mercoledì 19 novembre 2008

La Falanghina del vesuvio

riporto anche qui la degustazione fatta per il sito di Luciano Pigantaro


CASA SETARO
MINOS 2007

Falanghina Campania igt

Uva: falanghina
Fascia di prezzo: 1 a 5 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e affinamento in bottiglia min. 2 mesi



Un rimedio anti stress facile, facile? Affondate il naso in un bicchiere di Falanghina Minos 2007 by Casa Setaro. Effluvio termale tra mare e Vesuvio.
Io l’ho fatto in occasione del laboratorio di degustazione comparata di Falanghina Felix. Una batteria di 6 falanghine provenienti da diversi areali della Campania: Campi Flegrei, Sannio Beneventano, Taburno, Vesuvio e Irpinia. Sei espressioni di territorio segnatamente diverse tra loro. Cloni differenti ben radicati nel proprio ambiente pedoclimatico riescono ad esprimere markers territoriali precisi quasi quanto Google Map.

Ho ritrovato nella falanghina di Massimo e Maria Rosaria Setaro la capacità di un bicchiere di vino di raccontare immediatamente il territorio dal quale proviene, quasi una fotografia capace di rivelare fattori microclimatici unici esaltati da uno stile enologico profondamente ancorato ad un luogo di riferimento, in questo caso il Vesuvio.

Il consulente enologo in questione è Antonio Pesce, che lavora le uve del vulcano praticamente da bambino, non solo, con profonda conoscenza dei vitigni e della resa rispetto al territorio, ma, ingrediente fondamentale, usa la mano del cuore.

Le uve, prodotte da vigneti di 15/20 anni, all’interno del Parco Nazionale del Vesuvio, vengono pigiadiraspate e sottoposte a criomacerazione. Segue la fermentazione a temperature molto basse per circa 25 gg.

Il bicchiere che ne risulta è un campione di sapidità e mineralità. Un’accattivante mix di mare e vulcano. All’ esame visivo si presenta giallo paglierino con qualche pagliuzza verdognola che fa ben sperare rispetto ad una discreta longevità. Al naso un’immediato “bagno termale”, come l’ha definito Tommaso Luongo Delegato Ais Napoli. Dal fondo sulfureo emergono note fruttate di mela annurca e qualche piacevole ricordo aromatico. Al gusto è freschissima e molto lunga. Il palato, investito dalla nota minerale in buona corrispondenza gusto olfattiva, rimane aperto per il sorso successivo.
Si presta a molti gioiosi abbinamenti: in primo luogo la cucina vesuviana di terra, zucca e fagioli , scarole ‘mbuttunate (farcite) con uva passa e pinoli, oppure, verso il mare, linguine zucca e gamberi rossi , o tubettoni totani e patate. Molto interessante il rapporto prezzo – qualità. Insomma, una fetta di territorio nel bicchiere. Il prossimo passo? Una visita a Trecase, il più piccolo comune ai piedi del Vesuvio, il vulcano più famoso del mondo.

Sede: Via Bosco del Monaco 34, Trecase (Na) tel./fax. 081.8628956 www.casasetaro.it, ettari di proprietà : 3, bottiglie prodotte:30.000, Enologo:Antonio Pesce. Vitigni: coda di volpe, falanghina, piedirosso, aglianico.

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