Marì 2008 Catalanesca vdt
09/10/2009
COLLE SPADARO
Uva:catalanesca
Fascia di prezzo:da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio
La catalanesca uva vesuviana da tutti conosciuta e di antiche origini, da sempre vinificata e ritenuta di buon auspicio dalla tradizione popolare è assurta finalmente al rango di uva da vino nel 2005, entrando a pieno titolo nella composizione del Lacryma Christi Bianco doc e con la possibilità di vinificarla in purezza, per il momento solo sotto la denominazione di vino da tavola. Diverse aziende oggi vinificano con successo quest’ uva portata in Campania dalla Catalogna intorno al XV secolo, e si battono per l’ottenimento di un disciplinare di produzione che porti al riconoscimento della Doc.
In occasione di Vesuvinum 2009, abbiamo provato belle interpretazioni che hanno entusiasmato anche il collega Angelo Peretti. Dici catalanesca e pensi Vesuvio, invece Marì , Catalanesca 2008 di Colle Spadaro, arriva dal cuore dei Campi Flegrei, vigne ultra trentennali, confuse in mezzo a filari di falanghina, a circa 150 mt sul livello del mare. Il clone, mi racconta l’enologo vesuviano Antonio Pesce, è il medesimo. Ciò che cambia è il risultato di uno stesso vitigno impiantato in un areale diverso per clima, composizione del terreno e maggiore vicinanza al mare ( sul Vesuvio siamo a 500 – 600 mt slm).Veniamo al vino, poche migliaia di bottiglie prodotte per scommessa da Luca Vivenzio e sua figlia Maria sulla collina degli Spadari, antico sito romano.
Vendemmia a metà ottobre , come è normale per la catalanesca.Il bicchiere, a 12 mesi dalla vendemmia, si presenta di un giallo oro vivace e brillante con una discreta consistenza (13° alcool). Il primo naso, leggermente mielato, farebbe pensare ad un estratto zuccherino più alto. A seguire arrivano note fresche di ginestra, frutta gialla, albicocca e poi erbe aromatiche, salvia e rosmarino con una lieve chiusura di mandorla amara. Al gusto la corrispondenza è millimetrica, buona la persistenza aromatica.
Il marcatore della differenza di territorio e condizioni pedoclimatiche è la straordinaria e avvolgente sapidità che riempie piacevolmente il palato, lasciando spazio ad abbinamenti con molluschi e crostacei , cous cous di verdure e di pesce , o il Filetto di sarago con peperoncini verdi e pomodorini del piennolo, di A’ Taverna do Re, raccontato da Marina Alaimo.Scheda di Giulia Cannada BartoliSede a Napoli, Pianura, Contrada Spadaro 13. te/faxl. 081 5871547. http://www.collespadaro.it/info@collespadaro.it Enologo: Antonio Pesce Ettari: 4 di proprietà. Bottiglie prodotte: 30.000. Vitigni: falanghina, catalanesca, piedirosso, uva marsigliese
In occasione di Vesuvinum 2009, abbiamo provato belle interpretazioni che hanno entusiasmato anche il collega Angelo Peretti. Dici catalanesca e pensi Vesuvio, invece Marì , Catalanesca 2008 di Colle Spadaro, arriva dal cuore dei Campi Flegrei, vigne ultra trentennali, confuse in mezzo a filari di falanghina, a circa 150 mt sul livello del mare. Il clone, mi racconta l’enologo vesuviano Antonio Pesce, è il medesimo. Ciò che cambia è il risultato di uno stesso vitigno impiantato in un areale diverso per clima, composizione del terreno e maggiore vicinanza al mare ( sul Vesuvio siamo a 500 – 600 mt slm).Veniamo al vino, poche migliaia di bottiglie prodotte per scommessa da Luca Vivenzio e sua figlia Maria sulla collina degli Spadari, antico sito romano.
Vendemmia a metà ottobre , come è normale per la catalanesca.Il bicchiere, a 12 mesi dalla vendemmia, si presenta di un giallo oro vivace e brillante con una discreta consistenza (13° alcool). Il primo naso, leggermente mielato, farebbe pensare ad un estratto zuccherino più alto. A seguire arrivano note fresche di ginestra, frutta gialla, albicocca e poi erbe aromatiche, salvia e rosmarino con una lieve chiusura di mandorla amara. Al gusto la corrispondenza è millimetrica, buona la persistenza aromatica.
Il marcatore della differenza di territorio e condizioni pedoclimatiche è la straordinaria e avvolgente sapidità che riempie piacevolmente il palato, lasciando spazio ad abbinamenti con molluschi e crostacei , cous cous di verdure e di pesce , o il Filetto di sarago con peperoncini verdi e pomodorini del piennolo, di A’ Taverna do Re, raccontato da Marina Alaimo.Scheda di Giulia Cannada BartoliSede a Napoli, Pianura, Contrada Spadaro 13. te/faxl. 081 5871547. http://www.collespadaro.it/info@collespadaro.it Enologo: Antonio Pesce Ettari: 4 di proprietà. Bottiglie prodotte: 30.000. Vitigni: falanghina, catalanesca, piedirosso, uva marsigliese