domenica 22 maggio 2011

Antonio Pisaniello, la Locanda di Bu, il suo "disegno" relizzato da me per il sito di Identità Golose


Antonio Pisaniello

La Locanda di Bu

Bu non è l’intenzione di spaventare nessuno, anzi, racchiude il profondo senso genitoriale che Antonio Pisaniello e sua moglie Jenny attribuiscono al loro lavoro, è il nick name del piccolo Umberto, per tutti Bu
. Questa consecutio di appartenenza, maternità, nutrimento ha ispirato da sempre lo chef di Montemarano, nell’alta Irpinia. Antonio ha trascorso l’adolescenza in Sicilia, quando gironzolava dietro le gonne materne per la gioia di «mettere le mani in pasta»: il piatto in tavola si trasformava in qualche “pasticcio”, opera di Tonino. La naturale continuazione degli studi avrebbe dovuto essere la scuola alberghiera, invece, per motivi familiari, il nostro chef dagli occhi di scugnizzo, si ritrova in un triste istituto per geometri.
La “fuga” segreta verso il mondo della ristorazione è quasi immediata: a 16 anni Tonino, dopo la scuola, va a lavorare in pizzeria: i primi contatti professionali con la materia “pasta”, che è rimasta, oggi, la base della sua filosofia: nutrimento, latte materno, pasta al pomodoro. Al rientro in Irpinia, convince il padre a finanziare la prima avventura, il Babylon, uno dei primi pub pizzeria in Irpinia. Sei anni di sperimentazione, al termine dei quali Pisaniello propone ai clienti piatti personali. Gli esperimenti piacciono e via: il primo grande salto. Nel 1996 a Ponteromito, apre, con la famiglia, Il Gastronomo. Tradizionale cucina di territorio.

Tonino non si adagia sugli allori, tutt’altro. Nel 2003 la mente ricomincia a spaziare. Parte per il Trentino, va da Hintner allo Zur Rose, dove “ruba”, i principi dell’alta ristorazione. Dal Trentino a New York, dove partecipa ad un esclusivo Cooking Reality Show con Rocco Di Spirito. Rientrato alla base, Pisaniello si appropria di un piccolo spazio dove far assaggiare i suoi piatti. E' subito boom. Pochi mesi e ingrana la marcia: da Ponteromito a Nusco, paesino delizioso, parte dei Cento Borghi più Belli d’Italia. Qui alla Locanda di Bu, 30 posti in un’atmosfera cool, si consolida il progetto Pisaniello: unire concettualmente la cucina tradizionale irpina con le innovazioni tecniche e sostanziali apprese in giro per il mondo. Grandi materie prime irpine, per lo più povere, tecniche sofisticate riguardo a consistenze, temperature di servizio, abbinamento di sapori. Su tutto prevale la passione di quel ragazzino che a Siracusa «mettere le mani in pasta», i pasticci di allora hanno portato alla stella di oggi che, a breve, ci stupirà con un nuovo volo “verso casa”.


Giulia Cannada Bartoli
Wine & food expert sempre alla ricerca di vini, luoghi e sapori, è free-lance in comunicazione enogastronomica e progettazione di eventi. Sommelier e Donna del Vino in Campania.

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