sabato 20 giugno 2015

20 giugno Milano, APN e AVPN insieme per deprecare il modo di Expo di trattare la vera pizza napoletana. A breve laboratori congiunti



Mentre l'Unesco valuta il riconoscimento dell'Arte dei pizzaioli napoletani, l'organizzazione di Expo ignora la vera pizza

Inserita nella "Settimana internazionale del pomodoro", sabato 20 giugno arriva all'Expo di Milano un'iniziativa dedicata alla pizza.  Le intenzioni dell'organizzazione potrebbero sembrare nobili: celebrare una delle eccellenze partenopee, riconosciuta e amata come simbolo indiscusso della Dieta Mediterranea nel mondo ma, nei fatti,  l'evento si traduce in un'enorme tavolata per migliaia di persone che certamente non avranno modo di approfondire ed apprezzare le caratteristiche uniche, tipiche della vera pizza napoletana.Risulta in antitesi con il discorso sulla qualità e sulla riconoscibilità dell'immagine,  il tentativo di entrare nel Guinness dei Primati preparando, un nastro di pasta condito lunga un chilometro e mezzo chiamato impropriamente pizza, che poco si coniuga con la filosofia delle due associazioni principali AVPN (Associazione Verace Pizza Napoletana) e APN (Associazione Pizzaioli Napoletani) impegnate 365 giorni all'anno a divulgare i principi e la cultura della vera pizza napoletana nel mondo.


"La scelta di Expo è da considerarsi, come minimo, un'evidente caduta di stile - afferma Antonio Pace, presidente della storica AVPN. - Inizialmente eravamo stati coinvolti dall'organizzazione, insieme all'APN, per creare momenti di formazione ed informazione sulla pizza napoletana: una serie di laboratori che avrebbero promosso e valorizzato la qualità e le caratteristiche uniche della ricetta verace.  L'evento, infatti, in uno scenario ideale come quello dell'Expo che dovrebbe promuovere le economie ed eccellenze gastronomiche simbolo dei popoli, tradisce la vera pizza, la stessa presentata all'UNESCO come simbolo identificativo dell'arte dei pizzaioli napoletani;  inconcepibile ignorare la storia e le tradizioni di un popolo  per dare spazio ad un generico manufatto chiamato pizza.

D'altronde se quella che doveva essere la più grande vetrina dell'eccellenza del Made in Italy ha scelto come main sposor Mc Donald's, si possono comprendere le logiche dell'Expo.  “Per questo motivo -  dichiara il presidente dell'APN Sergio Miccù -,  abbiamo deciso di portare avanti il progetto comune di valorizzazione inutilmente presentato per l'Expo organizzando, a breve, una serie di laboratori congiunti AVPN-APN sulla pizza napoletana. Le nostre associazioni sono impegnate a diffondere la cultura e l’arte dei pizzaiuoli napoletani nel mondo ma, evidentemente c’è ancora tanto da fare anche in Italia".


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