Piedirosso 2007 Campi Flegrei doc Contrada Salandra
18 marzo 2010
Uva: piedirosso
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio
Piedirosso. Si! Questa è la sensazione che ho provato stappando il vino, annata 2007 di Giuseppe Fortunato e Sandra Castaldo, vignaioli di Contrada Salandra nel cuore dei Campi Flegrei.
Occhi grigio lupo lui, color del mare lei. Mi convinco sempre di più che quando un vino rassomiglia ai vignaioli, cioè alle persone che sanno leggere, calpestare e “faticare” le proprie vigne quotidianamente, allora il risultato, con l’aiuto di Madre Natura non può che essere eccellente. Sandra e Giuseppe hanno trasferito, con sforzi e sacrifici, la propria filosofia di vita prima nell’apicoltura e poi nel vino. Agricoltura lenta, commercio lento, equo e solidale. Nessuna politica speculativa, niente scale sconti, o, quantitativi minimi d’acquisto. La bottiglia mantiene il suo valore in proporzione equa, con ricarichi trasparenti dalla cantina alla vendita. Mi sono soffermata su questi aspetti per sottolineare il diverso approccio alla terra di queste persone, perché questa “attitude” per dirla all’anglosassone, si ritrova tutta nel vino.
Tanto per cominciare il vino esce sul mercato a quasi due anni dalla vendemmia. Il Piedirosso 2007, imbottigliato a marzo del 2009 è uscito in commercio ad ottobre dello stesso anno. Vigne di oltre trent’anni e poi soltanto acciaio e riposo in bottiglia. La corrispondenza varietale è strepitosa, geranio, sentori vegetali, ancora vinosi e poi mineralità e sapidità proprie del terroir flegreo. Il colore è ancora molto vivace e di buona trasparenza, la consistenza in roteazione è notevole, quasi eccessiva per il piedirosso…14% di alcool. Questa potenza è il risultato dell’annata infuocata, tuttavia, la freschezza ha retto bene e il vino è in splendida forma.
Beva intrigante e seducente. L’ingresso in bocca è pieno, importante, caldo, decisamente fresco e sapido, i tannini sono ben domati e fusi in un quadro aromatico complesso e persistente. E’ davvero una bottiglia che avvolge e si abbina alla grande con i piatti della Cucina di Ruggiero, l’Oste flegreo per antonomasia, alla cui tavola si susseguono, insalata di mare con cipollina novella e sedano, bocconcini di tortano, polpettine fritte di pane, pecorino e salame, rigatoni farciti di purea di cicerchie e poi fritti, broccoletti con pesce bandiera ( evviva il pesce azzurro), spaghetti vongole e carciofi, risotto con zucca napoletana e mandorle. Tornando al vino, mi viene da dire: “la classe non è acqua”, mi tornano in mente le splendide annate 2005 e 2006 di Giuseppe, un viticoltore “Fortunato” di nome e di fatto, perché? La sua passione resiste ad ogni ostacolo, la fatica e la gioia si intravedono nei suoi silenzi e nei mezzi sorrisi condivisi con Sandra , compagna di vita e di vite.
Scheda di Giulia Cannada Bartoli
Sede a Pozzuoli. Via Tre Piccioni, 40 – Tel. 081.8541651 e 081.5265259 (anche fax) http://www.dolciqualita.com, Enologo: Antonio Pesce. Bottiglie prodotte: 15.000 Ettari: 2,5 di proprietà e 2 in conduzione. Vitigni: falanghina e piedi rosso.
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