E' il più antico premio oleario italiano “L'Orciolo d'Oro” di Gradara (PU) con le sue 25 primavere, ed ecco che il primo premio nella categoria Fruttato Leggero conferito al Teti non fa che sostenere fortemente il lavoro della famiglia Provenza.
Ufficializzato al pubblico ieri, in occasione della presentazione ufficiale della Carta degli oli e di Peppino, farà da apriprista alla stagione dei concorsi oleari, che certamente farà portare a casa nuove soddisfazioni al Frantoio Torretta.
E' stato un pubblico attento e coinvolto, quello che ieri ha seguito la degustazione guidata dei tre oli extravergine di oliva che comporranno da oggi la Carta degli oli Torretta, “non un progetto autoreferenziale”- ci tiene a specificare Maria Provenza - “ma una carta che rappresenta il nostro territorio, visto che produciamo oli su una superficie che raggiunge i 100 ettari ed i nostri storici conferitori vanno dai Monti Picentini ai piedi dei Monti Alburni”.
Da troppo tempo c'era nell'aria il bisogno di fare un passo verso la sensibilizzazione al corretto utilizzo dell'olio evo a tavola e Peppino lo rappresenta a pieno.
Un'opera in ceramica vietrese del maestro ceramista Pasquale Liguori, il quale ha applicato alla grande tradizione vietrese una tecnica innovativa nella colorazione, la quale rende unico ogni pezzo. Il suo nome, poi, contiene tutto l'affetto della famiglia Provenza perchè è quello del fondatore dell'azienda (alla sua quarta generazione), il caro nonno Giuseppe.
Tre vani per contenere il Teti (l'extravergine), il Dafne (il bio) e il Diesis (il DOP) ed uno spazio centrale dedicato alla Carta degli oli, la quale non solo descrive le caratteristiche dei tre prodotti, ma suggerisce anche i possibili abbinamenti, tracciando la strada a chi non sa da dove cominciare.
“Ma il primo vero passo”, conclude Provenza “sta già nella consapevolezza che non si può parlare dell'olio al singolare. Gli oli extravergine di oliva sono un grande patrimonio italiano, ognuno con le sue peculiarità e come tali vanno riconosciuti”. Ospite d'onore del lungo pomeriggio di “benvenuto Peppino” è stato il prof. Raffaele Sacchi, docente Scienze e Tecnologie Alimentari – Facoltà di Agraria dell'Università “Federico II” di Napoli, nonché esperto di oli extravergine di oliva a livello internazionale. “Il fritto non fa male per definizione, il problema sta nei cattivi fritti. L'olio evo è una grandissima risorsa e se la frittura è a regola d'arte è la migliore cottura che si possa avere, perchè le alte temperature chiudono in un attimo tutte le preziose componenti dell'alimento e le custodiscono fino a che non le mangiamo”, sottolinea Sacchi. A chiudere l'appuntamento un aperitivo in pieno stile Torretta, in cui non potevano mancare i cockail all'olio del barman Jan Bruno Di Giacomo, ai quali si sono aggiunti i finger food d'autore firmati da Helga Libero e Vito De Vita di PizzArt, Mimmo Esposito di Re Baldovino e Giovanna Voria dell'Agriturismo Corbella.
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