giovedì 10 luglio 2014

NAPOLI 11 - 16 LUGLIO COMINCIANO LE ATTIVITA' PER LA FESTA DEL CARMINE A CURA DI INSORGENZA.IT



Da domani, 11 luglio, ritorna la “Festa del Carmine”, la più antica ed importante festa popolare di Napoli, che rivive il suo rito secolare nei giorni dall’11 al 16 di Luglio, tra la storica Piazza Mercato e la suggestiva Piazza del Carmine, attirando migliaia di fedeli e turisti da tutta la Campania per celebrare l’amatissima “Mamma del Carmine”. Quest’anno, la Basilica Santuario del Carmine Maggiore, in collaborazione con il Centro Commerciale Naturale delle Antiche Botteghe di Piazza Mercato e l’Associazione Culturale NarteA, presenta una nuova edizione in cui l’aspetto devozionale e religioso, punto essenziale di tutti i festeggiamenti, rinnova il suo storico legame con la cultura popolare partenopea e con tematiche socio-ambientali.

Una rassegna di eventi culturali, teatrali, musicali e artistici assemblano un ricco calendario di appuntamenti in programma a partire da venerdì 11 luglio: ad aprire la “Festa del Carmine”, ‪‎venerdì_sera alle ore 20:30, l’Associazione Culturale ‪NarteA propone un’affascinante visita guidata teatralizzata dal titolo “Gli echi della rivolta” che, ricordando proprio la sera “storica” dell’11 luglio in cui Masaniello si recò in visita al vicerè spagnolo Duca D’Arcos, condurrà i visitatori nel luglio del 1647, quando il popolo napoletano fu messo in “ginocchio” dal governo spagnolo che decise di aumentare le gabelle sulla frutta per l’ennesima volta. Il popolo preso ormai per il collo e guidato dal noto pescivendolo, si ribellò. In una settimana Napoli cambiò volto e tutti coloro che erano stati “pecora”, in pochi giorni si trasformarono in “lupo”.
Anche se il potere del denaro riportò tutto alle condizioni originarie, il nome di colui che mosse la rivolta risuona ancora oggi come fosse un mito. Un rumore di fondo riecheggia sempre nella città partenopea, proprio in quel luogo dove pulsa ancora il cuore dei napoletani e si possono sentire “Gli echi della rivolta”. Ponendo l’accento sugli aspetti sociali, politici e storici che funsero da cornice agli avvenimenti dell’epoca, attraverso la guida autorizzata della Regione Campania Alessia Zorzenon e l’interpretazione degli attori professionisti Antimo Casertano, Raffaele Ausiello e Serena Pisa, si ripercorrerà anche la storia delle persone che gravitarono attorno alla carismatica, ma discussa, figura di Tommaso Aniello di Amalfi. Per partecipare, la quota di adesione è di € 12,00 a persona, la prenotazione è obbligatoria ai numeri 339.7020849 o 334.6227785.
In chiusura della festa, prima dello spettacolo pirotecnico dell’Incendio del Campanile, l’Associazione Culturale NarteA propone un percorso musicale dal titolo “Madonna de lu Carmine”: in scena martedì 15 luglio 2014, alle ore 20:30 nella splendida cornice della Chiesa di Santa Croce e Purgatorio al Mercato, aperta eccezionalmente per l’occasione. L’evento musicale anticipa il grande momento dell’antico Incendio del Campanile, emozionante versione pirotecnica del vero storico incendio. In modo da coniugare arte, cultura, storia e musica, avendo come scenario naturale la suggestiva chiesa di piazza Mercato, NarteA propone un viaggio nella storia attraverso note e parole degli interventi musicali. Un itinerario musicale emozionante trasporterà il pubblico indietro nel tempo: il Maestro Marco D’Acunzo, arrangiamenti e chitarra, e Catello Tucci, violoncello, accompagneranno le incantevoli voci di Marianita Carfora e Serena Pisa. Una serata che vuole rendere omaggio anche alla Madonna Bruna, molto spesso invocata dal popolo partenopeo come nei momenti della rivolta di Masaniello. Per partecipare, la quota di partecipazione è di € 12,00 a persona, in seguito a prenotazione obbligatoria ai numeri 339.7020849 o 334.6227785. FONTE WWW.INSORGENZA.IT
 L’incendio del Campanile (di Giulia Cannada Bartoli)
Ogni anno, il 15 luglio, in occasione dei festeggiamenti in onore della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, ha luogo il tradizionale simulacro di incendio del campanile. Quando sia iniziata questa tradizione non è conosciuto, ma sappiamo che già ai tempi di Masaniello, c'era l'usanza di fingere un attacco ad un fortino in legno costruito in piazza del Mercato per poi chiudere la rappresentazione con l'incendio dello stesso. Masaniello, era uno dei capi dei lazzari che assalivano il fortino, e la sua rivolta iniziò proprio durante i preparativi della festa del Carmine. Durante il regno dei Borbone, i sovrani di Napoli omaggiavano la Vergine, regalando ogni anno due barili di polvere pirica per gli spettacoli esterni. Nel secolo scorso, la festa richiamava folle da ogni parte della città e della provincia, caratteristiche erano le bancarelle dei venditori di impepate di cozze, di cocomeri, e soprattutto la tradizione casalinga del tarallo e della birra al balcone di casa propria mentre si ascoltavano le canzoni radiodiffuse per le vie del quartiere.


Alle ore 22.00 del 15 luglio si spengono le luci della piazza, e ha inizio lo spettacolo: girandole colorate richiamano l'attenzione dei presenti, poi dei bengala colorati con la scritta Napoli devota alla Madonna Bruna ricordano allo spettatore che quello spettacolo appartiene al popolo, e così, ha inizio l'incendio del Campanile. 


Un razzo chiamato dai tecnici 'o sorece(il topo) parte dall'attiguo terrazzo per colpire il piano delle campane e in un turbinio di esplosioni ha inizio l'incendio: delle piogge colorate rivestono l'intera mole del Campanile e illuminano a giorno la piazza, poi tra sbuffi di fuoco e scoppi si accende la croce in cima al campanile (posta a 75 metri di altezza da abili tecnici e con non pochi pericoli) e così, mentre infuria l'incendio, una stella luminosa va a prendere l'immagine della Madonna, che, salendo verso il campanile, doma e spegne le fiamme.

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