venerdì 27 agosto 2010

Slow Food Italia: difendere l’identità del vino Cirò, no alle modifiche del disciplinare


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 AUTENTICO GAGLIOPPO, E' DIFFICILE DA VINIFICARE
MA IL DISCIPLINARE NON SI CAMBIA

Giovedì 26 agosto si è riunito a Vibo Marina il coordinamento Slow Food Calabria alla presenza del presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità, Piero Sardo, per discutere tra le altre cose della notizia di modifica del disciplinare di produzione del vino Cirò.
La modifica del disciplinare che consentirebbe l’introduzione di vitigni diversi dal Gaglioppo, il vitigno storico di Cirò, è stato approvato sia dalla maggioranza dei produttori del consorzio che dalle istituzioni. Per fortuna un gruppo di produttori che come noi credono che la viticoltura italiana debba assolutamente privilegiare le varietà locali e tradizionali ha intenzione di presentare ricorso contro questa modifica. Slow Food appoggia e appoggerà in toto questo ricorso: crediamo che la biodiversità vitivinicola sia un grandissimo valore soprattutto in Italia e che affidare le proprie strategie commerciali ad una maggiore omologazione dei vini in una concorrenza globale, che si fa sempre più agguerrita e al ribasso, sia profondamente sbagliato.
Fare Cirò in modo tradizionale, rispettando le specificità dell’uva e le sue caratteristiche organolettiche sia possibile, anzi necessario. Un vino Cirò che preveda i soliti Cabernet e Merlot non può che prima o poi andare in contro ad un disastro commerciale e chiediamo a tutti coloro che credono in una viticoltura naturale, rispettosa delle tradizioni e delle caratteristiche dei territori di appoggiare questo ricorso e di fare pressioni presso le istituzioni affinché non si dia seguito a questo errore.
Slow Food Calabria
Slow Food Italia
Fondazione Slow Food per la Biodiversità
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Luciano Pignataro Wine Blog
       

martedì 24 agosto 2010

27- 29 agosto 2010, 33ma edizione Festa del vino a Castelvenere

             
XXXIII edizione
27-28-29 AGOSTO 2010

24 agosto 2010
 

 
 
CASTELVENERE (BN): DA VENERDI' PROSSIMO LA XXXIII EDIZIONE
 DELLA FESTA DEL VINO
I pareri del presidente della Pro Loco Pasquale Carlo e del sindaco Mario Scetta
 
   Parte venerdì prossimo, 27 agosto, la trentatreesima edizione della Festa del Vino di Castelvenere, in provincia di Benevento.  La rassegna, che si chiuderà domenica 29, è la terza in ordine cronologico del progetto "Tra Cantine e Borghi d'Arte" (direttore artistico Puccio Corona), un protocollo d'intesa tra la Provincia di Benevento, l'Ente Provinciale per il Turismo di Benevento ed i comuni di Castelvenere, Guardia Sanframondi, Sant'Agata de' Goti, Solopaca e Torrecuso, che intende promuovere e valorizzare il territorio sannita proprio attraverso la sua ragguardevole tradizione vitivinicola.
  Quest'edizione 2010 dell'appuntamento castelvenerese è organizzata dalla Pro Loco con il contributo di: Comune di Castelvenere, Regione Campania, Provincia Benevento, Camera di Commercio, Ept Benevento, ed in collaborazione con Unpli Benevento, Ipssar "Giovanni Salvatore", Luciano Pignataro wineblog, Arga Campania e gruppo Slow Wine Campania.
 
 "Ancora una volta  - ha dichiarato Pasquale Carlo, presidente della Pro Loco - la festa vuole puntare l'attenzione su temi importanti come la biodiversità e la sostenibilità. Nel cartellone insieme alle degustazioni delle cantine locali con produzioni incentrate su vitigni autoctoni, spicca il banco d'assaggio dei vini da uve Piedirosso, Barbera del Sannio e Coda di Volpe e Piccole Vigne, evento con il paese, per una serata, punto di riferimento delle produzioni di nicchia regionali ed extraregionali".

 Dopo il successo dello scorso anno, infatti, nel primo giorno della Festa del Vino, si ridarà l'opportunità di conoscere alcuni dei protagonisti della nuova rivoluzione vitivinicola in corso nelle campagne d'Italia. E' in programma, infatti, il II Festival delle Piccole Vigne, momento allestito con tante storie da ascoltare e da bere, fuori da ogni omologazione.
  Queste le Piccole Vigne ospiti della manifestazione di quest'anno: Azienda Agricola Ciro Picariello - Capriglia Irpina (Avellino); Cantina Contrada Salandra - Pozzuoli (Napoli); Azienda Agricola La Sibilla - Bacoli (Napoli); Cantina Bambinuto - Santa Paolina (Avellino); Cantine Luigi Tecce - Paternopoli (Avellino); Azienda Agricola Salvatore Magnoni - Rutino (Salerno); Nanni Copè - Vitulazio (Caserta); 'A Vita di Vigna De Franco - Cirò Marina (Krotone); Azienda Agricola Bonavita - Faro Superiore (Messina); Azienda Agricola Gennaro Papa - Falciano del Massico (Caserta); Cantina dei Monaci - Santa Paolina (Avellino); Cantina del Barone - Cesinali (Avellino); Azienda Agricola Pasquale Petrera - Fatalone - Gioia del Colle (Bari) e Tenute del Fasanella - Sant'Angelo a Fasanella (Salerno). 
  "Bisogna dare atto alla Pro Loco di Castelvenere -- ha rilevato Mario Scetta, sindaco di Castelvenere - della professionalità con la quale ha impostato negli ultimi anni questa manifestazione che, non a caso, è stata chiamata festa e non sagra del vino. Infatti, a costo di ridurre il popolo delle sagre, si è puntato molto sulla qualificazione e sulla divulgazione di un prodotto che merita attenzione e studio. E la presenza di personalità del settore ne sono la riprova".
 "Probabilmente - ha aggiunto il primo cittadino -, se altri avessero scelto la strada della qualificazione e non degli stand gastronomici, avremmo avuto in questo momento di crisi del settore, più forza per sostenere un prodotto che, non sarà il migliore del mondo, ma di certo dalle peculiarità interessanti".
 
  Per info e prenotazioni chiamare Pasquale Carlo al numero: 329 7333423.
 
Sandro Tacinelli
ufficio stampa: XXXIII Festa del Vino
mob. 339 2073143 - e-mail:
sandrotacinelli@tin.it
                                                                                          

ALLA VIGILIA DELLA VENDEMMIA IL PRESIDENTE LIBERO RILLO ILLUSTRA GLI OBIETTIVI DEL NUOVO CORSO DEL CONSORZIO



Libero Rillo

LA SINERGIA INSTAURATA ED UNA EFFICIENTE STRUTTURAZIONE COME SEGNALI DI OTTIMISMO PER AFFRONTARE LE SFIDE A BREVE E MEDIO TERMINE


Il nuovo corso del Consorzio Tutela Vini ‘Samnium’ muove i primi passi. Con l’attenzione puntata soprattutto all’attuale momento della viticoltura sannita, si vanno delineando i percorsi programmatici, a breve e medio termine. Diversi i temi affrontati nel corso di vari incontri consumatisi prima della pausa ferragostana, in cui si è parlato  soprattutto del ruolo che l’organismo dovrà svolgere e delle azioni da mettere in campo alla ripresa dei lavori.
“La discussione che è stata affrontata  – dichiara il presidente del consorzio, il torrecusano Libero Rillo – è partita da una verifica circa l’attuale momento del settore vitivinicolo, segnato come tutti i comparti economici, da fattori di criticità. Il confronto si è consumato soprattutto sull’analisi delle difficoltà che segnano l’attuale momento che, dal nostro punto di vista, presenta anche dati che lasciano intravedere un futuro più roseo. La totale soluzione alle questioni aperte di certo non potrà essere immediata, ma è altrettanto vero che i primi obiettivi vanno centrati nell’immediato. Se infatti pensiamo alla vendemmia alle porte, il dato del mercato che mostra un mantenimento dei livelli dei fatturati aziendali, grazie soprattutto ad un aumento dell’export, lascia margini a valutazioni positive”.

In particolare, il presidente si sofferma sulle competenze del Consorzio: “La sua funzione principale è quella della promozione a cui si affiancherà, a breve, quella della vigilanza dal momento in cui il vino imbottigliato esce dalla cantina. Pur non avendo ruolo nel controllare la produzione – continua Rillo – il Consorzio può comunque dare un importante supporto agli enti ad essa preposti. Il nostro obbligo morale dovrà essere quello di favorire il lavoro degli altri, assicurando ricadute positive sul comparto. L’obiettivo è di instaurare un clima collaborativo, foriero di spirito propositivo in un momento particolarmente importante per il settore vitivinicolo. Da queste valutazioni emerge che, proprio la vendemmia, rappresenta il momento migliore per avanzare alcune analisi e per sollevare riflessioni, anche per lanciare input al di fuori del nostro territorio”.

Il presidente prosegue precisando che “il ‘Samnium’ rappresenta il Consorzio tutela più importante della Campania, sia dal punto di vista numerico che produttivo. Risultati importanti nel campo della promozione e delle progettazioni sono stati già centrati. Infatti, il Consorzio è già parte attiva, per quel che concerne la programmazione, in un proficuo dialogo con le istituzioni interessate”.

Rillo sottolinea che adesso “è il tempo di dare visibilità a tutto il lavoro svolto ed agli obiettivi già raggiunti. E’ questo uno dei primi compiti dell’attuale rappresentanza del Consorzio, che nel corso degli incontri ha maturato la convinzione di rappresentare uno strumento importante e di voler assumere un ruolo da protagonista a trecentosessanta gradi. Il fatto che in soli quaranta giorni ci siamo già incontrati numerose volte è anche la dimostrazione di aver compreso che ci si trova di fronte ad un compito oneroso, particolarmente impegnativo e che, proprio per questo, è necessario dare forma ad una  più adeguata ed efficiente strutturazione dell’ente. In questa direzione deve mirare nell’immediato lo sforzo di tutti, consapevoli che solo in questo modo il Consorzio riuscirà ad incidere ulteriormente sui processi del comparto e sarà capace di darà visibilità all’importante compito a cui è chiamato. E’ veramente questa la chiave per crescere e rafforzarsi come territorio. E’ ormai riconosciuto da tutti – conclude Rillo – che la nostra provincia non difetta in qualità e bontà delle risorse, ma necessita di una sinergica azione di “marketing” capace di imporre il marchio Sannio sul territorio regionale, nazionale ed internazionale”.

OTTAVIANO 10 - 12 SETTEMBRE 2010 TERZA EDIZIONE VESUVINUM, I GIORN

lunedì 23 agosto 2010

Cirò Marina, ristorante Max. Ovvero delle eccellenze della Calabria Jonica


23 agosto 2010
da sx lo Chef Salvatore Murano, il Maestro pizzaiolo Antonio Bossio e il Maitre Sommelier Vincenzo Murano, gli ambasciatori delle tipicità del crotonese
Via Togliatti 72
Tel. 0962.373009
www.trattoriamax.it

Sempre aperto in estate a pranzo e cena
Chiuso
lunedi in inverno
Ferie
ultima settimana di ottobre
Costo medio ristorante
30 – 35 euro vini esclusi
Costo medio pizzeria
13 – 15 euro bevande incluse
Carte di credito
tutte, Bancomat
di Giulia Cannada Bartoli
Quest’ anno ho scelto la Calabria ionica come meta di relax e naturalmente di scorribande enogastronomiche. Ho girato la costa con qualche incursione sulla Sila, da Cirò a Crotone fino a Le Castella. Avendo curiosato sul web e sfogliato le preziose guide cartacee prima della partenza, a Cirò Marina sono andata a trovare i Fratelli Salvatore e Vincenzo Murano, rispettivamente chef e maitre – sommelier, in sala anche la moglie di Vincenzo, Beatrice. Il loro locale è Max, nel centro di Cirò Marina, l’antica Krimisa compresa nel territorio di Kroton.

Gli insediamenti storico archeologici narrano una storia millenaria colpita al cuore dalla feroce e sistematica devastazione urbanistica di quasi tutti i centri, che fa a pugni con la bellezza di una terra selvaggia, pura, fatta di vigne e uliveti a pochi passi da un mare incontaminato e bellissime spiagge libere non invase da moderni stabilimenti, lounge bar, beach disco etc. Quando viaggio cerco di essere sempre spettatrice consapevole e curiosa di tutto quello che mi circonda. Il cibo, il vino, la terra, sono uno degli aspetti più belli dei territori, ma ahimè non si può dimenticare il resto che influenza la vita di tutti i giorni. Questa Calabria, come molte regioni del Sud, è terra di paradossi e forti contrasti che si annusano nell’aria. Cirò Marina si è trasformata in agglomerati di costruzioni, in assenza di un piano urbanistico e paesaggistico che rispetti lo stato dei luoghi, il mare, le vigne, gli olivi. Le spiagge sono separate dall’abitato dall’assurdo passaggio della ferrovia che spacca in due il paesaggio.
spiaggia da sogno a Ciro' Marina
Nonostante tutto ciò, ho visto una terra fantastica, dove vento, rumore del mare e ferma volontà di molti dei suoi abitanti di non arrendersi, attraggono un turismo familiare e di amanti della natura, del buon cibo e del buon vino.
dalla Statale 106 viottoli sterrati conducono a vigne a pochi metri dal mare
A Cirò Marina, i Fratelli Murano hanno aperto nel 1996, dando il via ad un progetto pilota per la produzione di birra artigianale sulla costa ionica, dopo 2 anni quest’attività incorpora l’enoteca di famiglia in Corso Vittorio Emanuele a Cirò Marina e contemporaneamente nasce Fresco Max, un progetto di cucina a km 0 con la mamma di Vincenzo e Salvatore in cucina. Dal 2000 le consegne passano a Salvatore, soltanto le selezioni e le cotture dei legumi sono rimaste in mano alla mamma. Il nome del locale si deve al cane di famiglia, Max, morto per il morso di un serpente. La tipologia di piatti è territoriale, vasta e molto attenta alla selezione dei prodotti locali, a partire dall’olio extravergine di oliva da cultivar Carolea e Tonda di Strongoli comprese nel disciplinare di produzione della Dop “Alto Crotonese”, una delle poche in Calabria insieme a Lametia e Bruzio .I fratelli Murano producono anche olio in proprio. Gli antipasti sono l’esaltazione dei prodotti locali di terra e di mare: i formaggi dell’alto Marchesato di Crotone, scamorza, caciocavallo podolico, mozzarella locale di vaccino, poiché non avrebbe senso scimmiottare quella di bufala e infine il grande pecorino crotonese, salumi, dalla salsiccia dolce-piccante, al capocollo, la soppressata, le olive di Campana ( piccola località della pre-Sila Jonica, dove è impossibile mancare una visita al mitico elefante), la pancetta, la fantastica ‘nduja in budello da spalmare. La migliore si dice sia quella di Spilinga, ne ho assaggiate altre due degne di nota, quella di Crucoli e quella di Bocchigliero, piccolo paesino della Sila, prodotta solo dai locali in versione non spalmabile, bensì servita in morbidi pezzetti conditi con olio extravergine da appoggiare sui crostini.
la 'nduja, dal francese "andouille" (frattaglie di maiale o salsiccia)
Ancora i sottolio di stagione fatti in casa, i carnosi quanto profumati porcini della Sila e gli immancabili “pipi e patate” peperoni e patate silane in bianco con peperoncino piccante.
l'antipasto di terra di Max
Scendiamo verso il mare: l’antipasto cirotano attira la mia attenzione, – sardella, cipolla e pomodoro – il profumo del piatto è intenso, dolce…l’ingresso al palato una bomba in tutti i sensi, esplosione di gusti contrastanti, dolce della cipolla, acido del pomodoro, sapido e piccante della sardella cirotana, meglio detta “bianchetti salati”, lavorati freschi con olio extra vergine, pepe rosso ricavato dai mitici “pipi” essiccati al sole e poi macinati e semi di finocchietto che dà luogo ad un impasto più fine, che lascia integro il prodotto base “la neonata”. Anche qui la disputa non manca: Crucoli contende la patria podestà. Questa sardella, adorata da Luigi Veronelli, è composta dalla “nunnata” (non nati) di sarde a pezzetti impastate con peperoncino rosso piccante e finocchio selvatico silano conservata in vasi di terracotta. Identico il modo di degustarla al meglio, con olio extravergine, cipolla e pane per fare la “zuppetta”, la maniera di mangiare i prodotti locali deve essere rispettata , qui le posate non servono. Ho accompagnato questa delizia con un rosato da gaglioppo 100%, dotato della necessaria struttura, freschezza e sapidità.
l'antipasto di mare di Max con l'immancabile sardella
Il pane da Max si fa in casa, ci pensa il maestro Pizzaiolo Antonio Bossio che sforna circa una ventina di tipi di pizza tradizionali, calabresi e classiche napoletane.
il pane del Maestro Pizzaiolo di Max
Gli antipasti di mare proseguono con proposte saporite e territoriali: molluschi, polpo e sardella; carpaccio di pesce spada con insalata di campo ( i fratelli Murano coltivano il proprio orto) e crema di pistacchio; delizioso il carpaccio di polpo con cipolle dolci e pesto di pistacchio; misto di cotto e crudo l’antipasto Max, soggetto alla disponibilità giornaliera dei prodotti. Ho ritrovato la sardella, poi, gamberetti di nassa crudi, insalata di polpo, spiedini di pesce indorati e fritti, carpaccio di pesce spada, un fantastico crudo di gamberoni e scampi, melanzane fritte in bianco, gamberi in pastella e spiedini fritti di polpo e seppie. Il mare nel piatto. Stavolta ho abbinato un piacevole vino frizzante da Greco di Bianco, appena 11, 5%, fresco bevibile, estivo. Nonostante l’atmosfera estiva, chiassosa e vacanziera, ho trovato professionale e attento il servizio del vino e del cibo. Peperoncini piccanti freschi ( come da usanza tipicamente calabrese) compaiono a richiesta sulle tavole.
Peperoncini piccanti, i calabresi amano le disfide. la gara piu' importante per mangiatori di peperoncino si svolge a settembre a Diamante (Cs) durante il festival del peperoncino
I primi terragni sono tutti affascinanti ed evocativi: ferretti, o covatelli con la ‘nduja di Spilinga; le orecchiette alla “pecorara” con pomodori e ricotta affumicata; “scilatelli” al ragù di manzo, con ricotta e zafferano, o, con porcini; tagliatelle con ceci o fagioli di Savelli e Bocchigliero. In cucina con Salvatore, c’è da undici anni un aiuto chef donna: Olga Litrinova di origine ucraina che possiede una manualità incredibile per le paste fresche, neanche fosse nata qui. Tradizionali con qualche guizzo dello chef i piatti di mare: i maccheroncini all’arancia con frutti di mare; gli spaghetti con la sardella; i tagliolini con ragù di cernia in bianco.
Orecchiette o anelli alla "pecorara"
La carne è italiana di grande qualità: filetto ai funghi porcini della Sila, al Cirò Rosso e poi la scamorza silana affumicata ai funghi porcini e pomodori secchi.
i funghi porcini della Sila
Il pesce varia a seconda del pescato: spada, orata, spigole, seppie, gamberoni, zuppa e frittura e poi ricci di mare, “patelle” e cozze pescate dai ragazzini locali. La carta dei vini riflette la grande passione per il vino, (Vincenzo Murano è sommelier dal 1965) e la forte determinazione a promuovere i vini di zona, Cirò e Melissa. In carta moltissime aziende, blasonate e meno. La lista dei vini non si limita alla Calabria, elenca numerose etichette di pregio a copertura di tutte le eccellenze regionali d’ Italia. Anche la birra qui è presa in grande considerazione, tanto da meritarsi la segnalazione come “tavola della Birra” del giornalista Antonio Paolini. I fratelli Murano non stanno fermi un attimo: attribuiscono grande importanza alla problematica della celiachia, sono spesso in giro per il mondo a rappresentare la Calabria, e tra pochi mesi daranno vita al terzo Max, un locale di oltre 600 mq, a pochi km da quello attuale, dove si darà spazio alla scuola di cucina e per pizzaioli, ad una grande enoteca di respiro regionale, a seminari su gastronomia, celiachia, promozione del territorio. La loro attenzione ai prodotti locali e alle materie prime di eccellenza è maniacale: circa 20 fornitori di formaggio, quelli per l’inverno e quelli per l’estate a seconda dei diversi tipi di pascolo stagionale e del momento di migliore espressione delle varie tipologie: i pecorini si acquistano da gennaio a marzo per poi lasciarli stagionare, da febbraio a maggio è il momento dei caprini. Oltre 15 anni di instancabile lavoro, estate e inverno, anche quando non c’è turismo, hanno reso questo locale un solido punto di riferimento per la scoperta dei grandi sapori della Calabria Jonica e chissà…un punto di partenza per una necessaria riscossa socio-economica di una terra fin troppo denigrata. Ad ottobre li ritroveremo dal 21 al 25 al Salone Internazionale del Gusto a Torino, naturalmente sotto l’egida della chiocciolina.