Dall’incontro sono risultati eletti all’unanimità i consiglieri: Antonio Ciabrelli, Alfredo Di Leone, Luigi Di Santo, Salvatore Falato, Lorenzo Nifo Sarrapochiello, Domizio Pigna, Giovanni Rapuano, Libero Rillo, Luca Baldino, Cosimo Meola, Casimiro Leone, Nicola De Girolamo, Patrizia Iannella, Gabriele Sebastianelli, Cosimo De Lucia, Mariano Assini, Giacomo Cutillo, Marco Razzano, Silvio Di Lonardo, Dante Tammaro, Flaviano Foschini, Nicola Venditti, Leonardo Mustilli e Alfredo Falluto. A seguito del voto, la riunione in cui sono state assegnate le cariche, vale a dire la presidenza di Rillo e le due vicepresidenze affidate a Gabriele Sebastianelli e Nicola Venditti.
“Sono molto soddisfatto del risultato – ha dichiarato il neopresidente Rillo – non solo perché onorato dell’elezione a presidente, ma soprattutto perché le decisioni sono maturate all’unanimità. Tutti i consiglieri – ha aggiunto – hanno capito l’esigenza di essere uniti. Le cose da fare sono tante, e questo non era e non è il momento adatto per dare vita a spaccature”.
Entrando nello specifico, Rillo ha evidenziato come si sia riuscito a “creare una sinergia tra la cooperazione, vale a dire le realtà delle cantine sociali di Guardia Sanframondi, Solopaca e del Taburno, e tante piccole aziende che costituiscono la spalla forte della vitivinicoltura beneventana”.
Intanto è già tempo di mettersi al lavoro, viste le diverse importanti scadenze a breve termine. “Tra i primi impegni da mettere in campo – ha spiegato Rillo – vi è quello di dotarsi di una sede operativa per la gestione quotidiana del consorzio, creando una segreteria che sia punto di riferimento per tutte le aziende, capace di ascoltare le varie problematiche di chi si mette in contatto con la struttura consortile, in particolar modo per quelle aziende che non sono direttamente rappresentante nel consiglio o che non facciano parte del consorzio stesso. Si dovrà lavorare molto per dare credibilità al Consorzio che, va ricordato, rappresenta l’unico strumento legislativo per svolgere attività di vigilanza e di promozione dei prodotti. Si dovranno attivare i vari contributi richiesti, che appunto vanno nella direzione della vigilanza, della promozione e del rafforzamento della struttura dei consorzi. Per ultimo, certamente non per ordine di importanza, si dovrà rafforzare – conclude il neopresidente – il filo diretto con tutte le istituzioni che operano nel settore per garantire la qualità e la sicurezza dei nostri vini, a cominciare da Camera di Commercio, Ismecert e l’Istituto per la certificazione della Qualità”-
di Pasquale Carlo
A Libero e alle persone che lo hanno scelto facciamo i nostri migliori auguri. Figlio di contadini e contadino, Libero ha saputo per primo dare dignità alla Falanghina e all’Aglianico del Taburno grazie al fortunato sodalizio con Angelo Pizzi.Speriamo finalmente che un consorzio al Sud inizi ad essere degno di questo nome: conosciamo Libero ormai da dodici anni e sappiamo che è pratico, non poltronista (l.p.)