giovedì 21 ottobre 2010

Slow Wine, una giornata di svolta per la viticoltura italiana. Carlin Petrini chiude i lavori della presentazione: gli esami sono finiti, si passa dalla valutazione al racconto



Carlin Petrini chiude i lavori della presentazione
Esaurita la presentazione delle regioni, i ringraziamenti ed i premi speciali, sale sul palco Carlin Petrini il Presidente di Terra Madre e Slow Food International. Petrini riafferma con forza il’importanza del lavoro fatto in passato nel mondo dell vino, partendo dai ricordi della guida di Veronelli. La centralità del vino, del cibo e dell’agricoltura non vanno dimenticati, il valore economico è esasperato, i tempi di esami per gli agricoltori veri sono finiti, oggi è il momento di riaffermare la sacralità e la dignità dell’Agricoltura  e della viticultura.

Bisogna lavorare in silenzio senza montarsi la testa per testimoniare quotidianamente che i simboli assegnati sono reale testimonianza della vita quotidiana nel contatto con il pubblico dei consumatori. Ancora Petrini si rivolge ai degustatori, ai coordinatori: ” non vi compiacete troppo del lavoro e della fattica fatta”. Ci sono lavori e fatiche ben più grande, quella che va mantenuta è la passione nel confronto con la straordinaria umanità dei viticoltori e delle proprie vigne”. Carlin chiude dicendo :” fate il vino come piace a voi, che sia buono, pulito e giusto, a quel punto non avrete più bisogno di niente, rispettate i vostri operai, senza di loro la vostra agricoltura non avrebbe senso, questo è il successo di una squadra contadina, fatta di produttori, operai di cantina e contadini. Fate in modo che essere contadino non sia umiliante per un giovane, restituite dignità al reddito agricolo, sappiate affrontare la crisi, questo è il momento di fare squadra, fare guerra tra produttori non porterà ad uscire dalla crisi, la competizione non è la soluzione per la rinascita dei mercati. Qualità e cooperazione sonole armi che avete in mano e che dovete saper usare. si chiude qui, gli esami sono finiti, produttori tirate fuori la testa!
il gruppone Slow Wine
Carlin con il gruppo Slow Wine

Slow Wine 2011, la degustazione dei vini con la chiocciola, focus Abruzzo e Puglia

l'ingresso della Real Venaria, sede della degustazione dei vini con la chiocciola
160 aziende tutte riunite nei saloni della splendida Reggia di Venaria, qualche volto conosciuto, ma poi tanti piccoli vignaioli, fuori dagli onori delle cronache delle guide tradizionali, proprio a significare che questa guida è semplicemente DIVERSA, analizza altri parametri da una diversa angolazione come sottolineato stamattina da Burdese e da Carlo Petrini. Delle regioni “camminate” dal panel di Slow Wine guidato da Luciano Pignataro, abbiamo tanto parlato in questi anni, cii siamo invece “divisi” i compiti per illuminare anche le chiocciole delle altre regioni del sud, Abruzzo, Puglia, Lazio, Molise e Sicilia. A me sono “toccati” Abruzzo e Puglia, due regioni che adoro. Quattro le chiocciole in Abruzzo,  l’unica regione con una forte presidenza di nomi storici, Valentini, che purtroppo non ha inviato nessun rappresentante a prendersi cura del magnifico Montepulciano D’Abruzzo 2006.
Chiara , nipote di Emidio Pepe, il resto della grande famiglia è in vendemmia
Subito di fianco un altra celebrità, i vini di Emidio Pepe, tre annate di montepulciano in degustazione, 2000, 2001 e 2007. Il consueto stile dell’azienda, già apprezzato a Sorrento lo scorso luglio, si conferma alla grande in questi vini che seguono un processo di vinificazione naturale, vasche di cemento e lunghissimo affinamento in bottiglia. Sentori di forte evoluzione pper le annate 2000 e 2001, potente freschezza  del frutto, grande vivacità di colore per la 2007, da poco immessa sul mercato.
Luigi Cataldi Madonna, ancora un nome storico in Abruzzo
Pecorino igt 2009 e due montepulciano per Cataldi Madonna: molto buono il Pecorino 2008 – l’azienda lascia affinare i vini in bottiglia almeno 12 mesi prima dell’immissione al consumo.  Profumi evoluti e minerali ” da riesling”, colore giallo paglierino con brillanti e vivaci riflessi dorati segno di freschezza e longevità. In bocca è un capolavoro di corrispondenza gusto olfattiva e persistenza aromatica, l’oscar degli assaggi per oggi. Peccato anche per Praesidium da Prezza, anche per loro nessuno a rappresentare l’azienda e il vino abbandonato sul banco.
In pochi passi raggiungo la Puglia, ci sono tutti i vitigni simbolo della regione, mi fermo da Giancarlo Ceci ad Andria, Doc Casteldelmonte, da sempre a conduzione biologica. Assaggio un bombino bianco in purezza, prodotto base, solo acciaio, beeelo fresco, fruttato e con una sorprendente sapidità. 13 gradi alcolici, non si avvertono per nulla.  Due i rossi, base Nero di Troia, mi racconta l’enologo interno Sebastiano Mattuozzo, Parcogrande è un interessante uvaggio:60% Nero di Troia, 20% Montepulciano, 20%aglianico.Vinificata solo in acciaio, l’annata 2009, presenta un frutto importante, una buona freschezza e sentori già all’inizio dell’evoluzione con sniffate di speziatura.I tannini sono fini e promettono buona evoluzione con ulteriore riposo in bottiglia. Parco Marano è invece la selezione, nero di troia in purezza, passaggio in legno leggero, aromatico, complesso, con note speziate eleganti e tannini già morbidi ma non marmellatosi.
Sebastiano Mattuozzo enologo interno all'azienda.
I Pàstini – Locorotondo, sono una “carta conosciuta” per me, incontro Enzo Carparelli, riassaggio con piacer ele annate correnti della Verdèca e del Fiano Minutolo, Rampone, che, dalla vendemmia 2010 si chiamerà solo Minutolo, perchè si è capito che si tratta di un vitigno che non ha niente a che fare con il fiano, nè dal punto ampelografico, nè da quello organalettico. Entrambi sono freschi, decisamente sapidi, aromatici, strepitoso il rapporto qualità – prezzo. nel 2011 il Rampone avrà raggiunto le sei vendemmie, Carparelli mi preannuncia una verticale…
Il rosso aziendale è un Primitivo 2007 – Arpàgo – vinificato solo in acciaio esce dopo quasi 2 anni di affinamento solo in vetro, rimango colpita dalla freschezza mista alla sapidità, al naso elegante speziatura, note di pepe nero. Il palato è pieno e lungo, i 14 gradi di alcool non si percepiscono affatto. Questo è un vero affare, meno di 5 euro franco cantina, io ne farei scorta.
I Pàstini - Enzo Carparelli
Di fianco a I Pàstini,  ritrovo il mitico Graticciaia di Agricole Vallone nel cuore del Salento, due i vini in degustazione: Vigna Castello 2007, interessante blend di Negroamaro al 70% e Susumaniello al 30%. Potente il frutto, maturo con sentori già evoluti, in retro olfazione avverto sapidità e speziatura. Del Graticciaia si tanto detto e scritto, assaggio il 2006 campione di intesità e complessità in tutti sensi, bellissima speziatura, pepe nero, liquirizia, cacao.
Donato Lazzari - Agricole Vallone
Passo a Polvanera — Gioia del Colle, qui Filippo Cassano, titolare ed enologo dell’azienda, lavora dal 2004 in regime biologico tra vigne piu’ recenti e vigne ad alberello di oltre 60 anni. Assaggio anche qui il Fiano minutolo “Auva” 2009, aromatico, con belle note di muschio e poi il Primitivo 17, chiamato così per la notevole gradzione alcolica che non si percepisce affatto ben fusa con freschezza e tannini ben dosati. Cassano produce anche un ottimo Aleatico dolce naturale.
Filippo Cassano viticoltore simbolo di Polvanera
dii fianco a Cassano, incontro ancora un’azienda molto conosciuta, il Viticoltore Gianfranco Fino con sua moglie Simona, l’azienda è a Lama, due vini Es Primitivo 2006 e Jo Negroamaro 2008, lo stile è un misto tra innovazione e tradizione , più sbilanciato verso quest’ultima. La passione della coppia Fino traspare a libro aperto, girano il mondo, validissimo esempio ch eper testimoniare vini e territori il vino deve “avere le gambe” lunghe e fare migliaia di kilometri.
Simona Fino al banco, Gianfranco al solito è in giro per relazioni
Chiudo in magnifica dolcezza con il Primitivo dolce naturale di Attanasio, qui Luca e suo fratello Alessandro, hanno ripreso i vigneti di faamiglia, lasciando gli studi universitari e dedicandosi anima e corpo ai vigneti che segue anche enologicamente. Il vino è davvero un campione didattico fresco e dolce allo stesso tempo, per niente stucchevole, ben abbinabile a dolci e formaggi. due giovani simbolo della nuova agricoltura di giovani che è alla base della nuova agricoltura italiana, quella descritta da Slow Wine.
luca Attanasio - manduria
di Giulia Cannada Bartoli

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lunedì 18 ottobre 2010

La Tenuta Adolfo Spada al Merano Wine Festival.


I fratelli Vincenzo ed Ernesto Spada

La Tenuta Adolfo Spada di Galluccio (Caserta) parteciperà alla prossima edizione del rinomato Merano Wine Festival in programma dal 5 all’ 8 novembre 2010 a Merano, nell’elegante palazzo del Kurhaus. 
L'azienda di Ernesto e Vincenzo Spada è, per la prima volta quest'anno, nella ristretta rosa delle 19 aziende vitivinicole a rappresentare la Campania nello spazio "Wine" della 19 esima edizione di quello che è considerato dagli addetti al settore uno degli eventi enogastronomici più elitari ed eleganti d’Europa. 
A passare la selezione del MWF guidato da Helmuth Köcher sono il  Roccamonfina Igt Fiorflòres 2009, selezione di Falanghina e il Roccamonfina Igt Aglianico Gladius 2007.
"Siamo molto felici di essere a Merano quest'anno. L'estremo rigore nella selezione e l'esclusività di questo appuntamento è motivo di grandi aspettative e anche di grande onore per noi che vi accediamo per la prima volta con grande curiosità ma anche con l'obiettivo di rappresentare al meglio, con le altre aziende presenti, la nostra regione ai massimi livelli"afferma Ernesto Spada.
Il MWF accenderà i suoi riflettori venerdì 5 novembre 2010 nel Pavillon des Fleurs del Kurhaus.

18.10.2010

domenica 17 ottobre 2010

Torino, 22 ottobre. Falanghina, LUCIANO PIGNATARO E L'ENOLOGO VINCENZO MERCURIO PARLNO DI FALANGHINA al Salone del Gusto


16 ottobre 2010
Terroir d’Italia: la Falanghina e le sue terre
Venerdì  22 ottobre 2010 ore 13:00
Quando mi è stato chiesto di fare una degustazione al Salone ho scelto subito la Falanghina. Nessun vitigno meglio di questo può raccontare gli ultimi venti anni in Campania: dalla prima vinificazione di Mustilli, al trionfo commerciale che spazzò via dalle mensole dei ristoranti e delle bettole i bianchi veneti, al rischio sputtanamento scattato intorno al 1995, sino alla rinascita qualitativa grazie all’impegno dei produttori più seri. Per fortuna tanti.

Nulla è più ricco e vario della falanghina campana. Via dunque a questa degustazione che mi vedrà impegnato con l’enologo Enzo Mercurio a partire dal suo esperimento su un piccolo fazzoletto di terra per poi passare a quella di Mustilli e agli esempi dei Campi Flegrei dove è stata rilanciata dalla famiglia Martusciello e ripresa da buona agricoltura quale quella di Contrada Salandra.
Il codice degustazione è LGS26, saremo nella sala B.

Aria 2009 Cantine San Paolo Vino
Acqua 2009 Cantine San Paolo Vino
Terra 2009 Cantine San Paolo Vino
Fuoco 2009 Cantine San Paolo Vino
Falanghina Campi Flegrei ‘08 Contrada Salandra Vino
Falanghina Campi Flegrei 2009 di Grotta del Sole
Coste di Cuma 2008 Grotta del Sole
Falanghina Vigna Segreta Doc 2008 Mustilli
Accompagnati dall’enologo Enzo Mercurio, viaggio nelle diverse espressioni del vino bianco piùdiffuso in Campania. Partenza dal Sannio con quattro Falanghine (progetto Cantine San Paolo) provenienti da un’area di un chilometro quadrato che presenta terreni assai diversi per composizione geologica e altitudine. A seguire la Falanghina di Mustilli, prima azienda a imbottigliarla in purezza nel 1979; a chiudere i Campi Flegrei, zona a nord di Napoli e a ridosso di Pozzuoli, con i vini di Giuseppe Fortunato (Contrada Salandra) e della famiglia Martusciello (Grotta del Sole) che ha contribuito alla difesa della viticoltura in un areale aggredito dalla speculazione edilizia.