giovedì 4 febbraio 2010

DIVINI LIBRI AL TEATRO COMUNALE DI CASERTA

Al Teatro Comunale di Caserta si alza il sipario su “Divini libri”

Tre appuntamenti per bere libri e leggere vini targati Architempo

Si alzerà sabato sera il sipario su “DiVini libri”, la rassegna di tre appuntamenti al Teatro Comunale di Caserta nel segno del connubio sempre più apprezzato tra vino e letteratura. “Divini libri” è un’idea nata dalla collaborazione tra il Teatro Comunale e l’associazione Architempo di Capua, che da anni, negli spazi di Palazzo Lanza e non solo, da vita a incontri e spettacoli in cui l’arte si sposa col gusto.

Saranno l’attore Mariano Rigillo e Manuela Piancastelli, giornalista e produttrice di vino, ad aprire sabato 6 febbraio alle 19,30 al Teatro Comunale di Caserta, il ciclo di incontri “DiVini libri.” Un appuntamento durante il quale Mariano Rigillo “degusterà” “Romolo il Grande” di Friedrich Durrenmatt (in scena al Comunale fino a domenica) e Manuela Piancastelli “leggerà” il Pallagrello e il Casavecchia di Terre del Principe. Alla chiacchierata fra Rigillo e Piancastelli seguirà una degustazione dei vini di Terre del Principe.

Un gran libro e una buona bottiglia di vino sono entrambi prodotto di cultura, passione e secoli di civiltà, ed ecco allora che non stupisce come questo genere di appuntamenti siano sempre più apprezzati e ricercati dai lettori, dagli amanti del nettare di bacco e dai semplici appassionati della “bellezza” e del “gusto”. Ed è per questo che Architempo e Teatro Comunale propongono una “degustazione” dei classici della letteratura dai quali sono tratti alcuni degli spettacoli in cartellone al Teatro Comunale, insieme alla lettura divini campani.

“DiVini libri” proseguirà il 20 febbraio con Giovanni Esposito e la compagnia de Gli Ipocriti che assaggeranno “Morso di luna nuova” di Erri De Luca, mentre a seguire Felicia Brini “leggerà” Sinopea 2008 Falanghina IGT Campania bianco e Falerno del Massico 2007 doc di Masseria Felicia. Il 13 marzo, infine, Luca Zingaretti e Gioachino Lanza Tomasi Di Lampedusa daranno al pubblico un assaggio di “Lighea” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, mentre Elena Martusciello presenterà Falanghina dei Campi Flegrei 2008 doc e Piedirosso dei Campi Flegrei 2008 doc di Grotta Del Sole. Tutti gli appuntamenti (ingresso e degustazione 5 euro) avranno inizio alle 19.30, godono della collaborazione della delegazione di Caserta della F.I.S.A.R. (Federazione italiana Sommelier Albergatori Ristoratori) e del Movimento turismo del vino della Campania, e saranno introdotti dalla giornalista Marinella Carotenuto.

Architempo non è nuova a questo genere di iniziative, quest’anno infatti l’associazione capuana ha persino istituito il “Premio Falerno Primo Romanzo”, presentato lo scorso dicembre e dedicato appunto ai migliori libri pubblicati nell’ultimo anno da autori esordienti. Un premio che sottolinea ancora una volta il primato della città come culla della lingua italiana, è a Capua infatti che vide la luce il famoso “Placito Capuano”, prima testimonianza scritta del volgare italiano, ma anche il legame forte che lega il territorio ai suoi frutti più preziosi, come l’uva da cui si produce il Falerno, vitigno antico e autoctono che solo nel casertano regala un ‘nettare’ sempre più apprezzato.

mercoledì 3 febbraio 2010

MANDOLINO E RAGU' DOMENICA 7 FEBBRAIO TAVERNA DO RE , NAPOLI


lo chef Francesco Parrella
Mandolino e ragù da domenica A Taverna do Re
e lunedi 22 febbraio si cena con maialini di Caserta e dei Monti
Lattari


Doppio appuntamento con la tradizione al ristorante A Taverna do Re di
Napoli. Domenica 7 febbraio a pranzo con mandolino, ragu' e i vini doc di Terre
di Sylva Mala e lunedì 22 febbraio a cena con maialino nero di Caserta
cucinato a 4 mani con gli chef Francesco Parrella e Giuseppe Daddio.
Un modo nuovo per gustare la tradizione con le ricette di Napoli e
Caserta a confronto.
“Domenica 7 febbraio inauguriamo questo menù a tema a soli 25 euro,
dall'antipasto al dolce e i vini della cantina del Vesuvio Terre di
Sylva Mala – spiega Francesco Parrella, patron del ristorante A
Taverna do Re di Napoli – L'obiettivo è riproporre sulle tavole di
turisti e napoletane le antiche ricette della tradizione partenopea,
accompagnate da mandolino e veri vini doc del Vesuvio. Nel menù dunque
si potrà gustare il ragu' napoletano, le polpette di mammà e come
dolce il babbà. Ai visitatori saranno presentate le ricette, così da
rivivere Napoli con il Gusto della storia e delle tipicità”.
Menù che resterà fisso ogni domenica fino a primavera. Il secondo
appuntamento invece vedrà ai fornelli Parrella con Giuseppe Daddio,
patron della scuola di cucina Dolce &Salato di Caserta, alle prese con
la preparazione di piatti a base di maiale. Maialino rosa dei Monti
Lattari per A Taverna do Re e maialino nero di Caserta per la Dolce &
Salato. L'evento è previsto per lunedì 22 febbraio, alle ore 21.
“Un appuntamento simpatico – dice Giuseppe Daddio, chef della Scuola
di Cucina Dolce & Salato – dove con l'amico Parrella ci divertiremo a
gustare piatti nuovi, in cui fondere le ricette di Napoli a quelle di
Caserta, con sapori da scoprire ma pur sempre legati alla tradizione
di questi luoghi”.

PER CONTATTI:
A TAVERNA DO RE
PIAZZA MUNICIPIO - NAPOLI
TEL. 081 5522424
www.atavernadore.it
info@atavernadore.it

UFFICIO STAMPA
Luisa Del Sorbo
ph 3401617578
www.gustomediterraneo.it

lunedì 1 febbraio 2010

IDENTITA' GOLOSE IRRUZIONE DI STRISCIA LA NOTIZIA CON ROCCO IANNONE






la risposta piu' semplice alle provocazioni: lo stile di Ducasse, da sx: Frank Cerruti, Paolo Marchi, Alain Ducasse , Enzo Vizzari (foto gcb)


Vizzari con Cerruti e Ducasse (foto gcb)

Rocco Iannone lo chef non invitato risponde con il sapone (foto gcb)



la querelle e l'attacco a Identità Golose ( foto gcb)




MAX LAUDADIO DI STRISCIA CON ROCCO IANNONE (foto gcb)



Identità Golose, irruzione di Striscia la Notizia con Rocco Iannone1 febbraio 2010
Ricci show: lo chef, non invitato, protesta regalando a Paolo marchi due pezzi di sapone. Laudadio esibisce l’inesistente decreto anti-additivi
Terminata da poco la grande esibizione di Salvatore Tassa chef ciociaro re della terra e della semplicità: ancora in auditorium, si sentono delle grida dalla lounge centrale. E’ arrivata Striscia con lo chef campano Rocco Iannone.

Rocco Iannone di fronte a Paolo Marchi
Lo scopo è chiaro, guadagnare un’altra puntata senza diritto di replica, l’ennesima sputtanata a tutta l’alta cucina italiana. Inizia un’intervista attacco a Paolo Marchi, i toni sono alti, si accusa la cucina italiana di essere la cucina degli additivi, mostrando un ordinanza che vieterebbe l’uso degli additivi , si polemizza dicendo che gli chef italiani sono bravi solo a seguire le mode di altri paesi. Iannone porge a Paolo Marchi due pezzi di sapone, chiara l’allegoria.Paolo Marchi replica duramente all’attacco, Identità Golose non è una vetrina , è il congresso della cucina italiana seria, di territorio, che fa squadra senza veleni e protagonismi. Per questo ho inventato questo IG , per dimostrare che non è sempre vero che gli italiani non sanno fare squadra e sono bravi solo a parlare male di tutti.
Enzo Vizzari, da me intervistato, resta sorpreso: “si tratta – dice - di esibizionismo nei posti sbagliati se si vuole discutere di cucina che lo si faccia seriamente nelle sedi appropriate, la cucina deve essere buona e sana, punto, basta che non ci siano elementi dannosi per la salute, tutto il resto è sterile polemica”.
Chiusa la querelle, il sipario si è alzato sulla grande perfomance di Alain Ducasse e Frank Cerruti, una risposta concreta sulla natura della cucina: due piatti da vent’anni in carta, verdure semplici e colorate in un piatto che appare come una natura “viva” e insalata di mare in versione calda, niente di rivisitato o aggiunto, anzi, pesci e crostacei freschi di prima scelta.
Giulia Cannada Bartoli
A dispetto del suo carattere estroverso, Rocco è una sorta di Clemente Mastella dei maccheroni e del pesce fresco. Capace cioé di stare con estrema disinvoltura e destra come a manca dimostrando, grazie ai sapienti consigli di Enzo Caldarelli, di sapere governare alla grande l’anchilosato e intontito sistema mediatico gastronomico.
Allora, vediamo un po’: emerge dopo una lunga gavetta alla grande grazie alle guide, quando l’Espresso lo premia come giovane chef emergente dell’anno e la Michelin gli consegna la stella.Ottenuto il massimo da questo versante (difficile che la sua cucina da un po’ tempo ferma possa superare questi livelli), diventa il paladino antisistema delle guide gastronomiche che lo hanno osannato grazie alle rete ammiraglia del presidente del Consiglio. Del resto non aveva altra strada per diventare più famoso di Gennaro Esposito che è molto più bravo di lui o di oscurare la fama di Don Alfonso dove ha mosso i primi passi e dove si era rifiuttato di tornare.
Ora ha decisamente sfondato: Vissani e Ricci se lo coccolano e lo proteggono. Spiritosamente consegna il sapone a Paolo Marchi e chissà cosa altro nelle prossime settimane per catturare l’attenzione.
Chapeau Rocco, neanche io che ti voglio veramente bene avrei saputo conservarti meglio.
Corri solo un rischio: che a un certo punto Ricci&C sentano il bisogno di inventarsi l’anti-Rocco appena cambia un po’ il vento. Ma in fondo a te che importa: stai già lavorandoal tuo buen retiro a Penta.
Ps: di Laudadio è inutile parlare. Chi si ricorderà più di lui?