si cimenta nel mondo del vino».


Laureato in Filosofia all’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e giornalista de Il Mattino dal 1988, Luciano Pignataro è una delle firme del giornalismo enogastronomico campano più apprezzate a livello nazionale e internazionale.


Curatore di un seguitissimo wineblog, Pignataro sarà anche coordinatore per la Campania della nuova Guida ai Vini che Slow Food Editore commercializzerà a partire da ottobre 2010.


«Sono convinto che l’ingresso di Luciano Pignataro nel team di Slow Food contribuirà a elevare il livello del confronto all'interno dell'associazione e, nello stesso tempo, a dare delle risposte più efficaci ai produttori in chiave di qualità delle produzioni e di sostenibilità ambientale», dice ancora Gaetano Pascale, il quale conclude: «L’associazione regionale garantirà, pertanto, autonomia e supporto organizzativo a Luciano e a tutto lo staff che lavorerà ai progetti sul vino che Slow Food metterà in campo prossimamente, a partire dalla nuova Guida». Il nostro augurio è, ovviamente, quello di buon lavoro. In bocca al lupo “big” Luciano!

L'ULTIMA PIZZA DI ERNESTO CACIALLI, 'O PRESIDENTE






Ieri Ernesto Cacialli ha fatto la sua ultima pizza. Poi se ne andato, per sempre, a soli 60 anni dopo aver combattuto con coraggio e dignità la sua battaglia finale. Lasciando un vuoto nello straordinario mondo dei pizzaioli napoletani la cui leggenda ha contribuito lui stesso a scrivere negli ultimi venti anni come pochi altri.
Tutti lo ricordano così: capelli bianchi, magrissimo, Ernesto Cacialli patron e pizzaiolo di un luogo culto in via dei Tribunali, nel cuore di Spaccanapoli, invitava ad accomodarsi non appena ci si affacciava curiosi al bancone della friggitoria.
Se accettavi di entrare, in pochi minuti ed eri nelle sue mani, nelle sue e in quelle della sua fantastica squadra. Davanti al forno a legna una catena di montaggio da far invidia alla Fiat degli anni Sessanta: tempo di attesa per una pizza al tavolo cinque minuti, per un crocchè o una zeppola fumante da prendere al volo cinque secondi. E via così, un monumento
Ernesto a soli sei anni scappava da scuola e faceva lo «strillone» in una pizzeria di Forcella, per richiamare l'attenzione su paste cresciute servite bollenti nel cartoccio e margherite sfornate e mangiate in piedi, piegate «a libretto». Questa passione per l cibo di strada, genuina e non inquinata fino alla fine, ha fatto sì che Ernesto, a poco più di cinquant’anni, sia riuscito ad aprire un posto tutto suo, dedicato nientepopodimenoché a Clinton. Già, perché 'O presidente è Bill, giovane presidente di belle speranze in giro per i vicoli come un turista agganciato in piazza Gerolomini e trascinato a viva forza dentro la pizzeria nonostante la gragnola di spintoni presi dalle guardie del corpo. Erano i giorni del G7 a Napoli, intensi e ricchi per la città, in cui si viveva con un senso di entusiasmo e di rinascita molto diverso dal momento attuale.


Da allora, Cacialli ha fatto ancora tantissima strada. S'è messo in proprio nel Duemila, dopo 37 anni passati alla pizzeria Di Matteo, sino a vantare una clientela trasversale che va da giornalisti, vip televisivi, ma anche chef internazionali come Ferran Adrià e Alain Passard, folgorati sulla via della sua stupefacente pizza fritta. Incredibile sì, questa nuvola leggera che vola nel piatto e si squaglia in bocca cedendo il morbido ripieno di ricotta, salame, provola, cicoli. Ernesto dalle pareti del suo locale si gode felice e sorridente il suo momento di celebrità accanto ad un ex Grande della Terra che ormai oltre dieci anni fa fece tappa in pizzeria. E Bill Clinton, per la verità, immortalato con il suo trancio di margherita in mano sembra ancora più contento di lui. Così, da allora, la pizzeria Cacialli diventò per tutti "del Presidente". Quasi una riedizione moderna della storia della pizza dedicata alla regiona Margherita. Già, perché questo cibo da strada è così, di chi se lo prende.
La contesa con la brigata di Ernesto Cacialli su dove Bill Clinton abbia mangiato felice e contento la sua prima pizza piegata "a libretto" è ancora aperta. E tale resterà forse per sempre, come la famosa borraccia tra le mani di Coppi e Bartali.
Meta non solo turistica, a due passi dal Duomo, la sua pizzeria è considerato il regno della margherita e delle sue infinite possibili declinazioni. Qui la pizza si chiama sempre margherita, a ribadire che nonostante le contaminazioni, prima di tutto c'è il rispetto delle regole tradizionali nella preparazione della pasta, a partire dalle caratteristiche dell'acqua, ma anche del pomodoro.
Un cibo immortale, come tutti quelli che l’hanno reso famoso. Come Ernesto Cacialli, ‘O Presidente, in realtà, adesso è lui.

Oggi il servizio sul Mattino





IN LIBRERIA LA NUOVA GUIDA SLOW FOOD OSTERIE D'ITALIA, LE CHIOCCIOLINE IN CAMPANIA

Osterie d'Italia Slow Food, le chiocciole in Campania

23/11/2009

20 anni di Osterie d’Italia

Esce in libreria la nuova edizione di Osterie d'Italia


Un compleanno importante quello che Osterie d'Italia. Sussidiario del mangiarbere all'italiana celebra quest’anno: si festeggiano infatti i vent’anni dell’unica guida – la più venduta in Italia nel settore delle guide enogastronomiche – dedicata ai locali dove si pratica la migliore cucina regionale.

«Appartenevamo a una generazione che aveva fatto in tempo a vivere le ultime osterie storiche e, pur consapevoli che quei luoghi erano finiti insieme ai tempi che li avevano generati, ne sentivamo il valore sociale e umano»: Carlo Petrini, nella prefazione della nuova guida, ricorda come nacque la prima edizione del 1990. «Ciò che rimpiangevamo e cercavamo di riproporre – prosegue – era quello che l’osteria aveva rappresentato in termini di socialità, identità e convivialità».

Ed è quell’atmosfera che la guida, oggi come allora, vuole promuovere e soprattutto tutelare dal rischio dell’omologazione. Paola Gho, curatrice della guida, ripercorre «la serie storica di migliaia di locali, centinaia di visite dirette, la vitalità di molti posti “storici” e quella di nuove imprese. Molti ristoratori – a ragione o a torto – hanno introiettato una sorta di “osteria modello” cui hanno cercato di uniformarsi; altri, in procinto di aprire un nuovo locale, ci hanno chiesto quali caratteristiche a nostro avviso avrebbe dovuto avere. A loro abbiamo risposto che occorre prima di tutto “essere se stessi” e puntare sulla semplicità».

A testimoniare l’importanza e il piacere di una convivialità che vive attraverso il tempo, i lettori troveranno nella guida 2010, in occasione dell’anniversario, il ritorno delle prefazioni regionali che avevano caratterizzato la prima edizione. Sono firmate da nomi prestigiosi del mondo della cultura, del giornalismo e dello sport: personalità dalla storia individuale e professionale diversa, accomunate dall’attenzione per la cucina di territorio e la qualità. Osterie d’Italia 2010 presenta quindi questo “libro dentro al libro”, proponendo i racconti di Marco Albarello, Folco Portinari, Lella Costa, Pietro Bianchi, Francesca Neri, Klaus Dibiasi, Alberto Sinigaglia, Tullio Avoledo, Maurizio Maggiani, Tonino Guerra, Massimo Cirri, Enrico Vaime, Giovanna Marini, Neri Marcorè, Raffaele Colapietra, Antonietta Caccia, Alessandro e Giuseppe Laterza, Marino Niola (antropologo, autore della prefazione della Campania), Gaetano Cappelli, Vito Teti, Roy Paci, Gavino Sanna.

Se nella prima edizione del 1990 le schede che recensivano osterie, ristoranti, trattorie, enoteche, circoli e aziende agrituristiche erano oltre 700, quest’anno sono 1696 i locali consigliati e raccontati, in Italia e nel Cantone Ticino. Rispetto all’edizione 2009 sono state inserite 145 nuove osterie; inoltre, gli inserti dedicati alle specialità del “mangiare per strada” (come il pani ca meusa e gli sfinciuni in Sicilia) o che illustrano abitudini legate a radicate tradizioni locali (cicheti e ombre in Veneto, törggelen in Alto Adige, fornelli in Puglia e altri). Tutte le segnalazioni presenti nella guida sono caratterizzate dalla fedeltà ai sapori del territorio, da ambienti accoglienti e da prezzi corretti.

Le nuove segnalazioni nella guida rispetto all’edizione 2009:

I moresani – Casal Velino (Sa)

Luna galante – Nocera Superiore (Sa)

Hosteria del tritone – Ospedaletto d'Alpinolo (Av)

Osteria Canali – Salerno

O’ romano – Sarno (Sa)

Osteria dei briganti – Scampitella (Av)

La Chiocciola di Slow Food, «il riconoscimento più importante, assegnato alle osterie che ci piacciono in modo speciale per l’ambiente, la cucina, l’accoglienza», come spiega Paola Gho, quest’anno è stata assegnata a 221 locali. Il Piemonte, con 26 indirizzi, è la regione con il maggior numero di osterie premiate, davanti a Toscana (21), Lombardia e Campania (19), Veneto (18), Lazio (14), Puglia (13) ed Emilia Romagna (12); seguono Marche, Friuli Venezia Giulia e Sicilia (9), Alto Adige, Liguria e Basilicata (8), Abruzzo (7) e Trentino (6); chiudono Calabria (5), Umbria (4), Sardegna e Cantone Ticino (2), Molise e Valle d’Aosta (1).

Le Osterie campane chiocciolate sono:

'A paranza – Atrani (Sa)

Valleverde – Atripalda (Av)

Il focolare di d’Ambra & figli – Barano d'Ischia (Na)

Nunzia – Benevento (Bn)

Grillo d’oro – Bisaccia (Av)

Le quattro fontane – Casagiove (Ce)

Il frantoio ducale – Castel Morrone (Ce)

Viva lo re – Ercolano (Na)

La pergola – Gesualdo (Av)

Fenesta verde – Giugliano in Campania (Na)

La torre – Massa Lubrense (Na)

Lo stuzzichino – Massa Lubrense (Na)

Trattoria Di Pietro – Melito Irpino (Av)

La taverna dell’arte – Napoli (Na)

Osteria del gallo e della volpe – Ospedaletto d'Alpinolo (Av)

Angiolina – Pisciotta (Sa)

Abraxas – Pozzuoli (Na)

‘E curti – Sant'Anastasia (Na)

Osteria la piazzetta – Valle dell'Angelo (Sa)

Due altri simboli (una bottiglia e una mezzaluna di formaggio) premiano poi, rispettivamente, le cantine più fornite e i locali che presentano la migliore selezione di caci; una segnalazione particolare è inoltre riservata ai locali accessibili ai disabili e a quelli che offrono menù adatti agli intolleranti al glutine.

Novità di questa edizione è il nuovo formato: pur contenendo più indirizzi rispetto al 2009, la guida è ora più piccola e maneggevole, quasi un tascabile, per essere una compagna di viaggio agile ed esaustiva.

Slow Food – associazione internazionale che promuove il piacere del cibo e del vino, diffonde l’educazione del gusto, tutela la biodiversità agroalimentare, promuove una nuova agricoltura – è anche una casa editrice specializzata in guide enogastronomiche e turistiche, ricettari, manuali e saggi sui temi dell’alimentazione; per realizzare Osterie d’Italia 2010 si è avvalsa di centinaia di collaboratori che hanno verificato indirizzi già conosciuti e ne hanno ricercati di nuovi, garantendo l’affidabilità e il costante rinnovarsi della pubblicazione.



Curatrice Paola Gho

Titolo OSTERIE D'ITALIA 2010 – Sussidiario del mangiarbere all'italiana

Formato 12 x 19,6 cm

Pagine 912

Prezzo Euro 20


Ufficio Stampa/Press Office Slow Food

Valter Musso – v.musso@slowfood.it – 0172 419615

Antonella Massia – a.massia@slowfood.it – 0172 419722 / 345 2598615