E’ un successo ormai consolidato il ristorante dell’Associazione
Nazionale Le Donne del Vino messo a punto nella
Cittadella della Gastronomia al Vinitaly di Verona, ma quest’anno, grazie
anche a un originale allestimento
definito “impasto” offerto dalla Cooperativa Avanguardia e completato da bellissime piante verdi dalla
Dester di Moniga del Garda, ha ottenuto un successo più grande degli anni
precedenti. Questi accorgimenti hanno
dato un tocco di elegante raffinatezza e di piacevole relax.
I numerosi clienti hanno potuto gustare ottimi piatti
regionali grazie alla consolidata professionalità di Marina Ramasso, patronne dell’Osteria del Paluch di Torino per la cucina, di Piercarla Negro per i vini, alla collaborazione dei ragazzi della Scuola
Alberghiera di Chievo e di alcune socie. Oltre al menu tradizionale, i
clienti potevano comporre liberamente i propri piatti
scegliendoli da tre “golose” postazioni, una
simpatica soluzione per i clienti più frettolosi: PUNTO FORNO, (pane,grissini,taralli,dolci),
PUNTO SALUMI (varie tipologie di salumi), PUNTO FORMAGGI (grande assortimento
di formaggi tipici regionali). La scelta della tipologia di vino poteva essere
fatta dalla ricca Carta con circa centocinquanta etichette provenienti da tutte
le regioni italiane, offerti dalle socie.
Lunedì 23 marzo, presso la sala C del pad. 10 si è svolto il talk show con degustazione di vini dal
titolo “Profumo di Donna: viaggio nel senso ancestrale”, condotto da Alessandro
Torcoli, direttore di Civiltà del Bere e in collaborazione con la “campagna di
promozione del Sughero”. La degustazione ha visto protagoniste otto Donne del
Vino e altrettanti vini scelti per il loro livello qualitativo e per l’affinità
con il tema. Le protagoniste di questo evento sono state : Valentina Abbona,
Valentina Argiolas, Marina Cvetic, Tiziana Frescobaldi, Cristina Garetto,
Francesca Planeta, Ornella Venica, Cristina Ziliani.
Il maestro profumiere Lorenzo Dante Ferro, nel suo
intervento ha sottolineato l’importanza
dei profumi nel nostro quotidiano: “tutti
noi mangiamo e beviamo con il naso, almeno in prima battuta. Chi è nato tra i
vini, e quindi tra i profumi, ha sicuramente una marcia in più. Il profumo
costituisce un elemento chiave della nostra esistenza, creando in noi un
ricordo olfattivo capace di durare molto a lungo nel tempo”. Ha poi spiegato
come in ciascun profumo sia possibile delineare una struttura piramidale
caratterizzata da note di testa, di cuore (o corpo) e di fondo. Tornando al
pianeta vino, possiamo certamente affermare che nei bianchi prevalgono le note
di testa, ovvero floreali, fruttate. Nei rossi, invece, specialmente quelli che
riposano in legno, troviamo soprattutto le note di corpo e di fondo, ovvero i
profumi secondari e i terziari come la rutta appassita e le varie spezie.
Mercoledì 25 marzo, nello
splendido, ottocentesco Palazzo della Gran Guardia, si è svolta, in
collaborazione con Vinitaly, la cena di Gala “Finitaly”, con circa duecento ospiti,
tra cui il direttore Generale dott. Giovanni Mantovani, Stevie Kim, Managing
Director Vinitaly International e il Brand Manager dott. Gianni Bruno. Un
grandioso buffet, allestito dalla nostra chef Marina Ramasso e dal suo staff, un’ampia scelta di vini delle socie, hanno deliziato gli ospiti, stupiti per
l’eccellente qualità e varietà dei
prodotti tipici offerti da alcuni sponsor, in particolare dal Consorzio Tutela
Mozzarella di Bufala Campania. Il servizio dei vini è stato magistralmente
curato dall’A.I.S - delegazione Veneto.
A fine serata, la presidente dell’Associazione Nazionale Le
Donne del Vino, Elena Martusciello, ha consegnato al dott. Giovanni Mantovani e
al dott. Gianni Bruno una spilla in oro e onice creata dal maestro orafo
Gerardo Sacco, mentre a Stevie Kim, oltre che ad essere stata nominata Socia
onoraria, una pergamena dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino, per il
grande lavoro che svolge per la
promozione del vino italiano nel mondo, e una
collana in oro, un pezzo unico, sempre ad opera di Gerardo Sacco. Stevie Kim ha ringraziato molto commossa e,
per la prima volta, ha detto di essere “rimasta senza parole”. Per una persona come lei, è davvero il
massimo!
Circa trenta Donne del Vino, per una serata, si sono sentite
un po’ principesse, indossando meravigliosi
gioielli creati con cascate di perle, coralli, turchesi , ametiste, pietre
preziose, dal maestro orafo Gerardo
Sacco. Questi monili, che hanno
“vestito” alcune tra le dive più famose al mondo, hanno fatto sognare tutti i presenti alla
serata portandoli, per qualche ora, in un mondo magico e scintillante. Quello
tra Gerardo Sacco e l’Associazione Nazionale Le Donne del Vino è ormai un
binomio inscindibile, che continuerà nel
tempo.
Nessun commento:
Posta un commento