venerdì 13 novembre 2009

AGLIANICO E AGLIANICO, LA KERMESSE DEI RECORD

LA FABBRICA DEI SAPORI

OLTRE 6.000 PRESENZE, 74 AZIENDE, 8 CHEF, RECORD DI ASCOLTI TV
Trionfo per la serata di chiusura di Aglianico e Aglianico
Il grande rosso del Sud alla Fabbrica dei Sapori
Successo senza precedenti ieri alla Fabbrica dei Sapori di Battipaglia per la serata conclusiva della I edizione di AGLIANICO E AGLIANICO, evento ideato e promosso dalla Fabbrica dei Sapori, capitanata da Cosimo Mogavero, in collaborazione con il giornalista Luciano Pignataro attraverso il suo Wine Blog http://www.lucianopignataro.it/ il più cliccato del Sud.

Oltre 6.000 fortunati visitatori hanno potuto accedere alla due giorni dedicata al vitigno principe del Sud, Sua Maestà l’Aglianico. Fino a notte inoltrata i banchi di assaggio delle 74 aziende produttrici di tutto l’Aglianico del Regno delle Due Sicilie sono stati presi d’assalto dal popolo degli Aglianico Lovers, con oltre 40.000 degustazioni di prodotti di eccellenza del Sud.
Elemento di novità di grande rilevanza è stato l’interesse senza precedenti da parte di moltissime aziende della filiera agroalimentare a partecipare all’evento.
Si è trattato del più grande evento mai realizzato sull’Aglianico, uno dei più seguiti in assoluto nel 2009. Il segnale certo del crescente interesse verso l’Aglianico da parte di appassionati e tecnici e della sua autonoma affermazione sugli scenari internazionali, è arrivato dalla degustazione verticale del Taurasi docg dei Feudi di San Gregorio. In degustazione una rarità assoluta, l’annata 1993, quella della prima fascetta rosa per il Taurasi. Al palato, la prepotenza del frutto e del vitigno, ancora vivissime, hanno confermato che l’Aglianico è un anarchico senza padroni, non ammette firme, si esprimerà sempre da solo, seguendo il filo rosso della varietalità e della distinta e inconfondibile personalità. Uguale a nessun altro, impossibile da dimenticare.
Otto chef protagonisti della gastronomia meridionale hanno presentato piatti d’autore abbinati all’Aglianico: Angela Ciriello di ‘E Curti da poco trasferitisi a Sorbo Serpico, Antonella Iandolo della Maschera di Avellino, Nello Razzano del Ristorante Il Sacello della Locanda delle Donne Monache di Maratea, Giovanna Voria dell’Agriturismo Corbella di Cicerale, Paolo Barrale del Ristorante Marennà dei Feudi di San Gregorio a Sorbo Serpico, Angelo D’Amico del Barry’s del Cristina Park Hotel di Montesarchio, Rinaldo Merola del Ristorante Angiolina di Pisciotta, Francesco Rizzuti dell’Antica Osteria Marconi di Potenza.
Quattro ore di diretta televisiva su Telecolore, in onda anche sul canale satellitare 849 di SKY, 300.000 contatti di ascolto medio.
Nel corso delle due serate nel salotto televisivo si sono avvicendati numerosi ospiti: l’Assessore Regionale all’Agricoltura On.le Gianfranco Nappi che ha inaugurato la manifestazione, gli enologi Antonio Di Gruttola, Raffaele Inglese, Lucio Mastroberardino, Vincenzo Mercurio, Fortunato Sebastiano, Pietro Razzino, Roberto di Meo Presidente Assoenologi Campania, Fabio Mecca, Francesco Domini del Gruppo Antinori – Tormaresca, Sergio Pappalardo, Pierpaolo Sirch, agronomo di fama internazionale e amministratore delegato dei Feudi di San Gregorio, e Antonio Pesce enologo vesuviano.
Trasmessa in diretta l’intervista al Prof. Luigi Moio, Ordinario presso la facoltà di Enologia dell’Università Federico II di Napoli e autore di preziosi studi sul vitigno Aglianico.
Molti gli ospiti di rilievo: Daniela Mastroberardino, Presidente Regionale del Movimento del Turismo del Vino, Elena Martusciello, Delegata Regionale delle Donne del Vino della Campania, Paolo De Cristofaro, Responsabile Gambero Rosso, Fabrizio Piccin che ha raccontato l’esperienza di produzione dalla Toscana alla Basilicata. Ancora, Francesca Adelaide Di Criscio, Presidente delle Strade del Vino dei Campi Flegrei, Antonio Capaldo, Presidente dei Feudi di San Gregorio, Chicco De Pasquale, Presidente di Vitigno Italia, Michele Romano, Presidente delle Strade del Vino del Vesuvio e la giornalista californiana Lou Freed , food and wine writer per il magazine Panorama distribuito in tutte le basi NATO in Italia.
prestigiose degustazioni specializzate l’Enolaboratorio dedicato alle Piccole Vigne del Vulture curato da Mauro Erro e da Tommaso Luongo, Delegato Ais Napoli, la verticale di Aglianico Bocca di Lupo di Tormaresca condotta da Angelo di Costanzo, Primo Sommelier della Campania 2008 e dal giornalista pugliese Pasquale Porcelli.
Chiusura in bellezza con la verticale di Taurasi docg dei Feudi di San Gregorio condotta dal Degustatore Ufficiale Ais Napoli Franco De Luca e dalla giornalista e scrittrice Manuela Piancastelli.
Overbooking per tutte le degustazioni e lunghe liste di attesa fino all’ultimo minuto.
Giovedì collegamento telefonico il Prof. Corrado Barberis Presidente dell’INSOR (Istituto Nazionale di Sociologia Rurale) e Riccardo Cotarella.


Ufficio Stampa:
Novella Talamo 347.4689312 comunica@lafabbricadeisapori.it
Giulia Cannada Bartoli 339.8789602 officinegourmet@gmail.com

martedì 10 novembre 2009

TINTORE BORGO DI GETE 2005



Borgo di Gete Tintore 2005 Colli di Salerno rosso igt


REALE

Uva : tintore

Fascia di Prezzo: da 15 a 20 euro

Fermentazione e maturazione: acciaio e legno








Luigi con il padre Andrea






Il Tintore, “ ‘o vino ‘e Tramonti”, possente, spigoloso, livelli “impossibili”di acidità e alta concentrazione zuccherina a indicare forte struttura glicerica. Vinificato da secoli in questa zona, lo testimoniano le spettacolari vigne a piede franco dal grappolo spargolo presenti in tutta la zona. Dalla fine degli anni ’90 qualcuno pensa di fare sul serio, di provare a vinificare con i crismi dell’enologia moderna quest’uva scontrosa da domare, ma non imbrigliare con utilizzo moderato del legno e lunghe soste in bottiglia. E’ quello che hanno fatto il mitico Gigino Reale, patron dell’omonima Osteria nel Borgo di Gete a Tramonti e il giovane quanto esperto enologo Fortunato Sebastiano, amante delle sfide estreme. Viticoltura eroica, vendemmia a mano da vigne del 1920 esposte a ovest- nord/ovest , altitudine da Trentino del sud, terreno vulcanico e raggiera tradizionale di Tramonti per l’allevamento. Vendemmia tardiva ad inizio novembre come per l’aglianico, macerazione in acciaio per circa 15 giorni e poi 18 mesi di botte piccola vecchia e 12 mesi in bottiglia. Tutto questo per attutire l’irruenza del Tintore e farne un vino profondamente territoriale, in tutto simile a quello della tradizione, soltanto piu’ netto e pulito in vinificazione. Ma deve restare sempre “’o vino ‘e Tramonti”, un patrimonio culturale inestinguibile da preservare e difendere con operazioni culturali di promozione che poco hanno a che fare con le tecniche commerciali moderne. Questo vino va venduto in un altro modo: sul territorio, portando direttamente le persone a scoprire luoghi nascosti e fantastici e innescando il meccanismo del “passaparola”. Il Tintore si deve bere a Tramonti o poco lontano con i piatti della cucina locale, le zuppe, il capretto, i fusilli al ragu’, qualche zuppa di pesce un po’ piccante , i salumi e i formaggi dei monti Lattari. Tutto questo non toglie che si tratta di un vino di dignità assoluta che deve essere riconosciuto a tutti gli effetti nella composizione della Doc Tramonti e Costa D’Amalfi e ricevere l’autorizzazione ad essere vinificato in purezza. I pochi e appassionati produttori della zona si stanno attivando per raggiungere quest’obiettivo.
Veniamo al vino , il Tintore di Gigino Reale, Borgo di Gete 2005, è quello che piu’ mi ha emozionata durante le degustazioni del Tintore day, ho respirato il territorio, intreccio seducente di acidità e potenza alcolica, profumi intensi e complessi di frutta matura e pepe. Bella corrispondenza gusto olfattiva e profonda lunghezza al palato. 2005, dunque, in grande spolvero, ha affrontato questi anni alla grande, con calma e pazienza a dispetto di chi lo definisce un vinello di pronta beva. E' un vino che non si dimentica , si ama o, si odia, io l’ ho adorato subito, ha fatto breccia tra le mie emozioni. Un capolavoro della natura di Tramonti , della passione di Gigino Reale e di Fortunato Sebastiano , l’enologo delle sfide impossibili.
Questa scheda è di Giulia Cannada Bartoli
Assaggio del 6 novembre 2007. Dopo la Scippata di Apicella, ancora sulla scena il tintore, un clone di aglianico diffuso della Costiera Amalfitana e presente anche sul versante Sorrentino. Una scelta diversa caratterizza stavolta questa piccola azienda di Tramonti con locanda e deliziosa osteria sorvegliata da una chiesa e dalle viti a piedefranco ultradecennali: con il rosso Cardamone e, naturalmente il Getis rosato e l'Aliseo bianco si è sempre caratterizzata con vini di immediata bevibilità e franchezza. Stavolta invece lo sforzo è opposto, cercare cioé di fare un vino importante e significativo, da lungo invecchiamento con uve raccolte da viti a piedefranco vecchie almeno 70 anni. Appena 1500 bottiglie che saranno mese in commercio a dicembre: una chicca per appassionati. A due anni dalla vendemmia, il Tintore si presenta ancora con un colore rosso rubino cupo, molto concentrato e una vivace unghia violacea, per non smentire il nome che gli hanno dato i contadini. Al naso prevalgono immediatamente i sentori dolci del legno, spezie e cioccolato e, in seconda battuta, la frutta rossa mentre in bocca la situazione è capovolta: dopo l'ingresso abbastanza morbido e dolce, la freschezza del vino prende immediatamente il sopravvento e segna indisturbata tutta la beva fino alla fine, volutamente lunga e pulita. sarà la suggestione del piedefranco, ma davvero il sapore in bocca è tipico e irripetibile. Un vino certamente intenso ma molto piacevole, come si è dimostrato nella festa domenicale organizzata a Sant'Agata dei due Golfi da Vittoria Brancaccio nel suo agriturismo Le Tore con parenti e amici: il Borgo di Gete è infatti piaciuto molto a tutti, bevitori e non. Difficile parlare di evoluzione possibile per un vitigno di cui non si conosce il comportamento sui tempi lunghi: la freschezza conservata da Fortunato Sebastiano lascia presupporre ancora buone stagioni e discreta evoluzione, masostanzialmente ieri il vino ci ha dato l'impressione di essere prontoe godibile già adesso. Lo abbiamo speso sulla parmigiana di melanzane eun trippa di vitello agerolese da incornciare.
Sede a Tramonti, frazione Gete.Via Cardamone, 75. Tel. 089.856144. http://www.osteriareale.it/., aziendaagricolarealesteriareale.it. Ettari: 1 diproprietà e 3 in conduzione. Enologo: Fortunato Sebastiano. Bottiglie prodotte: 10.000.Vitigni:aglianico tintore, piedirosso, biancazita, biancolella,pepella.

11 NOVEMBRE , FABBRICA DEI SAPORI: L'ASSESSORE REGIONALE ALL'AGRICOLTURA GIANFRANCO NAPPI INAUGURA AGLIANICO E AGLIANICO


11 e 12 Novembre 2009 “La Fabbrica dei Sapori…” – Battipaglia (Sa)
http://www.lafabbricadeisapori.it/ http://www.lucianopignataro.it/


11 Novembre 2009: l'Assessore Regionale all'Agricoltura, On.le Gianfranco Nappi

INAUGURA AGLIANICO E AGLIANICO


La più grande rassegna dedicata al vitigno autoctono principe del Sud L'Assessore all'Agricoltura della Regione Campania, On.le Gianfranco Nappi, darà ufficialmente il via mercoledì 11 novembre alla più grande rassegna dedicata al vitigno autoctono a bacca nera tra i più antichi e nobili del Sud, l’Aglianico. L’evento, organizzato da "La Fabbrica dei Sapori..." di Battipaglia, capitanata da Cosimo Mogavero in collaborazione con Luciano Pignataro Wineblog, vede per la prima volta riunite 76cantine produttrici di Aglianico provenienti da tutti gli areali più vocati.
Ufficio stampa:Novella Talamo 347.4689312 comunica@lafabbricadeisapori.itGiulia Cannada Bartoli 339.8789602 officinegourmet@gmail.com

lunedì 9 novembre 2009

A BENEVENTO DAL 20 AL 22 NOVEMBRE PROSSIMI IL CONSIGLIO DEI GOVERNATORI DI SLOW FOOD


A BENEVENTO DAL 20 AL 22 NOVEMBRE PROSSIMI
IL CONSIGLIO DEI GOVERNATORI DI SLOW FOOD
I lavori della tre giorni si terranno al Musa
Slow Food Campania ospiterà, con il patrocinio della Provincia di Benevento, il prossimo Consiglio dei Governatori di Slow Food Italia nel capoluogo sannita. L'atteso appuntamento, che torna in Campania dopo oltre 10 anni, è previsto dal 20 al 22 novembre prossimi ed avrà come sede dei lavori il Musa (Museo della Tecnica e del Lavoro in Agricoltura).
Il Consiglio dei Governatori, che si riunisce tre volte l'anno, è l'organismo di direzione politica dell'associazione Slow Food Italia. Negli incontri, infatti, oltre alla scelta delle strategie e delle attività future del sodalizio, si applicano le decisioni del Congresso Nazionale, s'individuano i temi di grandi campagne nazionali, si stabiliscono le norme e le regole per la convocazione del Congresso Nazionale e si licenziano i materiali congressuali.
L'organismo si compone di 45 membri in rappresentanza di tutte le regioni italiane.
Fondata nel 1986 da Carlo Petrini, Slow Food è un'associazione internazionale che conta circa 100mila iscritti in 130 Paesi, con sedi in Italia, Germania, Svizzera, Stati Uniti, Francia, Giappone e Regno Unito.
Essa persegue diverse finalità e mira al raggiungimento di molteplici obiettivi. Fra questi spiccano: l'acquisizione di una dignità culturale sui temi legati al cibo, al vino, all'alimentazione e alle scienze gastronomiche nel loro complesso; l'impegno ad educare i cittadini alla cultura alimentare e verso una diversa qualità della vita, fatta del rispetto dei tempi naturali, dell'ambiente e della salute dei consumatori, favorendo l'utilizzo di quei prodotti che ne rappresentino la massima espressione qualitativa.
Inoltre la sua azione è tesa a favorire una qualità del cibo rispettosa di tre elementi imprescindibili: bontà organolettica, sostenibilità ecologica dei processi produttivi, distributivi e di consumo, rispetto della giustizia sociale e della dignità di tutte le persone coinvolte nella filiera alimentare.
In tale ambito non può mancare il sostegno al pieno rispetto delle diversità culturali del mondo, in un'ottica di scambio e confronto utile a tutti, senza discriminazioni di sorta. E così la realizzazione di progetti di cooperazione internazionale volti alla tutela della biodiversità e al sostegno alle comunità del cibo, con particolare riferimento ai Paesi in via di sviluppo e, non ultimo, favorire un'insistente attenzione dell'opinione pubblica verso le tematiche ambientali, la salvaguardia della biodiversità e delle tradizioni culinarie.
ufficio stampa: Slow Food Campania
Sandro Tacinelli
mob. 339 2073143