lunedì 30 novembre 2009

CENTO PASSI L'ANIMA DEL VINO IN TERRA DI SICILIA

Peppino Impastato
i tre vini di Cantine Centopassi

le mie considerazioni sulla socio degustazione dedicata ieri , in occasione della manifestazione "Parlano i Vignaioli" al progetto della cantina CENTOPASSI che vinifica sulle terre espropriate alla mafia





Per la prima volta al Sud, da un’idea di Cantine Giardino di Antonio e Daniela Di Gruttola insieme a Pino Savoia, un evento completamente dedicato ai vini veri, naturali ed artigianali. 60 aziende da tutt’Italia unite dal fil rouge del rispetto per l’Agricoltura sana, libera e giusta. In un momento storico, dove la gestione politica, afferma Luciano Pignataro, (da poco Responsabile Slow Food del settore vino e della Guida vini 2011 per Campania, Calabria e Basilicata), pone ostacoli e paletti alle uniche vie di sviluppo del nostro paese: Ambiente e Agricoltura eco sostenibile, continuando incoscientemente sulla strada dell’urbanizzazione e dell’industrializzazione, è necessario associarsi e riaffermare con forza e concretezza i valori della ruralità e della protezione dell’ambiente per la salvaguardia del futuro comune.






Non a caso il compito di aprire la manifestazione è andato ad una realtà simbolo di Agricoltura libera e giusta. Centopassi, fonde l'attività di due realtà, la Cooperativa Sociale Placido Rizzotto – LiberaTerra e la Cooperativa Sociale Pio La Torre – Libera Terra, impegnate sui beni confiscati aCosa Nostra ed affidati al Consorzio di Comuni Sviluppo e Legalità. I terreni, confiscati a boss del “calibro” di Brusca e Riina, erano stati lasciati fino al momento dell’assegnazione in totale stato di abbandono.



Oggi le terre coltivate superano i 400 ettari, di cui 42 a vigneto.Oltre alla vite, le coltivazioni, tutte biologiche, offrono squisiti prodotti a marchio Libera Terra quali la pasta ( è in corso un progetto di collaborazione per la produzione di pasta d’eccellenza con un noto pastificio gragnanese) , il miele e i legumi secchi e lessati; paesaggi di interesse storico e dibellezza straordinaria, da visitare e dove sostare in splendide strutture ricettive realizzate incasolari confiscati a Cosa Nostra: l'agriturismo Portella della Ginestra, che si trova a pochimetri dal luogo della strage del 1947, con l’annesso centro ippico Giuseppe Di Matteo, e ilnuovo agriturismo Terre di Corleone.



La degustazione, condotta da un’appassionato Giovanni Ascione con Luciano Pignataro e Antonio Castro in rappresentanza dell'organizzazione, ha visto protagonisti i tre cru della linea mono varietale, rigorosamente a conduzione biologica, provenienti da singole vigne che nel 2009 ha ricevuto importanti riconoscimenti dall’Almanacco Bere Bene Gambero Rosso e dalla Guida Vini dell’ Espresso.
I vini
Catarratto Terre Rosse di Giabbascio Sicilia igt 2008 Vinificato in purezza dal vitigno a bacca bianca tra i più coltivati in Sicilia, arriva da piante di circa 20 anni, a 400 mt. sul livello del mare. Il nome “Terre Rosse” si deve al fatto che le vigne, allevate a controspalliera, si trovano in una parte dell’appezzamento, Giabbascio, di circa 4 ettari con caratteristiche di suolo uniche per l’area, sabbie rossastre e fresche dell’Alto Belice corleonese. Vendemmia insolitamente tarda per la Sicilia, seconda metà di settembre in assenza di irrigazione assistita. Il vino è giallo paglierino con qualche riflesso dorato, intenso e abbastanza complesso al naso, grazie all’ecscursione termica giorno – notte. Avverto subito fiori di campo, frutta matura e poi erba e fiori essiccati, una nota mielata ben fusa di sottofondo. Al gusto è immediatamente fresco e sapido , di medio corpo, con una buona persistenza olfattiva. Preferisco non parlare degli abbinamenti ma, per tutti e tre i vini ricordare i personaggi che hanno lottato contro la mafia, ai quali sono stati dedicati.
Il Catarratto è dedicato a PIO LA TORRE
e alla sua incessante lotta per la pace e la giustizia, a lui si deve la Legge Rognoni-La Torre del 1996 che prevede la confisca dei beni ai mafiosi, scopo poi raggiunto dall'associazione Libera. La mattina del 30 aprile 1982, insieme a Rosario Di Salvo, Pio La Torre stava raggiungendo in auto la sede del partito. Alla macchina si affiancarono due moto di grossa cilindrata: alcuni uomini mascherati con il casco e armati di pistole e mitragliette spararono decine di colpi contro i due uomini. Pio La Torre morì all'istante mentre Di Salvo ebbe il tempo per estrarre una pistola e sparare alcuni colpi, prima di soccombere. Nel 1992, un mafioso pentito, Leonardo Messina, rivelò che Pio La Torre fu ucciso su ordine di Totò Riina, capo dei corleonesi, a causa della sua proposta di legge riguardante i patrimoni dei mafiosi.
Grillo Rocce di Pietra Longa Sicilia IGT 2008
Arriva da vigneti di recente impianto nella zona di Monreale, a circa 500 mt. sul livello del mare, con subitanee escursioni termiche. Il terreno è pietroso, le rese sono molto basse ( 50 q/ha), la vendemmia cade di solito a inizio settembre. La mineralità quasi metallica è il marcatore di questo vino dal colore giallo paglierino carico, corpo importante (13,5%) da “blanc de noir”. Acidità e sapidità spiccate si fondono con eleganza in una lunga ed aromatica persistenza olfattiva. Un vino per me unico, di quelli da imprimere nella memoria per molte ragioni, quelle squisitamente tecniche di degustazione e quelle socio-politiche. Anche il Grillo è dedicato ad un personaggio importante nella lotta alla mafia: il sindacalista Nicolò Azoti uno dei primi della Cgil a cadere sotto il piombo mafioso nel secondo dopoguerra nel 1946. Da segretario della Camera del Lavoro, fondò l'ufficio di collocamento e progettò la costituzione di una cooperativa agricola. Inevitabile lo scontro con gli agrari e i mafiosi, specie dopo la proposta di legge sulla divisione dei prodotti agricoli a 60 e 40 (60% al contadino, 40% al padrone. Azoti fece i nomi dei suoi assassini , ma la giustizia non riuscì nemmeno a celebrare un normale processo. L'inchiesta per la sua morte fu archiviata in istruttoria, dopo che il mafioso indicato come mandante dell'omicidio, ebbe tutto il tempo di costruirsi un falso alibi.
Nero d' Avola Argille di Tagghia Via Sicilia igt 2004
Siamo intorno a Corleone, terreni di argille sciolte a circa 600 mt sul livello del mare, vigne a spalliera anche qui con rese basse (50q/ha). È un vino decisamente equilibrato, freschezza dai toni salmastri, mineralità ferrosa e potenza dei tannini se la giocano alla pari, sul fondo una decisa sapidità. Il colore, a dispetto degli anni, è straordinariamente vivace, rubino intenso con riflessi ancora violacei. L’ingresso al naso è dolce e complesso, floreale di rosa e fruttato di prugna; una sniffata salmastra ci ricorda, commentiamo con Manuela Russo di Cantine Astroni, l’apertura di un barattolo di capperi di Pantelleria, si chiude con note speziate di pepe nero. Questo vino è dedicato a Peppino Impastato, di famiglia mafiosa, ancora ragazzo rompe con il padre ed avvia un'attività politico-culturale antimafiosa. Conduce le lotte dei contadini espropriati per la costruzione della terza pista dell'aeroporto di Palermo. Nel 1978 si candida nella lista di Democrazia Proletaria alle elezioni comunali. Viene assassinato nella notte tra l'8 e il 9 maggio del 1978. L'uccisione, avvenuta in piena notte, riuscì a passare la mattina seguente quasi inosservata poiché proprio in quelle ore veniva "restituito" il corpo del presidente della DC Aldo Moro in via Caetani a Roma. Alla vita di Peppino è dedicato il film I cento passi quelli che separavano casa sua da quella del boss Tano Badalamenti che dà anche il nome alla cantina.



I prezzi di questi vini, considerate le difficoltà di produzione in regime biologico, la volontà di puntare all’eccellenza per riscattare una terra vocata alla mafia, sono decisamente equi: 4,50 € franco cantina e circa 10,00 € in enoteca, vini di una grande terra, frutto del lavoro di gente che con passione e orgoglio crede nell’Agricoltura come leva di riscatto e sviluppo dei propri territori, combattendo ogni giorno contro i mulini a vento di poteri occulti.






Libera Terra Mediterraneo s.c.a.r.l., S.S. 118, km 25,1 Corleone. Sede operativa : cantina Centopassi, via Porta Palermo 132, San Giuseppe Jato (Pa) tel. 39+ 091 8577655 – fax. 39+ 091. 8579541 www.cantinacentopassi.it, ettari 400 di cui 42 a vigneto. Vitigni: catarratto, grillo, nero d’Avola. Bottiglie prodotte circa 400.000 (per le due linee: Monovarietale Centopassi e Placido Rizzotto )

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