lunedì 29 dicembre 2014

Il mio brindisi con voi al 2015, Anno del Cambiamento



Sereno 2015 a tutti voi J

Ricevo quest’augurio per il 2015, lo condivido nel profondo e per questa ragione lo estendo a tutti voi: parenti, amici, colleghi, conoscenti, persone che ho incontrato per strada e a chiunque si troverà a leggerlo e vorrà farlo suo.
Un affettuoso augurio colmo di speranza, fiducia, solidarietà, voglia di fare, generosità, altruismo, pace, sogni da inseguire e progetti utili da realizzare
Un 2015 ricco di bollicine, in ciascuna gli auguri di lavorare bene per il mondo, senza bisogno di farlo sapere a tutti. Nella mia Napoli si dice : “ Fai bene e scuordat’” ( Fai bene e dimenticatene)
Brindiamo quindi al 2015 Anno del Cambiamento, non importa se grande, piccolo, l’importante è volerlo attuare con convinzione  determinazione, allegria e entusiasmo
Insieme si può J e… in tavola spargete riso e lenticchie : Abbondanza per il Mondo
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Un abbraccio a voi tutti

Giulia Cannada Bartoli 

Ecco l'augurio, leggetelo se vi va ...


"Anno nuovo, vita nuova" dice il detto. Ma abbiamo mai riflettuto veramente su come cambiare in meglio la nostra vita ed il mondo in cui viviamo? C'è chi crede che dipenda dai nostri governanti, chi dalla fortuna, e chi capisce che l'unico modo per cambiare le cose è cambiare noi stessi. Gandhi affermava: "Sii il cambiamento che vorresti vedere nel mondo", nessuna società cambia se non sono i singoli individui a volerlo e soprattutto a farlo, nessuna imposizione dall'alto o rivoluzione potrà mai demolire ciò che milioni di individui alimentano ogni giorno con le proprie scelte e le proprie azioni. Siamo noi a determinare il mondo in cui viviamo, e solo con questa nuova consapevolezza possiamo aspirare finalmente a quel passo che la Natura ci sta chiedendo per non estinguerci: è ora di evolvere! Riforme e rivoluzioni non servono più a niente, abbiamo bisogno di un cambio totale di paradigma.
La crescita economica fine a se stessa, il modello capitalistico ed il consumismo sfrenato, ci hanno portato dove siamo ora: un mondo fatto di guerre per l'accaparramento di risorse sempre più scarse; uomini e donne infelici che sgobbano tutto il giorno in fabbriche per produrre oggetti programmati per rompersi ed essere presto sostituiti, oggetti che per lo più non servono a niente se non ad alleviare la nostra depressione per un po' e finire subito dopo in discarica; la continua e furiosa devastazione ambientale alla quale la Terra non riesce a sopperire; lo sfruttamento dei lavoratori a basso costo dei paesi "poveri" in nome del progresso dei paesi "ricchi"; cibo che ci avvelena invece di nutrirci così da farci diventare presto ottimi clienti (dipendenti) dalle case farmaceutiche... Il tempo della nostra vita ci viene rubato per aumentare produzione e crescita dei consumi. Siamo stati attentamente e volutamente indirizzati verso l'ignoranza e l'incapacità di saper auto-produrre qualsiasi cosa. Abbiamo necessità di comprare tutto, e per fare questo abbiamo bisogno di guadagnare soldi lavorando la maggior parte della giornata, per la maggior parte della nostra vita, divenendo così totalmente dipendenti dal denaro, strumento ormai non più di scambio, bensì di debito e ricatto.

SIAMO DIVENTATI SOLO DEGLI INGRANAGGI DI UN SISTEMA CHE AUTO ALIMENTIAMO?

Cosa possiamo fare? Come possiamo uscire da questo modo di vivere alienante, disumano e certamente infelice? Quest’ augurio vuole essere uno stimolo a cambiare qualcosa della propria vita in questo 2015. Ogni cambiamento, anche piccolo, sommato per ognuno di noi, potrà fare la differenza e contribuire ad un cambiamento più grande ed ampio. Proponiamo qui un elenco di suggerimenti e spunti dai quali partire, anche per approfondimenti personali, citando fonti e riportando soluzioni pratiche e reali. Se ognuno di noi coinvolgerà parenti e amici in brevissimo tempo potremmo ottenere un effetto valanga. Non crediamo più a chi ci propina vecchie ricette, alle solite chiacchiere dei politici, a chi ci dice che la disoccupazione e le difficoltà sono causate dalla crisi. Vogliamo essere noi stessi a cambiare il mondo prendendo in mano la nostra vita.

Qualche esempio?

RIDUCIAMO GLI SPRECHI D’ OGNI GENERE

Acqua ed energia sono sempre più scarsi, e questo dipende molto dagli sprechi. Si stima che in Italia il solo spreco di cibo rappresenti più dell'1% dell'intero PIL, un dato impressionante. Ridurre gli sprechi significa sfruttare meno risorse, minor consumo di acqua e suolo, riduzione dei trasporti con conseguente diminuzione di traffico e inquinamento, oltre ad un risparmio in termini economici. Favoriamo quando possibile lo scambio di oggetti, un oggetto che non serve più a noi potrebbe servire a qualcun altro, oppure possiamo dargli nuova vita riusandolo per altri obiettivi. Possiamo, 
DONARE IL CIBO NON CONSUMATO A MENSE, ASSOCIAZIONI,  scambiare oggetti nei mercati locali del riuso… SONO TANTI MODI DI RIDURRE LO SPRECO E AIUTARE CHI HA FAME O NON PUO’ VESTIRSI.

RIDUCIAMO I CONSUMI


E' davvero necessario per una vita sana ed equilibrata consumare così tanto? L'abbondanza di energia ci ha portati a credere di sì. All'uomo occidentale pare impossibile non lavarsi o cambiarsi i vestiti tutti i giorni, non sterilizzare ogni ambiente per paura dei germi, non grondare di shampoo e bagnoschiuma durante la doccia, non avere temperature caraibiche dentro casa d'inverno ed antartiche l'estate, oppure evitare di chiudere e riaprire il rubinetto dell'acqua mentre ci si lavano i denti, sciacquare molte volte la verdura (magari con prodotti disinfettanti nocivi)... La mentalità capitalistica ci chiede e ci impone di consumare sempre di più, ogni consumo o spreco aumenta il PIL, ovvero, secondo loro, il benessere del paese. Usciamo dagli schemi imposti e domandiamoci quanto di ciò che consumiamo ci è davvero necessario. Mettiamo in dubbio le nostre convinzioni, probabilmente scopriremo che molte energie e tempo della nostra vita li buttiamo per cose inutili.

DONIAMO AD ALTRI LE ECCEDENZE E CIO' CHE NON CI SERVE

Prima dell'economia di mercato esisteva l'economia del dono, i nostri nonni la usavano tutti i giorni e forse dovremmo cercare di riportarla anche nelle nostre vite. L'economia del dono non ha regole scritte, eppure funziona molto bene, aiuta la formazione di piccole comunità locali più autosufficienti (ad esempio tra vicini, in piccoli paesi, o in condomini e quartieri di città), basate sul mutuo aiuto e con forti legami di amicizia.
AIUTIAMO CHI HA BISOGNO, O ASSOCIAZIONI CHE SE NE OCCUPANO

Perché ad esempio non sostituire i soliti regali nelle varie occasioni, con donazioni ad associazioni di volontariato ambientale o sociale?

DIAMO  IL NOSTRO ESEMPIO...


"Il mondo cambia con il tuo esempio, non con la tua opinione". Dobbiamo far vedere agli altri che cambiare si può, e possiamo dimostrarlo solo facendolo. Solo così chi vive intorno a noi potrà spronarsi a fare altrettanto. Il cambiamento porta inevitabilmente maggiore felicità, e la felicità può essere molto contagiosa :-)

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