venerdì 9 ottobre 2015

12 ottobre a Expo Milano va in scena "Mafie in Pentola Libera Terra" di Tiziana Di Masi



Tiziana Di Masi

La mafia è roba che si mangia? Sì! 

E mangiando ce ne stiamo liberando.

Tiziana Di Masi porta il suo spettacolo di teatro civile-gastronomico, sui prodotti di Libera Terra, in una data speciale aperta al mondo,al Future Food District dell'esposizione milanese .Teatro che nutre speranza per tenere alta la guardia contro la penetrazione mafiosa nell'agricoltura e nelle eccellenze del made in Italy
Mafie in pentola. Libera Terra, il sapore di una sfida”, lo spettacolo sui prodotti di Libera Terra, dai terreni confiscati alle mafie, si avvicina al traguardo delle 200 repliche.

Tiziana Di Masi, interprete dello spettacolo, porterà in scena la rappresentazione, premio Carlo Alberto Dalla Chiesa e premio Cultura contro le mafie 2014, all'interno dell'esposizione internazionale dedicata al cibo e alle buone pratiche nell'agricoltura e nell'alimentazione, contesto quanto mai appropriato per i contenuti di "Mafie in pentola". Inizio previsto per le 19.30. Lo spazio scelto è l'area tematica Future Food District; in caso di maltempo la rappresentazione si terrà all'interno del Coop Forum. Organizzazione a cura di Coop Lombardia.
"Lo spettacolo va in scena a Expo - spiega Tiziana Di Masi per raccontare al mondo un'esperienza straordinaria di impegno sociale a partire dal cibo e dalla produzione biologica in agricoltura: quella di Libera Terra. Il riscatto dall'economia mafiosa può iniziare dal cibo, per tutti noi. E' infatti possibile fare antimafia mangiando, scegliendo prodotti che rappresentano un modello di sviluppo: non merce ma bene comune. A chi un tempo si chiedeva, provocatoriamente, se la mafia fosse roba che si mangia, io rispondo che proprio mangiando ce ne possiamo liberareIl consumo consapevole è uno strumento di lotta per costruire un mondo più giusto".

Lo spettacolo, giunto ormai al quinto anno di repliche, ha inaugurato un genere, il teatro civile-gastronomico, e continua a raccogliere consensi e a muovere le coscienze degli spettatori, restituendo il senso di un'antimafia concreta e praticabile nella quotidianità. Tiziana Di Masi racconta infatti la nuova resistenza, che viene portata avanti in quei terreni con il lavoro dell’uomo, attraverso l'investimento nell'agricoltura biologica che è stata la reazione alle montagne di veleni scaricate dalle mafie negli anni. Questa è la sfida lanciata dalle cooperative di Libera Terra in Sicilia, Calabria, Puglia, Campania e infine nel centro/nord Italia, sempre più nelle mani dei clan.  
 

Scritto dal giornalista Andrea Guolo, Mafie in pentola – Libera Terra, il sapore di una sfida è il racconto di un viaggio all’interno delle cooperative di Libera Terra dove, sui terreni un tempo in mano alle mafie, è nata una "bella economia" i cui cardini si chiamano agricoltura biologica, qualità, lavoro e rispetto delle leggi. È uno spettacolo che si fonda sulla speranza e sulla rinascita, perché la terra non smette mai di rigenerarsi, basta concederle la possibilità.

Ed ecco che nella Piana di Gioia Tauro, dagli ulivi abbattuti dalla ‘ndrangheta per ricavarne legname e non cederlo alle cooperative, si originano quei polloni che daranno l’olio della speranza; ecco i vigneti bruciati dalla sacra corona unita in Puglia che tornano a fiorire e a regalare un grande vino; ecco in Sicilia l’affermazione di un’agricoltura che rompe il muro delle regole mafiose e versa finalmente i contributi ai lavoratori.

È uno spettacolo sul gusto e su alcune tra le eccellenze del nostro settore agroalimentare. Con un’interpretazione capace di sfumare dal drammatico al brillante e attraverso il coinvolgimento diretto del pubblico, chiamato sul palco ad assaggiare i prodotti, non “chiude” lo stomaco dello spettatore, bensì stimola la sua “fame” di legalità e di cose buone.
Il cibo si fa memoria e occasione di riscatto sociale.

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