La terra dell'Italia Centrale, in particolare Marche ed Umbria, non ha mai smesso di tremare con intensità anche molto forti, seconde solo a quelle registrate in Irpinia nel 1980.
Nei borghi agricoli e di pastori nessuno si vuole allontanare dalla propria terra, coltivazioni e bestiame senza più ricovero. Il freddo ad Amatrice, come a Norcia, è intenso e contribuisce a rendere più difficile qualsiasi forma di rinascita. A questi piccoli grandi eroi
della vera agricoltura regionale, a contadini e pastori, andrà parte del ricavato delle cene che Le Donne del Vino
organizzano dopo tre mesi esatti dalla prima grande scossa che ha distrutto le
case di Amatrice, Accumuli, Arquata e tanti altri e adesso Norcia.
sconvolgente il crollo della Basilica di Norcia |
l “cuore
delle Donne del vino va al centro” evidenzia il disegno scelto per unificare in
un solo atto generoso le tante cene di raccolta fondi organizzate in Val d’Aosta, Piemonte, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia,
Abruzzo, Basilicata, Campania, Puglia e Sardegna. La prima cena, nel Lazio ha già avuto luogo lo scorso 25 ottobre.
Il corso di Amatrice prima del 24 agosto 2016 |
Il ricavato della
raccolta fondi servirà a sostenere i 15 produttori di latte e formaggi
riuniti nel “L’Amatriciano: il Pecorino dei Monti della Laga”, con sede a Campotosto in provincia de L’Aquila, fondato nel 2014. La catena dei Monti della Laga (2.500 mt slm) è il rilievo arenaceo più alto dell'Appennino e il quinto gruppo montuoso per altezza dell'Appennino continentale dopo Gran Sasso, Maiella, Velino-Sirente e Monti Sibillini.
uno scorcio dei Monti della Laga |
Questi casari e pastori producono il pecorino usato per preparare la
più antica ricetta di pasta all’amatriciana, antecedente alla scoperta
dell’America e quindi senza pomodoro, la “gricia” a base di pecorino, guanciale
di maiale e pepe nero.
la vera gricia o amatriciana senza pomodoro |
Da oltre duemila
anni le greggi pascolano in una zona montuosa al confine fra Abruzzo, Marche e
Lazio in comuni tristemente noti per la distruzione causata dal terremoto come: Amatrice, Accumuli e Arquata. La pastorizia è un’attività che identifica il territorio dei monti della Laga sull’Appennino, fin dall' epoca romana con la
tradizionale pratica della transumanza lungo la via Salaria. Il pecorino
ottenuto dal loro latte ha caratteristiche organolettiche molto
particolari, grazie alla nutrizione degli animali nei pascoli ad alta quota, le cui varietà botaniche crescono su un substrato
pedologico arenaceo marnoso tipico dei Monti della Laga, che regala al formaggio un sapore assolutamente unico.
Pecorino Amatriciano dei Monti della Laga |
Si tratta dunque di un patrimonio storico, antropologico e gastronomico da salvaguardare al pari di un reperto archeologico o di un
paesaggio. Un’eredità viva che potrà sopravvivere solo aiutando chi continua
l’agricoltura eroica di montagna ed è custode di un territorio dove, era già
difficile vivere, ancora più forte, dopo il terremoto, si concretizza il grave rischio dell' abbandono dell'agricoltura e quindi il presidio dei territori. Il Presidente del Consorzio, Rinaldo
D'Alessio, stava lavorando al passaggio di denominazione del Pecorino Amatriciano da DECO
a DOP, ma è stato fermato dalla drammatica situazione attuale in cui il
problema maggiore è quello di accudire le greggi e superare l’inverno sperando
poi di riprendere la produzione in modo da dare alle piccole imprese una fonte
di reddito e mantenere viva una tradizione che è parte dell'antica cultura italica.
Greggi allo sbando senza ricoveri distrutti dalla furia del terremoto |
La scelta del beneficiario della raccolta
fondi messa in moto dalle Donne del Vino, è stata affidata alle delegate delle
quattro regioni colpite dal terremoto che, in collaborazione con la Regione Lazio, hanno
indicato il “Consorzio per la tutela e la
valorizzazione de l’Amatriciano” come particolarmente bisognoso di sostegno
immediato: gran parte dei piccoli caseifici è crollata sotto i colpi del mostro terremoto e la produzione si è concentrata nella struttura consortile che fatica a individuare canali commerciali per il formaggio, anche a causa della
completa interruzione di tutte le attività di accoglienza turistica, precedentemente fiore all'occhiello di questi piccoli paesi. Al gruppo dei 15 agricoltori
del Pecorino Amatriciano, Le Donne del Vino vogliono dedicare le cene del 24 novembre, mettendo in tavola le proprie bottiglie
migliori. Un piccolo ma tangibile aiuto economico e soprattutto un segno di incoraggiamento
verso chi è in serissime condizioni di emergenza e rischio.
L’AssociazioneNazionale Le Donne del Vino è stata fondata nel 1988 e riunisce circa 700 socie: produttrici di vino, ristoratrici, enotecarie, enologhe,sommelier,
giornaliste ed esperte.
Lo scopo associativo è promuovere la cultura del vino e il
ruolo delle donne nel mondo del vino, della gastronomia e nella società in generale. A fianco delle
iniziative inerenti il proprio comparto economico, Le Donne del Vino, infatti, si sono
sempre distinte per le attività di sostegno e per una costante azione tesa allo
sviluppo sostenibile dei territori agricoli.
Associazione
Nazionale Le Donne del Vino – Via San Vittore al Teatro, 3 - 20123 Milano
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