Il Maestro pizzaiuolo Coccia in meno di dieci anni è salito agli onori della ribalta per un motivo semplicissimo: ha riportato in vita la vera pizza napoletana. In sè la focaccia, si mangia nel Mediterraneo da sempre, lievitata o meno. E’ quando il “genio della fame” arriva a Napoli e finisce sulla focaccia che nasce la pizza napoletana… Stiamo parlando dii sua Maestà il pomodoro, la prima salsa viene fatta a Napoli a corte da Antonio Latini, la ricetta ” Salsa di pomadoro alla spagnola” è del 1654, la pizza napoletana risale a circa il 1720.
Oggi Coccia dà lezioni d’impasto e di vita: ” I sulo ‘a pizza sacc’ fà, troppi parlano di cibo, mica io dico all’idraulico come si fa il suo lavoro” ? Io sono un maestro artigiano”.
In sala molti giovani studenti dell’alberghiero locale, Enzo snocciola il racconto della tecnica dell’impasto come un viaggio romanzato, la passione è al top. Gli ingredienti sono il massimo della semplicità: acqua naturale del rubinetto 1 litro, sale 50 gr, lievito, 2gr ( si, avete capito bene 2 gr) e farina ” a sensazione”, cioè aggiunta gradatamente all’acqua dove si è sciolto il sale e stemperato il lievito. Gli strumenti sono antichi: una fantastica madia in legno formato “viaggio” , olio di gomito e passione a go go :). La sala si emoziona al momento del taglio dell’impasto, la lievitazione è partita, la vita continua, dopo 12 ore di lento riposo la pasta sarà pronta per appena una ventina di “pagnottelle”, finita quella, niente pizza fast, qui si deve vivere slow:)
Giulia Cannada Bartoli
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