Dalla nostra inviata a Metaponto Giulia Cannada Bartoli
Frank Rizzuti, chef ormai di lungo corso, non ha mai lasciato il suo Sud: ha voluto studiarne storia e radici fin nel profondo.
Questa conoscenza e apprendimento in progress, a contatto con i colleghi stellati e non del resto d’Italia, hanno fatto sì che la sua cucina si appropriasse di uno stile ‘made in sud’ contaminato da tecniche nuove, senza mai abbandonare la tradizione e i prodotti delle origini. La ricerca dell’eccellenza delle materie prime locali caratterizza la cucina di Rizzuti. A Metaponto ha presentato un piatto antichissimo ‘l’agnello a cutturieddu’ ovviamente rivisitato in versione – ha affermato ironicamente lo chef – 2.0.
Per la preparazione è partito da più lontano, dal tradizionale e saporito brodo di pecora che si cucinava anticamente nei giorni di festa, con un fondo tradizionale di tante verdure.
Di qui è passato alla tartare di agnello, utilizzando un prodotto di eccellenza: l’agnello delle Dolomiti Lucane Dop, per la precisione una costoletta scalzata, pulita e tagliata magistralmente al coltello condita con olio extra vergine d’oliva e sale. Anche per la tartare è stato realizzato un fondo di cottura da 4 kg di pecora, con sedano, carota, cipolla, aglio, e scorza di formaggio lucano.
Gli odori utilizzati sono poi stati disidratati al micro onde e ridotti in tante coloratissime salse per l’estetica del piatto: tecnica, ma niente chimica. La tartare è stata poi finita con una polvere di erbette miste. Il piatto si trova in carta presso i ristorante di Rizzuti tutto l’anno a Potenza, una città poco toccata dai flussi gourmet e turistici; la passione e la caparbietà di Frank non gli hanno impedito di raggiungere risultati notevoli, come il recente conseguimento delle due Forchette Gambero Rosso e l’inserimento ormai fisso tra i relatori di Identità Golose. L’amore per la propria Terra dà sempre i suoi frutti…
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