sabato 20 febbraio 2010

BARI 1° MARZO CONSERVATORIO DEL GUSTO PER IL FUTURO DEL PIACERE

Lunedì 1 marzo dalle ore 11,00 presso Una Hotel Regina a Torre a Mare di Bari
Conservatorio del Gusto per il futuro del piacere
Uomini e prodotti unici da tutto il mondo per contrastare l'omologazione sensoriale


Chi sono e cosa hanno in comune Antoine Billecart, Claudio Corallo, Olivier Blanc, Christian Drouin, Gianni Vittorio Capovilla, Stefano Bellotti, Arianna Occhipinti, Massimiliano Calabretta, Elena Pantaleoni, Florio Guerrini, Giorgio Grai, Alessandro Sgaravatti, Rossella Bencini, Alessandra Bera, Ales Kristancic, Branko _otar, Giorgio Claj, Soliko Tsaivshvili, Nicolas Joly e Alois Golles? E perché meritano attenzione?
Sono uomini e donne guidati dalla passione, che seguono il sogno della loro vita, realizzandolo; sono persone di ogni dove che lavorano per difendere, conservare, creare e continuare a produrre e a far conoscere prodotti agroalimentari di grande personalità e stratificata cultura.
Sono valorosi paladini che difendono la ricchezza della diversità, della naturalità, delle relazioni umane, delle culture di piccoli territori in ogni parte del globo dalle spietate leggi del profitto-prima-di-tutto, dalle logiche di produttività a-tutti-i-costi, dalla standardizzazione, dalla comodità, dall'ignoranza, dal disamore e dalla dimenticanza.
Tutti loro saranno i protagonisti di una giornata-evento che avrà luogo il 1° marzo a Torre a Mare di Bari presso Una Hotel, dal titolo emblematico: “Conservatorio del gusto per il futuro del piacere”.
Luca Gargano, potremmo definirlo come un talent scout, ideatore del movimento “Triple A” che ha iniziato la rivoluzione del vino naturale in Italia e nel mondo. Gargano, con la sua famiglia, è titolare di un'antica società genovese di trading, la Velier S.p.A., che da sempre ricerca e commercializza prevalentemente prodotti da terre lontane: distillati, liquori, champagne, cioccolato e, più recentemente, anche vini naturali e tutto ciò che suscita emozioni, che ha una identità, un carattere sensoriale, una storia che merita di essere difesa e fatta conoscere.
Solo per pochissimi invitati domenica sera 28 Febbraio, si inizia con il rituale del thé; assaggiare quindi il cacao, i vari tipi di cioccolato e i sogni realizzati di Claudio Corallo. Lunedì sarà la volta di ristoratori, giornalisti e appassionati che potranno incontrare Antoine Billecart e gioire insieme a lui dei suoi champagne ed essere guidati nella degustazione dal racconto dell'autore; oppure perdersi fra le storie, i miti, la vastità di esperienze e conoscenze degli instancabili vignaioli “Triple A”; durante il susseguirsi delle degustazioni si potrà godere dell'asado preparato da Paolo Parisi e seguire i consigli di Olivier Blanc, co-fondatore della distilleria Léopold Gourmel, per conoscere di tutte le sfumature dei suoi cognac; fare la conoscenza con Christian Drouin e il mondo magico dei suoi calvados normandi; farsi incantare dai sapori e saperi di Gianni Vittorio Capovilla e dalle creature eteree dei suoi preziosi distillati. Non mancheranno infine degustazioni di tipicità pugliesi di certificata qualità come: caciocavallo podolico, cacio di capra garganica, ricotta di mucca podolica di Masseria Paglicci, battuta di carne podolica di Masseria Colombo, ricotta forte e caciocavallo della Masseria Ferri, mozzarelle prodotte (al momento!) dall’azienda agricola il Nuovo Muretto, oli e taralli della Masseria Barbera, capocollo di Martina Franca del noto macellaio Cervellera e pane Laertino.
Insomma il 1° marzo si tratta davvero di partecipare ad un evento unico ed irripetibile, ad una vera e propria performance, ad un happening culturale multisensoriale, ad una esperienza che potrà essere felicemente 'solo' rievocata da foto, racconti conviviali fra i partecipanti e da annotazioni indelebili nella memoria olfattiva e sensoriale di ciascuno, magari inseguendo una ulteriore opportunità di essere coinvolti e partecipare una nuova volta.
Info e prenotazioni:335.5272400

CORSO SUI DIFETTI DEL VINO GRANDE ESORDIO IN CAMPANIA PER VINCENZO MERCURIO


ohi ohi, le molecole!

Corso sui difetti del vino Intellioenò-Vinidea in Slide Show: brett, non mi scappi!

20 febbraio 2010

La lezione di Vincenzo Mercurio
di Monica Piscitelli

Cavolo, mela marcia, peperone verde, muffa, terra bagnata e così via. Tutti questi, e molti altri ancora, sono nel vino, così come i fiori, i frutti e gli altri gradevoli profumi. Risulta, si sa, incomprensibile a molti neofiti come i bravi degustatori possano evidenziare un buon numero di riconoscimenti olfattivi annusando il vino.

L'enologo Vincenzo Mercurio

Per lo più questa impressionante abilità è frutto di un bel bagaglio di esperienza sensoriale e di un po’ di pratica. Tutti a meno di impedimenti patologici, posso arrivarci.
Quello che resta un mistero, e fa sorridere gli scettici, è come ci siano finiti, nel vino, le more, le prugne e il geranio. Ad esempio.
In realtà, spiegano gli esperti, non si tratta che di sostanze chimiche che si formano nel corso del lungo processo che porta l’uva dalla vigna al bicchiere. Ognuna di queste sostanze, insomma, corrisponde a una molecola, con tanto di nome scientifico. Vale per i profumi, come per le puzze.
Sono queste ultime il grattacapo dei produttori e dei sommelier. Individuarle, prevenirne la formazione o neutralizzarle è di fondamentale importanza per chi lavora nel vino.
Di tutto questo si è parlato all’hotel Crown Plaza di Castellammare durante la prima edizione del “Corso per il riconoscimento dei difetti sensoriali del vino” promosso da Vinidea in collaborazione con Intellioenò, istituzioni si avvalgono in Campania, e per il Sud Italia, della collaborazione dell’enologo Vincenzo Mercurio. 6 i moduli, 50 i campioni degustati dai circa 40 discenti, per la gran parte produttori, sommelier e degustatori. Un corso essenzialmente pratico, nel quale la teoria sta a corredo della degustazione di campioni contaminati da parte del difetto, di un vino bianco e di un vino rosso. Attraverso le 6 tappe del format di corso, Mercurio, attraverso lo studio di soluzioni di vino – difetto, prende in rassegna una buona parte degli sgradevoli e indesiderati difetti derivanti da problemi in vigna, dalla fermentazione alcolica, da quella malolattica, dalla maturazione in cantina e dall’affinamento in bottiglia.
Alla fine di 6 ore intese di lavoro, tramite ripetute prove e verifiche, la classe riesce, alla fine, ad individuare la presenza o meno del difetto, e a dargli un nome. La puzza di tappo diventa “le puzze di tappo o muffa”, il “gas” diventa Etantiolo e la terra bagnata la “Geosmina”.
Non è affatto un gioco, tenendo conto che la riuscita di un vino dipende dalla giusto controllo di queste molecole, ma è tutto sommato, anche per i meno esperti ma comunque appassionati e curiosi, divertente puntare il dito su una puzza e dire “ti ho riconosciuto Brett!”.
Più in là, poi, un corso del genere non solo consente sapere che il confine tra tipicità e difetto, tra complessità e cocktail di molecole, è sottile, ma anche di individuare il momento esatto, scientificamente misurato, nel quale si sconfina nell’uno o nell’altro.


i Commenti a “Corso sui difetti del vino Intellioenò-Vinidea in Slide Show: brett, non mi scappi!”

  1. Una cosa è certa, l’isobutilmetossipirazina pur accattivamente in certe espressioni non fa per noi… :-)

    Grande laboratorio, come già ho avuto modo di esprimere, una delle esperienze formative più profonde mai vissute prima. Da oggi saremo più bravi o più antipatici? :-)

  2. Saremo ancora più inflessibili. Inevitabile. Ma la buona cosa è che anche i produttori che fanno un corso del genere lo possono diventare.

3. GiuliaCannada Bartoli: grazie a Monica Piscitelli per questo puntualissimo report e state al'erta a breve le prossime date

giovedì 18 febbraio 2010

EVVIVA! DOCG PER L'AGLIANICO DEL VULTURE!

L’Aglianico del Vulture conquista la docg, la Lucania raggiunge l’Irpinia

18 febbraio 2010


Il problema del lavoro artigianale e della remunerazione industriale

Da pochi minuti l’Aglianico del Vulture è docg: c’è il via libera ufficiale del ministero. Un risultato storico per la Basilicata e tutto il Sud perché finalmente uno dei rossi più importanti d’Italia entra nella fascia normativa più importante.

Si tratta dell’ennesimo miracolo meridionale: a supportare la richiesta soprattutto gli uffici specializzati dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura perché pur essendo l’unico vino al mondo con due consorzi sulla carta non si può dire che ci siano tracce palpabili di questo esistere oltre la sigla.

Ma in questo momento non è il caso di lasciare spazio a considerazioni grige, peraltro già esposte in precedenza: l’aspetto positivo prevale sopra oltre ogni cosa, compresa l’idea folle sul piano commerciale e della comunicazione di chiamare semplicemente Vulture la nuova docg.

Invece, come è normale che sia, lapalissiano, elementare Watson, il nuovo nome è AGLIANICO DEL VULTURE SUPERIORE DOCG con la possibilità di essere RISERVA dopo il quinto anno dalla vendemmia.

La nostra struggente passione per questo vino e per queste terre segnate dai castelli federiciani e dal vulcano squassato da una eruzione senza precedenti è appagata.

L'area dell'Aglianico del Vulture

Per la prima volta, dopo 17 anni, il Taurasi ha ora un temibile competitor da affrontare ad armi pari. E non tanto sul piano della qualità perché i rossi, soprattutto a partire dal 2004, sono davvero di valore assoluto e straordinari in entrambi i territori, peraltro molto simili dal punto di vista geologico e climatico, quanto per la capacità dei territori di fare sistema.

Noi ci auguriamo che questo risultato sia da stimolo, mentre l’Anteprima Taurasi nel frattempo è il protagonista dell’ultima puntata di Chi l’ha Visto? dove sono passati anche due edizioni di BianchIrpinia.

Questi due territori, Irpinia e Lucania, insieme non raggiungono un milione di abitanti su un’area estesa quanto la Lombardia. La vocazione principale potrebbe sembrare l’export perché è impossibile per il mercato locale assorbire i circa quattro milioni di bottiglie docg e doc dei due vini.

Questa è una strada, apparentemente maestra ma anche una scorciatoia. Anzitutto perchè ci sono i mercati di Napoli e Roma da tenere sempre presenti e dove è necessario essere forti per respingere l’assedio di altre tipologie.

In secondo luogo perchè ormai da otto anni i prezzi sono in continua contrazione mentre i costi di produzione salgono. Così come l’esigenza dei consumatori. L’aspetto più difficile della produzione agricola e vitivinicola italiana in questo momento è che gli appassionati chiedono alto artigianato, manifattura, mentre il percato comprime i prezzi a livello competitivo con quello industriale.

Può mai una bottiglia di Aglianico del Vulture, o di Taurasi, fatta con professionalità, aspettare quattro anni e avere lo stesso prezzo di un Cabernet australiano?

Il problema allora è creare il fascino, raccontare la verità agricola irripetibile, far capire la storia e le radici di quel che si beve.

La docg è dunque una nuova possibilità, un’arma che però per funzionare ha bisogno dell’intelligenza. Per evitare un nuovo desencanto allora, meglio mettersi al lavorare sodo sulla verità commerciale, la ricchezza colturale e la strategia si filiera.
Chi vivrà, berrà.

Parole versate in un bicchiere lontano la scrittura di Erri De Luca e i Vini di Masseria Felicia


Parole versate in un bicchiere lontano

la scrittura di Erri De Luca e i Vini di Masseria Felicia

Al Teatro Comunale di Caserta va in scena il secondo appuntamento della rassegna DiVini Libri: libri da assaggiare vini da leggere

Sabato 20 febbraio 2010 ore 19.30 – ingresso € 5

“Per me la scrittura è un dono. Che possa esserlo anche per lo sconosciuto che legge, resta per me una sorpresa. E' uno di quegli scambi a distanza, come versare vino in un bicchiere lontano" fa dire al protagonista di Alzaia Erri De Luca ed è questo un “assaggio” della poetica dello scrittore, saggista, traduttore e fiorettista della parola che verrà alternato alla “narrazione” del Falerno del Massico, il più antico al mondo, bevuto alla cena di Trimalcione vecchio di cent’anni e celebrato da Orazio che lo chiamava vino di fuoco nel secondo incontro di DiVini Libri, rassegna di Libri da assaggiare e vini da leggere in programma il prossimo 20 febbraio alle 19.30 nel Foyer del Teatro Comunale di Caserta.

Sabato prossimo Giovanni Esposito e la compagnia de Gli ipocriti, impegnati a teatro nello spettacolo Morso Di Luna Nuova, testo di De Luca per il teatro, insieme alla giornalista de Il Mattino Marinella Carotenuto e con l’intervento della vignaiola Felicia Brini di Masseria Felicia “assaggeranno” la produzione letteraria di Erri De Luca e “leggeranno” Il Falerno del Massico Doc 2008 e la Falanghina IGT Campania Bianco “Sinopea”, prodotti appunto da Masseria Felicia, intrattenendo il pubblico con l’infinito gioco delle corrispondenze tra libro e vino quali prodotti di civiltà, nonché strumenti di meditazione e crescita spirituale. Il ciclo di Incontri al Comunale è non solo un modo per identificare il Teatro come luogo di incontro oltre che di spettacolo e vetrina di aziende ma anche un tentativo, riuscito, di network di produzione culturale che ha messo insieme l’esperienza dell’associazione Architempo di Capua, che della valorizzazione del legame tra libro e vino come grandi espressioni di civiltà e creatività ha fatto una missione, la preparazione e professionalità della giornalista Marinella Carotenuto e dei sommelier della delegazione casertana della FISAR e il sostegno del Movimento Turismo del Vino della Campania.

L’acquisto di un biglietto d’ingresso a DiVini Libri dà diritto ad uno sconto del 20% sui biglietti di platea e galleria per lo spettacolo MORSO DI LUNA NUOVA in programma a Teatro Comunale di Caserta il 19 e 20 febbraio alle 21 e il 21 febbraio alle 18.30

lunedì 15 febbraio 2010

21 FEBBRAIO CONGRESSO DI CONDOTTA SLOW FOOD MASSICO E ROCCAMONFINA. IL PROGRAMMA



La Condotta Slow Food Massico e Roccamonfina guidata da Giuseppe Orefice organizza per domenica prossima, 21 febbraio, una mattina di visite ad aziende e riunioni per il Congresso della condotta.
Il programma della giornata prevede la visita guidata (ore 10,30) ai vigneti e alla cantina dell’azienda Tenuta Adolfo Spada, l'azienda di Vincenzo e Ernesto Spada a Galluccio (Caserta). Dopo una passeggiata nelle vigne coltivate ad Aglianico, Piedirosso e Falanghina, segue la degustazione guidata delle etichette della azienda: dal Gladius Aglianico Roccamonfina Igt, premiato quest'anno con i Tre bicchieri, ai Gallicius, Falanghina e Aglianico in purezza. Per finire, in abbinamento, specialità “contadine”.
Alle 11,30 il programma della giornata prosegue con il piccolo mercatino di prodotti locali “Verso la comunità del cibo” presso l’azienda agrituristica la Palombara di Conca della Campania cui seguono, ancora, (ore 12.00) i lavori congressuali alla presenza del Presidente regionale di Slow Food Gaetano Pascale per il lancio del documento programmatico per i prossimi 4 anni e l’elezione dei delegati al Congresso Regionale e l’individuazione dei candidati delegati al Congresso Nazionale.
Ulteriori informazioni sul programma e sul pranzo sociale presse l'azienda agrituristica La Palombara www.massicoeroccamonfinaslow.it.