sabato 3 aprile 2010

EBOLI , PAPAVERI CHE PASSIONE

Eboli, ristorante Il Papavero e uno sguardo alle sue stanze in slide show

Teresa Di Napoli, la giovane chef del Papavero
Corso Garibaldi, 112
Tel. 0828.330689
ristoranteilpapavero@libero.it
Sempre aperto. Chiuso la domenica sera e il lunedì
Ferie: due settimane a luglio e due a novembre
di Giulia Cannada Bartoli
Di questi tempi cercare di individuare il punto di equilibrio tra l’alta ristorazione, capacità di interpretare senza sovrastrutture eccellenti materie prime e il rischio di essere presi per pazzi innovatori, mistificatori e falsificatori di prodotti è cosa difficile e rischiosa.

Ci prova, nel centro storico di Eboli il biologo gourmand Maurizio Somma, sguardo acuto e appassionato, postura sommessa, sorriso appena accennato, nasconde un cuore grande così. Prima di dissertare sul locale e sui piatti, credo sia giusto soffermarsi sulla storia di Maurizio: a casa, durante gli anni di scuola, poche storie, si mangiava quello che si poteva, a 18 anni la scelta importante, contro tutto e tutti, l’università: biologia, specializzazione in microbiologia e virologia medica, poi la passione per la branca della fecondazione in vitro e, nel 2003, al culmine della carriera, la scelta “fuori di testa”, dare corpo al sogno e all’ amore di una vita, la cucina.
Una stanza per gli ospiti
Una vecchia trattoria in centro storico era in vendita, in un attimo la decisione di acquistarla e farne un progetto-laboratorio di idee insieme ad un gruppo di giovani che ancora oggi formano la squadra. Sul concetto di team si fonda tutta la filosofia del Papavero, Maurizio, come tutti gli scienziati, è “broad-minded”, aperto mentalmente, (altra cosa rara da trovare) ben disposto al razionale utilizzo delle risorse, capace di delegare e, soprattutto, incline a fantasiosi, quanto naturali, guizzi di genio. L’indirizzo della cucina è cresciuto negli anni, nel 2003, Maurizio, ospite di un collega a conoscenza della sua sfegatata passione per la cucina, cena da Gennaro Esposito a Vico Equense.
Maurizio Somma con la sua giovane squadra
Il colpo di fulmine è immediato, Maurizio resta affascinato dai piatti e dalla personalità di Gennaro, nasce un forte feeling destinato a durare nel tempo e che gli procurerrà tante soddisfazioni e un meschina rappresaglia, Maurizio gli confida il suo progetto del Papavero, Gennaro risponde :” Uagliò tu nun stai ‘bbuono”! La determinazione di Maurizio è forte e il progetto parte, si chiama Papavero: ricordi d’infanzia della Piana del Sele in piena estate, giallo grano e alti papaveri rossi. Il papavero ha una grande corolla rossa e lungo, esile stelo: la grandezza della natura e la meraviglia di ciò che si può fare con grandi materie prime sono la corolla, l’esile stelo è Maurizio, la sua passione che, nonostante il vento, non si è piegata. Alla base di tutto amore per la natura, voglia e curiosità di conoscere: Maurizio gira l’Italia instancabile, va a pranzo e a cena dai grandi, Uliassi eTonino Cannavacciuolo lo incantano, resta affascinato dalle mille declinazioni in cui le materie prime possono esprimersi a seconda dei luoghi e delle diverse interpretazioni dell’uomo. Un po’ come la musica jazz, altra grande passione del biologo della cucina.
A proposito di materie prime, è proprio questo il fulcro della cucina del Papavero, Eboli è al centro della Piana del Sele, come dire, nel paradiso ortofrutticolo, caseario e zootecnico della Campania. Se non bastasse, Maurizio si è dedicato anche all’orto, sopra Santa Croce, una contrada di campagna, da qualche anno pianta ortaggi e frutta che non riesce a trovare sul mercato come i pomodori “datterini” di straordinaria dolcezza. Apriamo una parentesi sul locale e sul progetto architettonico, anche qui nulla è lasciato al caso: pavimenti in cotto storico fiammato e poi asciugato al sole dei fratelli di Martino di Ogliara, (quelli del Chiostro di Santa Chiara a Napoli), calde sfumature dal dorato al mattone contribuiscono alla sensazione di semplice accoglienza che si prova entrando sotto l’arco di pietra viva. Colori della terra, bianco e tanto legno per tavoli e mise en place, 30 coperti per il momento, si, perché il vulcanico biologo ha deciso di adeguarsi ai tempi di crisi e fare una scelta stile “Ducasse”, ovvero creare due ambienti fruibili da diversi target di pubblico. Al piano terra rimarrà una cucina con pochi piatti della tradizione, easy, veloce e adatta a tutte le tasche. La cucina piu’ pensata, passerà al primo piano in un grande appartamento storico con diversi ambienti, ristorante, fumoir, salotto di lettura, il tutto arredato in un elegante stile contaminato tra classico e avanguardia. In sala ci sono Maurizio e il bravo Roberto Longobardi Sommelier con esperienze londinesi. La carta dei vini è curiosa, concentrata sulla Campania ma con grandi etichette nazionali. Buona la profondità di cantina e interessante l’offerta al bicchiere. La squadra è tutto per Maurizio.
I panetti da abbinamenti
La Chef Teresa di Napoli, nata con il Papavero insieme a Domenico Vicinanza, si è e formata da Gennaro Esposito ed è andata a bottega in una delle più antiche pasticcerie napoletane per apprendere segreti e sapori, con lei c’è adesso Fabio Pisticcio, un giovane di belle speranze anche lui ha lasciato l’università per la passione della cucina. Veniamo finalmente ai piatti, la materia di tante disquisizioni più o meno sensate. Il menù varia molto spesso, la carta è frutto dei prodotti di stagione, ci sono sempre sorprese fuori menù. Mi lascio incuriosire dal carciofo di Paestum stufato con gamberi appena scottati in besciamella di carciofo (niente panna o latte) e dal tortino di patate con cipolle rosse su zuppetta d’orzo e farro, mentre attendo non so resistere ai pani caldi al latte, alle acciughe, alle olive e ai grissini con i semi di papavero panificati in casa da Lilli, una ragazza ucraina che ha cominciato come lavapiatti. Questa è la forza del costruire la squadra, Maurizio ha messo Lilli alla prova, oggi panifica pani e dolci due volte al giorno. Ritrovo nel carciofo e nel tortino equilibrio, sostanza, pulizia di sapori e giochi di assonanze. Proseguo (ho assaggiato un po’ di cose ma non finito ogni piatto, la linea ohi ohi) con risotto con fichi bianchi del Cilento, pistacchi e provola con un doppio abbinamento acido e dolce, riduzione di vino da una parte, aceto balsamico dall’altra, divertente gioco di sapori.
Raviolini di pesce e friarielli
L’altro primo a occhi chiusi è la pasta e fagioli di mamma, li apro: ravioli con mousse di sedano, caciocavallo e soppressa in acqua di legumi. Maurizio da bravo biologo utilizza tutto, anche l’acqua di cottura. E’ il momento dei secondi, mi dirigo su due scelte, terra e mare. Stinco stracciato cotto a bassa temperatura con panissa di ceci e verza, e Trancio di pescato con variazione di broccoli(il pesce è spigola o dentice a seconda del mercato) affumicato in casa, il risultato muta a seconda del pesce, il dentice è più sapido e tira fuori note pù marcate dopo l’affumicatura. Sapori netti, intrigante contaminazione per la panissa di ceci, vocabolario dei sapori il trancio di spigola. Ancora sapori intatti e identificabili, nessuna traccia di additivi qui… solo un appassionata fusione tra amore per la cucina e competenza scientifica… i cambiamenti di stato della materia sono una cosa perfettamente naturale.
Il pre dessert
Mi lascio ovviamente tentare dal dessert, i sapori della mia infanzia, chiudo gli occhi… torta di mele e crema al cioccolato, no: frittelle di mela annurca con salsa di cioccolato e cannella, servito a parte un infuso di mela.
Questa qualità, questa passione hanno un prezzo da sogno, circa 40 euro dall’antipasto al dolce esclusi i vini. Due i menu’ degustazione di pesce o di carne a 40 euro. Dulcis in fundo, trovo una bella novità rispetto alle ultime visite: Papavero Home, un delizioso piccolo B&B, design tra classico e avanguardia, 4 posti letto, ogni comodità, colazione by Papavero, tra 60 e 80euro a notte per 4 posti letto. Qui le persone, i sapori e la sosta per la notte ripagano alla grande il viaggio.

venerdì 2 aprile 2010

LE GRANDI STELLE A PAESTUM PER IL SALONE DELLA MOZZARELLA DAL 29 APRILE AL 2 MAGGIO

Paestum, 29 aprile-2 maggio. Esposito, Bottura, Cracco al Salone della Mozzarella con la pizza di Enzo Coccia

2 aprile 2010 SALONE INTERNAZIONALE DELLA MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA E DELL’ALIMENTAZIONE MEDITERRANEA V EDIZIONE
AREA ARCHEOLOGICA PAESTUM
PROGRAMMA

GIOVEDI’ 29 APRILE – Inaugurazione del Salone Internazionale della Mozzarella di Bufala Campana e dell’Alimentazione Mediterranea V edizione
Ore 11,00 Ingresso sud Area Archeologica di Paestum “Cerimonia di apertura”
Ore 11.30 Ristorante Nettuno“Saluti Istituzionali”
ESPOSIZIONI
GIOVEDI’ 29 APRILE – DOMENICA  2 MAGGIO dalle 11,30 alle 19,00
SELEZIONATA ESPOSIZIONE DELLE ECCELLENZE AGROALIMENTARI CAMPANE, OCCASIONE UNICA PER ASSAGGIARE, ACQUISTARE E SCEGLIERE IL MEGLIO DELLE PRODUZIONI CAMPANE.
Area Archeologica di Paestum
“Mozzarella Street”
La Mozzarella di Bufala Campana in vetrina sulla strada più suggestiva di Paestum. Il meglio della produzione DOP vi aspetta con mozzarelle, bocconcini, trecce, ricotte e scamorze per farvi assaggiare il vero gusto della qualità.
Un  ticket di 3 euro darà diritto a 5 assaggi
“I Sapori della Campania”
Da degustare ed acquistare le eccellenze agroalimentari campane: i prodotti tradizionali e provenienti da agricoltura biologica, i prodotti campani a marchio DOP, DOC, IGP, DOCG, IGT, le produzioni delle aziende aderenti a “Sapore di Campania”, le produzioni florovivaistiche campane.
“Pizza Square”
Degustazioni di fragranti Pizze preparate da abili pizzaioli con Mozzarella di Bufala Campana DOP
Acquisto ticket direttamente nell’area
“Artisti… di strada”
Abili artisti di strada animeranno la manifestazione accompagnando i visitatori e dando prova della loro abilità, da venerdì a domenica.
Villa Salati Paestum
“Mostra fotografica”
Le più belle foto sulla storia della bufala nell’aerale della DOP
“Esposizione florovivaistica”
Esposizione di fiori e piante per hobbisti e non
LE STRADE DELLA MOZZARELLA
Una occasione per scoprire e conoscere il territorio, il patrimonio enogastronomico e culturale campano nella cornice d’eccezione dell’area archeologica di Paestum, patrimonio dell’Umanità.
GIOVEDI’ 29 APRILE
Ore 09.00 – 13.00 Ristorante Nettuno Paestum
L’educazione al gusto” Impariamo a mangiare i formaggi”
Laboratori per le scuole a cura dello STAPA CePICA di Salerno. Interverranno gli studenti degli Istituti Alberghieri spagnoli ospiti della manifestazione
Ore 09.00 – 13.00 Capaccio Capoluogo – Centro Storico
“Alla riscoperta delle nostre origini”
Laboratori di educazione alimentare per ragazzi realizzati in collaborazione con le Associazioni del Centro Storico
Ore 10.00 Ristorante Nettuno Paestum
4° Concorso AMIRA “Carciofo di Paestum IGP e i Vini del Cilento”
Gara flambée con tema “Mozzarella e Carciofi”
Aperto al pubblico
LE STRADE DELLA MOZZARELLA: IL GUSTO DEL TERRITORIO
Degustazioni curate da grandi nomi della gastronomia, prodotti d’eccellenza, incontri e dibattiti
Ore 13.00 Ristorante Nettuno Paestum
“La Cucina d’autore e gli artigiani del Gusto”
Incontro con Gennaro Esposito Ristorante Torre del Saracino
Ingresso libero – prenotazione obbligatoria, massimo 40 persone*
Ore 15.00 Ristorante Nettuno Paestum
”Suini del Sannio: io, il porco  e la mela”
Incontro con Giuseppe Iannotti Ristorante Kresios
Ingresso libero – prenotazione obbligatoria, massimo 40 persone*
Ore 16.00 Ristorante Nettuno Paestum
“L’enogastronomia nel Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano”
in abbinamento con i vini Paestum IGT e Cilento Doc
Incontro con il critico enogastronomico Luigi Cremona e:
Maria Rina – Ristorante Il Ghiottone
Giovanna Voria  – Agriturismo Corbella
Franco Pucciarelli – Locanda Severino
Ingresso libero – prenotazione obbligatoria, massimo 40 persone*
Ore 17.00 Ristorante Nettuno Paestum
“La Nocciola di Giffoni IGP ”
Incontro con Pietro Rispoli Ristorante Pietro
Ingresso libero – prenotazione obbligatoria, massimo 40 persone*
Ore 18.30  Ristorante Nettuno Paestum
“Campania: Prodotti di bufala e prodotti della vigna, frutto della maturazione e maturazione del frutto”
Degustazione condotta da Maria Sarnataro, con l’intervento dell’enologo Angelo Valentino
Ingresso libero – prenotazione obbligatoria, massimo 40 persone*
LE STRADE DELLA MOZZARELLA E IL DOPO SALONE
Un luogo di aggregazione e ospitalità per giornalisti, ospiti ed addetti ai lavori
Ore 21,00 Ristorante La Pergola “La carne di bufalo”, in abbinamento con i vini dell’Enoteca Regionale
Ingresso su invito
VENERDI’ 30 APRILE
Ore 09.00 – 13.00 Capaccio Capoluogo Centro Storico
“Alla riscoperta delle nostre origini”
Laboratori di educazione alimentare per ragazzi, in collaborazione con le associazioni del Centro Storico
Ore 10.00 – 12.00 Museo Nazionale di Paestum
“Visite guidate alle testimonianze archeologiche sull’alimentazione antica”
In collaborazione con il Museo Nazionale e Parco Archeologico di Paestum
Ore 10.30 Ristorante Nettuno Paestum
Convegno: “L’agroalimentare campano, come risorsa di sviluppo turistico”
LE STRADE DELLA MOZZARELLA: IL GUSTO DEL TERRITORIO
Degustazioni curate da grandi nomi della gastronomia, prodotti d’eccellenza, incontri e dibattiti
Ore 11.00 Ristorante Nettuno Paestum
“Pizza… Amore mio”
Il maestro pizzaiolo Enzo Coccia de La Notizia farà scoprire i segreti della vera pizza napoletana
Ingresso libero – prenotazione obbligatoria, massimo 40 persone*
Ore 12.00 Ristorante Nettuno Paestum
“Perle  di Gusto”
Gara nazionale riservata ai soci ONAF finale del terzo concorso di ricette
Ore 13.00 Ristorante Nettuno Paestum
“A me il gusto”
Incontro con Massimo Bottura Osteria Francescana
Ingresso libero – prenotazione obbligatoria, massimo 40 persone*
Ore 15.30 Ristorante Nettuno Paestum
“La bufala?… UNA bufala!”
Incontro con Paolo Barrale Ristorante Marennà
Ingresso libero – prenotazione obbligatoria, massimo 40 persone*
Ore 17.30 Ristorante Nettuno Paestum
“Il pomodoro San Marzano dell’Agro Sarnese – Nocerino DOP”
Incontro con Raffaele Vitale Ristorante Casa del Nonno 13
Ingresso libero – prenotazione obbligatoria, massimo 40 persone*
Ore 18.30 Ristorante Nettuno Paestum
“Miele e non solo Mozzarella di Bufala Campana”
Degustazione guidata di Miele in abbinamento a pecorino, caciocavallo podolico e provolone del monaco Dop condotta da Lucia Piana
Associazione Ambasciatori dei Mieli Castel S. Pietro Terme
Ingresso libero – prenotazione obbligatoria, massimo 40 persone*
LE STRADE DELLA MOZZARELLA E IL DOPO SALONE
Un luogo di aggregazione e ospitalità per giornalisti, ospiti ed addetti ai lavori
Ristorante Le Trabe,  ore 21,00,  “Il pesce azzurro” in abbinamento i vini dell’ Enoteca Regionale
Ingresso su invito
SABATO 1 MAGGIO 2010
Ore 10.00 Ristorante Nettuno Paestum
“Workshop/incontri b2b con imprese casearie e di prodotti tipici con buyer spagnoli”
a cura di INTERTRADE – Azienda speciale della CCIAA di Salerno
Dalle ore 10.00 – 15.30 Ristorante Nettuno Paestum
“Seminario di aggiornamento tecnico per assaggiatori di miele”
A cura dell’Associazione Ambasciatori dei Mieli Castel S. Pietro Terme
LE STRADE DELLA MOZZARELLA: IL GUSTO DEL TERRITORIO
Degustazioni curate da grandi nomi della gastronomia, prodotti d’eccellenza, incontri e dibattiti
Ore 10.30 Ristorante Nettuno Paestum
“Olio extravergine di oliva, espressioni mediterranee”
Incontro con Marco Oreggia, curatore della guida “Flos Olei”
Ingresso libero – prenotazione obbligatoria, massimo 40 persone*
Ore 12.30 Ristorante Nettuno Paestum
“Napoli… Andata e Ritorno”
Incontro con Andrea Aprea Ristorante il Comandante
Ingresso libero – prenotazione obbligatoria, massimo 40 persone*
Ore 15.30 Ristorante Nettuno Paestum
“La Nostra Mozzarella di Bufala Campana”
Incontro con Carlo Cracco e Luca Gardini Ristorante Cracco
Ingresso libero – prenotazione obbligatoria, massimo 40 persone*
Ore 17.00 Ristorante Nettuno Paestum
“Verticale di Montevetrano e presentazione dell’annata 2008”
Ingresso libero – prenotazione obbligatoria, massimo 40 persone*
Con Silvia Imparato, Luciano Pignataro, Pasquale Porcelli
Ore 18.30 Ristorante Nettuno Paestum
“La Mozzarella di Bufala Campana ed il Greco di Tufo”
Looking for White, evento a cura di Luciano Pignataro con la partecipazione di Alberto Capasso, Pasquale Porcelli e Maria Sarnataro.
Ingresso libero – prenotazione obbligatoria, massimo 40 persone*
LE STRADE DELLA MOZZARELLA E IL DOPO SALONE
Un luogo di aggregazione e ospitalità per giornalisti, ospiti ed addetti ai lavori
Giardino del Ristorante Nettuno, ore 21,00. “Campania che passione” in abbinamento i vini dell’Enoteca Regionale
Ingresso libero – prenotazione obbligatoria, massimo 150 persone*
*Alle degustazioni che prevedono l’ingresso libero previa prenotazione obbligatoria, si potrà accedere scrivendo a info@lestradedellamozzarella.it dal proprio indirizzo e-mail, indicando la data e la degustazione alla quale si intende partecipare. Non saranno accettate più prenotazioni da uno stesso indirizzo e-mail, le prenotazioni saranno accettate in ordine cronologico di arrivo. Coloro che prenotano dovranno attendere la risposta di conferma.
LE STRADE DELLA MOZZARELLA PER UNA VACANZA INDIMENTICABILE
Un itinerario turistico per scoprire le bellezze dei territori di origine della Mozzarella di Bufala Campana DOP e degli altri prodotti della dieta mediterranea, unendo al piacere della tavola la bellezza dei Paesaggi e la scoperta del Parco Archeologico di Paestum, Patrimonio dell’Umanità.
www.lestradedellamozzarella.it
Giovedì 29 aprile – Venerdì 30 aprile – Sabato 1 maggio -Domenica 2 maggio
Con partenza in bus dal Ristorante Nettuno – Paestum, alle ore 9.30  ed alle ore 11.00
Visite guidate negli allevamenti di bufale e nei caseifici che producono Mozzarella di Bufala Campana DOP
Prenotazione obbligatoria info@lestradedellamozzarella.it
Giovedì 29 aprile – Venerdì 30 aprile – Sabato 1 maggio -Domenica 2 maggio
Con partenza in bus scoperto dal Ristorante Nettuno – Paestum, dalle ore 10:00
Visite guidate al territorio del Parco Nazionale del Cilento

giovedì 1 aprile 2010

ATTENTI A QUEI TRE E NON E' UN PESCE D'APRILE:)

Nasce Vino IGP: Macchi, Pignataro e Ziliani insieme sul web dall’8 aprile


Carlo Macchi, Luciano Pignataro e Franco Ziliani
Carlo Macchi (www.winesurf.it)
Luciano Pignataro (
www.lucianopignataro.it)
Franco Ziliani (
www.vinoalvino.org)
Vino Igp (I Giovani Promettenti)
insieme in rete dall’8 aprile
 Comunicare il vino di qualità, mantenere l’attenzione all’ambiente, appassionarsi alla coerenza stilistica e commerciale dei viticoltori autentici Tre blog specializzati nel vino, già leader dell’informazione in rete, uniscono le proprie conoscenze per offrire ai propri lettori più servizi.
Amici nella vita reale, una lunga esperienza di giornalismo alle spalle, la curiosità sempre viva. Sono gli ingredienti che mettono insieme Carlo Macchi, Luciano Pignataro e Franco Ziliani nella navigazione nel web. Un accordo che mantiene inalterate le specificità di ciascuno e l’autonomia sempre apprezzata dai lettori, ma che consente una consultazione rapida e reciproca dei rispettivi blog offrendo al grande pubblico un servizio in più.
Tre sensibilità diverse, Nord, Centro e Sud, ma una cosa in comune: la passione onesta per la viticoltura di qualità e la totale autonomia e libertà di pensiero.
 L’obiettivo è crescere insieme, aumentare i contatti, offrire una vetrina in più a quanti lo meritano realmente.
Vino IGP si pone già da subito come polo principale di informazione specializzata di settore, disponibile al confronto e al dibattito, un punto fermo di cui non si potrà più fare a meno.

WINE AND THE CITY IL FUORI SALONE DI VITIGNO ITALIA 12 - 15 MAGGIO


Il vino in vetrina nelle boutique partenopee, nei grandi alberghi e nelle gioiellerie; nelle gallerie di design e nei negozi di antiquariato, nelle librerie, nei wine bar e nei ristoranti a la page. Succede a Napoli dal 12 al 15 maggio per la terza edizione di Wine&theCity, il Fuori salone del vino nato intorno a Vitignoitalia, il grande wine-show dedicato ai vitigni autoctoni nazionali che si tiene a Castel dell’Ovo dal 16 al 18 MAGGIO prossimi.
Wine&TheCity nasce nel 2008 da un’idea della giornalista Donatella Bernabò Silorata, è organizzato da DSL Comunicazione e si avvale del supporto e patrocinio di Regione Campania, Comune di Napoli, Ente Provinciale per il Turismo di Napoli. Collaborano all’evento l’Ais di Napoli e MetroNapoli.
Per un’intera settimana Napoli diventa capitale del buon bere italiano con eventi, degustazioni, cene a tema, vernissage e aperitivi on the road. Circa 100 indirizzi disegnano il circuito di Wine&TheCity che mescola al vino lo shopping, il piacere di uscire e incontrarsi: gioiellerie, boutique storiche e grandi griffe, enoteche e grandi alberghi presentano originali e inediti wine-happening. Vino e design, grappoli e gioielli, calici e cravatte, rossi e moda, seta e bollicine sono solo alcuni degli abbinamenti proposti. E ancora poesia, jam session, foto e mostre d’arte per un calendario di oltre cento appuntamenti sparsi in tutta la città, tra gusto e glamour.
Al circuito aderiscono i negozi storici come Marinella, M.Cilento 1780, Livio De Simone; le grandi griffe come Ferragamo e Fendi; le gioiellerie come Ileana della Corte, De Nobili e Caramanna. E poi alcuni degli alberghi più belli ed eleganti della città come il Grand Hotel Parker’s, il Mediterraneo Renaissance Hotel, il Santa Lucia e il design Hotel Romeo. Fil rouge dell’iniziativa è la cultura del bere bene, il piacere di bere autoctono: a ciascun indirizzo è abbinata una cantina che mette in vetrina le proprie bottiglie ed offre al pubblico il proprio vino raccontato dai sommelier dell’Ais di Napoli. Tutti i partecipanti e tutti gli eventi su www.wineandthecity.it

INFO
Wine&TheCity
www.wineandthecity.it

mercoledì 31 marzo 2010

SABATO 3 APRILE: PASTIERA DAY BY LUCIANO PIGNATARO WINE BLOG

Siete caldi? Siete caldi? Sabato 3 aprile è Pastiera Day

31 marzo 2010
La pastiera napoletana
Dopo il mitico Lasagna day di Carnevale,a grande richiesta la ricetta di uno dei dolci più importanti della tradizione napoletana: la pastiera.

Ricette della tradizione, dei fornai, la rivistazione di alcuni chef. Per 24 ore ininterrotte una sfilata di pastiere che offuscherà la marcia dei martelli.
A Napule regnava Ferdinando
Ca passava e’ jurnate zompettiando;
Mentr’ invece a’ mugliera, ‘Onna Teresa,
Steva sempe arraggiata. A’ faccia appesa
O’ musso luongo, nun redeva maje,
Comm’avess passate tanta guaje.
Nù bellu juorno Amelia, a’ cammeriera
Le dicette: “Maestà, chest’è a’ Pastiera.
Piace e’ femmene, all’uommene e e’creature:
Uova, ricotta, grano, e acqua re ciure,
‘Mpastata insieme o’ zucchero e a’ farina
A può purtà nnanz o’Rre: e pur’ a Rigina”.
Maria Teresa facett a’ faccia brutta:
Mastecanno, riceva: “E’ o’Paraviso!”
E le scappava pure o’ pizz’a riso.
Allora o’ Rre dicette: “E che marina!
Pe fa ridere a tte, ce vò a Pastiera?
Moglie mia, vien’accà, damme n’abbraccio!
Chistu dolce te piace? E mò c’o saccio
Ordino al cuoco che, a partir d’adesso,
Stà Pastiera la faccia un pò più spesso.
Nun solo a Pasca, che altrimenti è un danno;
pe te fà ridere adda passà n’at’ anno!”
Buona Pasqua a tutti.
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L' ENOTECA REGIONALE DELL'EMILIA ROMAGNA A VINITALY

MERENDA VINTAGE
Dalle 17.30 alle 18.30, da giovedì 8 a domenica 11 aprile, invito a rivivere l’atmosfera vintage in compagnia dei vini e dei sapori dell’Emilia Romagna.
Pad. 1 Emilia Romagna, sopra ristorante enoteca regionale, fronte corridoio D

Vintage: un termine, molti significati. Durante Vinitaly si pensa subito a quello di “annata” intesa come vendemmia… Enoteca Regionale Emilia Romagna, però, lancia una provocazione e Vi invita a rivivere l’atmosfera “Vintage” intesa come uno stile di vita che rende ogni volta nuovo e originale il passato.

Dalle 17.00 alle 18.30, per concludere in completo relax la giornata di fiera e approfittare, eventualmente, per controllare le ultime e-mail nella sala stampa collocata nell’area lounge del padiglione 1, Enoteca Regionale vi invita alla “Merenda Vintage”, un tuffo nel passato e nei sapori dell’Emilia Romagna.
Un Mondo Fantastico perché, grazie alla collaborazione con l’esperto di vintage Angelo Caroli, si potrà fare un salto di 40 anni e tornare a quel 1970 che vide la nascita della nostra Enoteca Regionale.
Oltre ad assaporare vere e proprie istituzioni del gusto emiliano romagnolo abbinate ai migliori vini della regione, si potranno ammirare gli abiti e gli accessori "A.N.G.E.L.O. Vintage Clothing", un "mondo fantastico" attraverso cui ripercorrere la storia di una regione, di un popolo e di un prodotto accomunati dalla capacità di rinnovarsi pur rimanendo fedeli a se stessi.

martedì 30 marzo 2010

STRADE DEL VINO DELLA CAMPANIA ALLA BMT . IL REPORT DI MONICA PISCITELLI

Le Stradel del Vino della Campania. Il convegno organizzato da questo sito alla Bmt


Da sinistra: Francesca Di Criscio, Franco Del Vecchio, Monica Piscitelli, Giuseppe Allocca, Michele Romano e Vito Iacono



Report per il futuro assessore regionale all’Agricoltura
di Monica Piscitelli

La storia
Il quadro normativo nazionale riguardante le Strade del vino è dato dalla Legge 27 luglio 1999 e dal successivo DM 12 luglio 2000. La Campania ha regolamentato il settore con il DGR n. 3504/01 e successive modifiche ed integrazioni. Nel 2003, a Città della Scienza, si è svolta la loro presentazione ufficiale.
L’iniziativa ha visto la nascita di 9 Strade del vino e dei prodotti tipici,  cui, al tempo, aderivano 126 aziende vitivinicole e cantine, 65 aziende agrituristiche, 78 aziende produttrici di prodotti tipici, 80 ristoranti tipici, 34 strutture turistico-ricettive, 17 enoteche.
L’obiettivo delle Strade del Vino è la creazione e promozione di un’offerta congiunta e coordinata di risorse territoriali che, oltre alle produzioni enologiche, abbracci, produzioni tipiche, bellezze artistiche e paesaggistiche, gastronomia, artigianato, storia, tradizioni e cultura di aree caratterizzate del territorio regionale attraverso una rete, il più coesa possibile, di attori pubblici e privati.
 Quella delle Strade, è stato un avvio lento. Il loro riconoscimento ha rappresentato solo il primo step. Quello più delicato, che ha richiesto diversi anni, è stato quello del passaggio dai Comitati promotori ai Comitati di gestione, con il loro Statuto e le loro precise regole di funzionamento.
Tutte le Strade campane, superata la fase iniziale, dal 2005, sono passate allo step 2: la gestione.
Tutte hanno definito: gli standard minimi di qualità per l’accesso alla Strada stessa, le attività di controllo, i parametri per la determinazione delle quote associative, i vini e dei prodotti della Strada.
Le note dolenti non hanno tardato a venire su vari aspetti, in particolare, si registra, nella applicazione del sistema di immagine coordinata che di fatto rende percorsi, persone e cose identificabili e raggiungibili dagli utenti.
Il disegno normativo delle Strade del vino prevede infatti:
1.  un logo distintivo e un’immagine coordinata
2.  una capillare cartellonistica stradale
3.  mappe di territorio e mappe di percorso che consentono agli enoturisti di viaggiare lungo le strade aiutati dalla cartellonistica
4.  offerta di accoglienza
5.  personale adeguatamente preparato
6.  disponibilità di materiale informativo
7.  rispetto di orari dichiarati.
Mentre rispetto al punto 1 tutte le Strade hanno provveduto. Per gli altri punti si registrano diversi livelli di applicazione. Ci sono Strade più avanti e Strade che non sono riuscite a superare difficoltà anche iniziali.
L’universo che hanno di fronte le Strade del Vino
L’enoturismo rappresenta un segmento del più ampio settore del turismo rurale. Esso può avere un impatto positivo non solo sulle aziende agricole, ma anche sul territorio nel suo complesso.
Il successo di manifestazioni che vedono il mondo del vino aprirsi verso l’esterno, evidenziano in questi anni, il crescere dell’interesse di fette consistenti della popolazione e la tendenza a vivere il vino, come l’agricoltura in genere, come esperienza.
L’ottavo rapporto del Censis Osservatorio sul turismo enogastronomico (febbraio 2010) evidenzia che circa 7 milioni di italiani sono in grado di indicare con precisione almeno una manifestazione nazionale del vino. Inoltre che le principali manifestazioni del MTV sono molto conosciute. Precedute solo dal Vinitaly (9,3%), gli italiani intervistati segnalano Cantine Aperte (6,5%), Calici di Stelle (6%)e Benvenuta vendemmia (3,6%). Le percentuali raddoppiano quando l’intervistatore suggerisce il nome della manifestazione le percentuali quasi raddoppiano: rispettivamente 18,6%, 15,7%, 12,7% e 8%.
Il successo di una Strada del vino, al di là di mete e itinerari che possono usufruire di un gradimento storico o di una certa appetibilità  culturale, dipende innanzitutto dal saper raccogliere le esigenze dell’enoturista, un ospite particolarmente attento, che vuole essere puntualmente informato su vitigni, tecniche di lavorazione, caratteristiche organolettiche nonchè sulle peculiarità delle aree di loro produzione.
Nei riguardi di questo target, oltre alla qualità e quantità dei servizi  garantiti, assume particolare rilevanza la qualità dell’accoglienza offerta, aspetto che è direttamente collegata alla professionalità degli aderenti e la loro formazione culturale, oltre che la loro capacità relazionale.
La formazione, non adeguatamente avviata, è una delle criticità con le quali si vanno confrontando le Strade.
Sempre il Rapporto del Censis fornisce alcuni dati interessanti a farsi un’idea della consistenza del fenomeno.
Sono 20 milioni, sostiene, gli italiani che affermano di aver svolto una qualche attività turistica connessa al vino e alla gastronomia del territorio pur non considerandosi esperto; 2,6 milioni si autodefiniscono esplicitamente turisti del vino e 2 milioni dichiarano che pur non avendo mai avuto esperienze del genere avrebbero intenzione di visitare cantine, vigneti, strade e musei del vino, oltre a preferire ristoranti in base ai vini durante i viaggi enogastronomici.
L’enoturismo, va detto, secondo le stime, ha la capacità di moltiplicare gli effetti sul territorio. Gli esperti da sempre sostengono che gli enoturisti che viaggiano per vigne per ogni 10 euro lasciati in cantine, ne spendono 50 sul territorio.
Per un riferimento circa il gradimento dei territori presso gli enoturisti, va poi sottolineato che il Censis afferma che, nell’ultimo anno, tra coloro che hanno effettuato viaggi enogastronomici la top cinque delle destinazioni vede al vertice Toscana, Piemonte, Veneto, Umbria e Puglia. Sono in ascesa il Veneto, il Trentino Alto Adige e la Sicilia. In discesa sono, invece, Marche e Calabria.
L’universo che hanno di fronte le Strade del Vino. Le donne
Ancora il Censis (febbraio 2010) ha evidenziato come il 26, 2% degli italiani ha dichiarato di aver visitato una cantina (cioè 13 mln) e il 24,3% una vigna (cioè 12 mln), il 16% una Strada del vino.
Ciò che è più sorprendente è che moltissime sono donne. E’ infatti, con un dato che si presenta oltre la media, il  25% di quel 24,3% di italiani che ha visitato una vigna, sono donne.
E’ un universo che si fa sentire, quello delle donne. Un altro il dato da evidenziare: se è vero infatti che il 65,6% delle donne dichiarano di non aver mai effettuato attività connesse al vino contro il 58,3% degli uomini, quando si indaga l’universo di quelli che hanno invece condotto almeno due o tre visite, le donne sono il 16,2% contro il 15% degli uomini.


La qualificata platea

L’incontro: “Quale Strada per le Strade del Vino in Campania?
Problemi e soluzioni
Forum: la situazione delle strade, come può intervenire l’ente pubblico e cosa deve fare l’imprenditore privato”
L’incontro svoltosi alla sala Tirreno nell’ambito della Borsa Mediterranea del Turismo, lo scorso 26 marzo, ha rappresentato un’occasione unica di confronto che ha visto la gradita partecipazione di rappresentanti della amministrazione regionale nella persona di Giuseppe Allocca coordinatore dell’Assessorato all’Agricoltura e di Francesco del Vecchio, dirigente dello Stapacepica di Napoli.  Qui di seguito una sintesi degli interventi.
 Gli interventi
(una sintesi a mia cura con alcune introduttive della scrivente)
Antonio Ciabrelli, presidente Strada dei Vini e dei Prodotti tipici Terre dei Sanniti.
E’ soddisfacente il livello di associazionismo raggiunto presso il grande vigneto della Campania. Il Sannio che ha contribuito, proprio con le cantine sociali, a scrivere pagine della viticoltura regionale, secondo Ciabrelli è pronto e registra la disponibilità totale delle aziende a stare aperte negli orari dichiarati per fare accoglienza ed incrementare la vendita diretta in azienda. La Strada, ha detto Ciabrelli con forza, affronta difficoltà strutturali dovute alla estensione del territorio e alla frammentazione dell’offerta. La Strada è cresciuta nei numeri e ancora si registrano manifestazioni di interesse all’adesione. Sono 80 i soci, attualmente, ha raccontato Ciabrelli. Ma sono 20 gli ulteriori soggetti candidati. Nel suo discorso il Presidente ha invocato una maggiore sinergia tra aree costiere e aree interne onde dirottare flussi di turisti su queste ultime. Poi ha preso in rassegna le difficoltà esistenti. Tra di esse quella di fare corsi di formazione all’accoglienza e, soprattutto, l’impossibilità di sistemare la cartellonistica sulle strade gestite dall’Anas, questione che, sostiene Ciabrelli, rende impossibile raggiungere la Strada e che rende perfino inutile la collocazione della cartellonistica della stessa che sulle strade di competenza provinciale e comunale si rivela un inutile spreco di denaro.
 Francesca Di Criscio, presidente Strada del Vino Campi Flegrei
E’ un territorio, quello che ha come vessillo la Doc Campi Flegrei, con vitigni spesso coltivati a piede franco, ricchissimo di storia e miti. La Strada, con la recente elezione della giovane produttrice flegrea alla guida dell’Associazione, con la voce della sua Presidente Di Criscio ha annunciato che a breve presenterà il nuovo elenco dei soci, con i dettagli sugli associati e sulle nuove strutture aderenti.
Vito Iacono, presidente Strada del Vino di Ischia
Ischia è un territorio maturo dal punto di vista turistico che si gioverebbe della destagionalizzazione che importano flussi turistici come quelli enoturistici. Vito Iacono ha sottolineato come l’isola verde sia una meta che non ha problemi di appeal. La Strada ha al suo attivo una Doc storica che vede i vigneti estendersi dal mare fino alle pendici del monte Epomeo. “La Doc Ischia è stata la prima, cronologicamente, della Campania e la seconda in Italia” ha ricordato Iacono che ha insistito perché venga riconosciuto alla agricoltura il ruolo che merita con la difesa delle superfici agricole pressate dall’abusivismo. Iacono ha ricordato l’impegno profuso per la conservazione e il ripristino delle parracine e invocato una revisione dai limiti al rimpianto dei vigneti.
 Michele Romano, presidente Strada del Vino del Vesuvio
Nel territorio della Doc Vesuvio con il suo Lacryma Christi bianco e rosso le ricchezze non mancano e le suggestioni suggerite dalla storia. La Strada che nelle scorse ore si è fatta promotrice di un’iniziativa di degustazione dal titolo “Aspettano il Vinitaly” per la degustazione dei vini e dei prodotti del territorio, dice il presidente Romano, semplicemente, “fa”. Romano, mostrando la mappa cartacea della Strada, ha elencato le iniziative in corso: - la sinergia con la Soprintendenza agli Scavi di Pompei; -   il protocollo di intesa con l’Istituto alberghiero per la formazione e la conoscenza dei piatti tipici del territorio. Ha poi concluso, che pur di fronte alle difficoltà, “se le tabelle ce le levano, le rimettiamo”.
Giuseppe Orefice e Margherita Rizzuto, ideatori di Agrigiochiamo. “La didattica al servizio dei sistemi di animazione territoriale: le fattorie didattiche alleate del turismo enogastronomico”
Da due operatori attivi nella formazione e animazione del territorio il racconto della loro esperienza nella promozione delle risorse territoriali e ai riscontri positivi che la loro attività di sensibilizzazione ha nei confronti di grandi e piccoli. Agrigiochiamo, sulla falsa riga di un gioco da tavola, con il gioco, insegna l’amore per agricoltura e per le sue filiere più significative. Dopo esserci cimentata con quella dell’Olio, il format va avanti con il vino. Con il supporto di dati, dei quali alcuni tratti dal loro recente lavoro editoriale “Fattoria didattica come organizzarla e come promuoverla” come l’esperienza maturata dalle fattorie didattiche, anche in Campania (regione con il maggior numero di aziende del centro sud Italia), in questi anni possa essere utilmente messa al servizio delle Strade del Vino. In particolare la maturata capacità di comunicare alle famiglie, in particolare, ma anche ad altri tipi di utenti e la concreta possibilità di ospitare gruppi e di gestire le attività di edutainment (educazione e divertimento). La Rizzuto e la Orefice hanno presentato i dati della Strada del Vino di Arezzo che ha investito sin dai suoi albori in risorse umane e ad oggi occupa sei giovani del territorio completamente autofinanziati dalle attività della strada. Dai due la proposta a le Strade della Campania a investire in risorse umane, nei giovani del territorio, e nella formazione gli operatori e gli addetti alla cultura dell’ospitalità.
 Elena Martusciello, presidente nazionale Donne del Vino
Una donna del Sud è succeduta a Pia Donata Berlucchi alla guida della associazione nata nel 1988 che si propone la promozione della cultura del vino nel senso più ampio del termine. Forte della esperienza positiva della associazione, che vede riunite produttrici, sommelier, giornaliste del vino, l’intervento della Martusciello ha posto l’accento sulla necessità di criteri e regole certe per l’adesione alla Strada e ha rilanciato la necessità di una maggiore chiarezza sullo status quo delle Strade campane delle quali “si parla da tempo, ma che non sono partite e non si sa perchè” ha detto la Martusciello. Ha posto criticamente, infine, la questione della mancanza di sinergie con il mondo dei tour operator e agenzie viaggio che non propongono, come dovrebbero, wine tour.
 Maria Ida Avallone, delegata regionale Donne del Vino
Maria Ida Avallone porta all’incontro la sua esperienza di produttrice abituata a girare il mondo. La Avallone è da poco più di un mese,  alla guida della sezione campana dell’Associazione Donne del che conta oltre 40 iscritte. In Francia e in California, ha raccontato la Avallone, sono riusciti a promuovere un brand collettivo senza dare lustro diretto alle singole alle aziende. Nella Napa Valley hanno dato vita a un sistema “industriale” con aziende sempre aperte, con accoglienza e vendita diretta, con la possibilità di soggiornare per gli enoturisti. Ha ricordato, poi, la possibilità di poter  veicolare l’immagine dei territori e delle Strade in maniera innovativa come è avvenuto con il noto film Sideways che ha avuto un incredibile effetto, negli States, sul turismo del vino.
 Giulia Cannada Bartoli, esperta in comunicazione dell’agroalimentare
Si registra una fortissima discrasia comunicazionale e ambientale tra le realtà produttive appartenenti alle Strade del vino della Campania e le situazioni ambientali esterne (infrastrutture, servizi, cultura dell’accoglienza, formazione professionale carente dei servizi pubblici al turismo). Grazie all’impegno di aziende storiche e del progressivo, ma non ancora sufficiente, riavvicinamento alla campagna da parte delle nuove generazioni la Campania del vino e dei prodotti tipici ha invece compiuto negli ultimi 15 anni passi da gigante ma non si fa ancora sistema. Questa l’analisi della Cannada Bartoli che è passata ad indicare alcune azioni da mettere in campo: -  va ripartito, oggi, in egual misura tra tutti gli attori del territorio lo spazio di comunicazione istituzionale, attraverso le Strade del vino, distinguendo con chiarezza le competenze del pubblico e quelle del privato.  - i brand territoriali più affermati della regione (es:  Capri, Amalfi e Penisola sorrentina) dovrebbero fare da traino e tour e soggiorni dovrebbero contemplare escursioni nelle zone interne. - lavorare sulla tangibilita’ del pacchetto territorio: è necessario che i territori non vengano poi davvero visitati e i prodotti degustati. -  individuare i bisogni formativi (accoglienza, lingue straniere, etc) e investire su di essi – accrescere la consapevolezza nei soggetti che vivono sul territorio, e soprattutto i giovani che ne sono il futuro. - Razionalizzare la spesa (è inutile investire su piccole iniziative locali)
-  mettere a valore dei testimonial naturali come Vesuvio, i Campi Flegrei, etc.
-  utilizzare per la comunicazione mezzi flessibili, un mix comunicazionale efficace che va di pari passo con le stagioni e con i cambiamenti della regione durante esse
- trasferire l’amore e la passione per la propria terra attraverso saperi, competenze e figure professionali appassionate, incollate al territorio e sempre al passo con i tempi.
Da sinistra: Francesca Di Criscio, Franco Del Vecchio, Monica Piscitelli, Giuseppe Allocca, Michele Romano e Vito Iacono

VINITALY 9 E 10 APRILE 2010 SI PRESENTA DONNE IN VIGNA

Vinitaly 2010, presentazione Donne in Vigna di Mario Busso e Angelo Concas



Donne in vigna, di Mario Busso e Angelo Concas


Presentazione libro DONNE IN VIGNA
a cura di Mario Busso e Angelo Concas edizione Vinibuoni d’Italia Biblioteca
 - Venerdì  9 Aprile  ore 11 -  Padiglione 9 – Sala Stampa Stand Istituzionale Regione Piemonte
- Sabato  10  Aprile ore 11 -  Padiglione Palaexpo Regione Lombardia – Area Garda Classico Stand D6

LE DONNE IN VIGNA CAMPANE
MARIA IDA AVALLONE
MARISA CUOMO
MILENA PEPE
MANUELA PIANCASTELLI