sabato 6 settembre 2014

Napoli, 6 Settembre ultimo week end per l'evento Pizza Village. Si prevede affluenza record. Considerazioni da giornalista.






Ai pizzaiuoli Massimo Staiano e Enzo Ferreri il premio “Acqua Lete”. 

la pizza vincitrice per il trofeo Lete


 “Gli ultimi giorni sono il momento più impegnativo per l’organizzazione, sia per lo sforzo operativo sia per i numeri che potrebbero concederci di raggiungere le previsioni di presenze”afferma Sergio Miccù – presidente dell’Associazione Pizzaiuoli Napoletani – alla vigilia delle ultime giornate della IV edizione del Napoli Pizza Village in svolgimento sul lungomare Caracciolo di Napoli. Assegnato ieri il premio Acqua Lete partner della manifestazione – ai pizzaioli di “Pizza Bra” di Napoli, per la migliore interpretazione del tema del concorso dedicato alla realizzazione di una pizza ispirata alla famiglia. Massimo Staiano e Enzo Ferreri hanno infatti realizzato un’opera che raffigurante la famiglia tipo con genitori e figlio, utilizzando mozzarella, basilico, pomodoro, pancetta e purè di peperoni.


La pioggia, nemica degli eventi all’aperto, non ha inficiato di molto sin'ora il numero delle presenze al Napoli Pizza Village: il trend si conferma in linea  rispetto all'anno scorso.  Saranno dunque le ultime due giornate a sancire il raggiungimento dell’obiettivo dei 500.000 visitatori, auspicato dagli organizzatori. "Confidiamo, per questi due giorni,  nella clemenza meteo, ha concluso l'infaticabile presidente di APN Sergio Miccù."

Nuvole sul Pizza Village ieri sera
Intanto gli eventi interni della manifestazione, oltre il numero di pizze sfornate, sono di buon auspicio per il risultato finale. La scuola di pizza – dedicata agli apprendisti pizzaioli - ha nettamente superato le aspettative. Un successo annunciato, ma notevolmente superato nei numeri, quello dell’Area Family Village, dedicato agli adulti e bambini per imparate a fare la pizza. Sono stati oltre 300 gli apprendisti che in soli 4 giorni hanno seguito le indicazioni dei 12 maestri pizzaioli per realizzare una pizza napoletana in un comune forno di casa. Un successo che ha consentito di devolvere all'associazione Un cuore per amico onlus,  i contributi volontari versati dai  partecipanti. L’azione formativa proseguirà nel corso dell’anno grazie alla collaborazione di Rossopomodoro e Academy of Pizza sotto il brand   Pizza School. 

Quot.GCB "Questo tipo di manifestazioni costituisce, al di là del focus sulla pizza, sul campionato mondiale, quest'anno rientrato finalmente in Campania dopo 8 anni dii assenza, una grande opportunità per la crescita del turismo in città, e per la valorizzazione di Napoli. Per cinque giorni infatti, la città è stata allegramente invasa da migliaia di visitatori, che hanno goduto del lungomare più bello del mondo con la possibilità di mangiare una buona pizza, con bibita, caffè e dessert a soli 12 euro. Oggi le pizzerie "blasonate" della città, quelle citate  dalle guide, o spinte dai campionati virtuali, fanno pagare una margherita normale anche sei euro,, il che è inaccettabile, nella  città della pizza. Gli esperti di settore arricciano il naso rispetto a questa tipologia di eventi; bisogna comprendere che stiamo parlando di due cose ben distinte: da un lato i grandi eventi, nella cui tipologia rientra il Pizza Village, dall'altro gli show dei pizzaiuoli "mediatici"  che fanno a gara a comparire su guide, riviste di settore, social media e quant'altro. Si sta perdendo il concetto della pizza come cibo, semplice, da strada, com'era una volta, a costi accessibili e d i buona qualità. Il fenomeno del Pizzaiolo - Chef che sconfina con l'alta ristorazione è altra cosa, non è un aspetto negativo, ma è una differente evoluzione del mondo pizza, che promuove ad alti livelli il made in Italy. Altra cosa è un grande evento come il  Pizza Village, che ha superato i confini nazionali, portando la pizza in tutto il mondo con prodotti di qualità quali le Farine Caputo, leader di settore."


  

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