lunedì 21 dicembre 2009

Giffoni Valle Piana, Grande successo delle Vie del Latte, grande collaborazione tra Onaf e low food

Lo staff Onaf coordinato da Maria Sarnataro (4rta da sx) con il Sindaco di Giffoni Paolo Russomando

i fantastici formaggi del Caseificio Verace di Giffoni (Sa)

Foto ricordo dei produttori di vino dei Picentini


le nuove"reclute" Onaf mostrano orgogliose il diploma






Il racconto della tre giorni dei formaggi della Campania, entusiasmo di bambini e adultiOttima sinergia tra Onaf e Slow Food La bravissima Maria Sarnataro alle prese con i piccoli degustatori
di Giulia Cannada Bartoli

Si è chiusa la Formaggiata campana, al Borgo di Terravecchia, suggestivo borgo di origine medievale portato a nuova vita dall’illuminata amministrazione comunale guidata dal Sindaco Paolo Russomando e diretto da Helen Cataldo, in collaborazione con uno staff di giovani entusiasti e competenti. Il Borgo, presieduto da Luciano Pignataro, è un esempio virtuoso di spesa pubblica a vantaggio della comunità e del territorio.
Sono stati tre giorni di lento e approfondito percorso dedicato alle conoscenza dei formaggi campani “ Le Vie del latte – Formaggiata Campana al borgo di Terravecchia, promosso dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania, in collaborazione con il Comune di Giffoni, l’Onaf e Slow Food Campania . Hanno inoltre collaborato La Comunità Montana dei Monti Picentini, la Centrale del Latte di Salerno, La Fabbrica dei Sapori di Cosimo Mogavero, e il caseificio Verace di Giffoni che ha allestito un banco ricchissimo di prelibatezze casearie.
Oltre trenta formaggi di eccellenza sono stati degustati per tre giorni dai bambini delle scuole elementari in divertenti , quanto istruttivi laboratori guidati dalla delegata Onaf di Salerno, Maria Sarnataro. Entusiasta e vulcanica la reazione dei bambini, curiosi di apprendere nuovi sapori e di scoprire che non esistono solo i formaggi “di plastica” comprati velocemente al supermarket, ma che la loro Campania è ricca di fantastiche realtà casearie, pastorali e agricole di grande livello artigianale e qualitativo riconosciute in tutto il mondo.

La scelta di non parlare della mozzarella di bufala , tipicità regionale per eccellenza, è stata voluta, proprio per portare alla ribalta sapori antichi di formaggi delle nostre cinque province ricchi di storia e tradizione.

Si è chiuso in bellezza con il banco di assaggio di 12 aziende vinicole dei Picentini a denominazione Colli di Salerno igt, presenti: fiano e moscato per i bianchi ed aglianico, sangiovese, barbera e internazionali acclimatati in zona per i rossi. Medio - picccola la dimensione di queste aziende che producono bicchieri di eccellenza molto rispondenti ai territori d’origine: nomi noti e meno noti : da Casa di Baal, Casula Vinaria, Le Vigne di Raito, La Morella, Giuseppe Longo, Luna Rossa, Mila Vuolo, Montevetrano, Reale, Spera, Terra di Vento e Tiziana Marino.

Vivaci e originali i due laboratori di approfondimento per gli adulti presentati da Maria Sarnataro con la consulenza scientifica di Luciano Pignataro, Presidente del Borgo di Terravecchia.. Il primo dedicato a quattro espressioni di eccellenza del pecorino campano, il secondo alla pasta filata.

Per entrambe le degustazioni, tenutesi nelle splendide sale di Palazzo Federico II all’interno del Borgo, è stato realizzato anche una sorta di gioco alla ricerca dell’abbinamento migliore tra i formaggi in degustazione ed alcuni vini dei Picentini.

Il primo turno è toccato ai pecorini. Il Pecorino di Carmasciano, tipico irpino della zona di Sant’Angelo dei Lomabrdi e Rocca San Felice in Vallle D’Ansanto nota per il fenomeno di vulcanesimo secondario della Dea Mefite, praticamente si tratta di una zona con forti emanazioni sulfuree che influiscono molto sulle proprietà organolettiche del latte degli animali al pascolo e quindi sul formaggio. Si tratta di un formaggio raro, reperibile spesso solo in zona, prodotto in bassa quantità e dal prezzo medio alto tra i 15 e i 35 € al kg a seconda della stagionatura.












Il secondo assaggio, un Pecorino di Piedimonte Matese che si trova a circa 18,00 euro in gastronomia, ancora un Laticauda irpino di Vallata (dalla razza della pecora a coda larga – Latis Cauda, che accumula la maggior parte del grasso nella coda) a circa 10 -15 euro al consumatore ed in chiusura un intenso Pecorino Bagnolese (dalla razza delle pecore ) che si produce in alcuni comuni della provincia di Avellino e di Salerno, reperibile a circa 14 euro al kg.












In abbinamento il Borgo Mastro 2005 di Luna Rossa e il Rosso di Tora 2007 di Pietro Spera.












Abbiamo chiuso con le massime espressioni della pasta filata in Campania : l’affascinante “mozzarella nella mortedda” del Monte Gelbison, una pasta filata morbida e profumatissima grazie alla sua conservazione in trecce di mirto fresco dal quale trae gli aromi, reperibile a circa 8 euro al kg.












Ilcaciocavallo irpino stagionato in grotta, a circa 15 euro al kg, il raro caciocavallo podolico, (dalla razza podolica , sempre al pascolo e per questo anche difficile da mungere), dell’ azienda Cifrodelli di Laviano (Sa), ultimo comune della provincia di Salerno al confine con la Basilicata, reperibile con difficoltà direttamente dalle aziende a circa 20 euro al kg.












In chiusura, il più noto Provolone del Monaco ormai Dop (manca solo il sigillo europeo), il nome come molti sapranno, deriva dal fatto che verso la fine dell’ 800 questo formaggio a 6 facce, prodotto sui Monti Lattari, veniva portato a Napoli via mare , appeso a pertiche di legno. Abbiamo abbinato il Fiano di Terra di Vento che ha comunque prevalso sulla mozzarella al mirto e , quasi in anteprima, il Montevetrano 2007, ancora un bambino nella pancia della mamma, abbinato alla grande con il caciocavallo irpino .












Sono state tre giornate molto intense, soprattutto per i bambini delle scuole che le porteranno impresse nella propria memoria sensoriale e affettiva, per la coordinatrice tecnica Maria Sarnataro, Delegata Ais Cilento e Vallo di Diano oltre che Delegata Onaf e per tutto lo staff che ha collaborato, gli infaticabili Albert Sapere e Barbara Guerra organizzatori del salone della Mozzarella di Paestum .






Grande la soddisfazione espressa a fine serata dal Sindaco Russomando e da Helen Cataldo direttrice di Terravecchia. Per gli appuntamenti e i soggiorni rurali al Borgo visitate il sito http://www.borgoterravecchia.it/