I prodotti di Libera Terra
raccontati da Tiziana Di Masi
protagonisti alla Festa Regionale
di Slow Food Calabria
Sabato 7 settembre a Bova Antica (Reggio Calabria),
all'interno di un ricco programma all'insegna del “buono, pulito, giusto”,
va in scena “Mafie in pentola”.
Spazio alle storie delle cooperative calabresi
e dei prodotti ricavati dai terreni confiscati ai clan della 'ndrangheta:
olio extra vergine di oliva, pesto di peperoncino,
melanzane violette lunghe e un caffè molto speciale...
Sabato 7 settembre, Bova Antica (Rc), piazza Municipio, ore 21.30
Ingresso gratuito
“Mafie in pentola. Libera Terra, il sapore di una sfida” torna in provincia di Reggio Calabria.
Sabato 7 settembre, alle ore 21.30, lo spettacolo interpretato da Tiziana Di Masi, giunto alla149.ma replica nazionale, andrà in scena a Bova Antica per concludere il programma della seconda Festa Regionale di Slow Food Calabria, organizzata dalla Condotta Slow Food Reggio Calabria Area Grecanica, con la speciale collaborazione della Condotta Slow Food Messina Valdemone; si tratta di un programma ricco e articolato, che cerca di mettere assieme momenti ludici, gastronomici e culturali, sempre all'insegna del piacere "buono, pulito e giusto".
I prodotti di Libera Terra, dai terreni confiscati alle mafie, saranno oggetto di una versione speciale dello spettacolo, interamente dedicato ai gioielli enogastronomici coltivati dalle cooperative calabresi sorte nei terreni confiscati ai clan della 'ndrangheta.
Spazio dunque, nel racconto e nell'interpretazione di Tiziana Di Masi – che queste storie le sta facendo conoscere da tre anni in tutta Italia – all'olio Evo di varietà Ottobratico e Sinopolese della cooperativa Valle del Marro, al pesto di peperoncino “extrapiccante” in olio extravergine di oliva, ai filetti di melanzane violette lunghe e a un caffè davvero “speciale”, come lo sanno fare soltanto in Calabria...
Scritto dal giornalista Andrea Guolo (Premio Vergani – Cronista dell’anno 2011), Mafie in pentola – Libera Terra, il sapore di una sfida è il racconto di un viaggio all’interno delle cooperative di Libera Terra dove, sui terreni un tempo in mano alle mafie, è nata una "bella economia" i cui cardini si chiamano agricoltura biologica, qualità, lavoro e rispetto delle leggi. È uno spettacolo che si fonda sulla speranza e sulla rinascita, perché la terra non smette mai di rigenerarsi, basta concederle la possibilità.
Ed ecco che nella Piana di Gioia Tauro, dagli ulivi abbattuti dalla ‘ndrangheta per ricavarne legname e non cederlo alle cooperative, si originano quei polloni che daranno l’olio della speranza; ecco i vigneti bruciati dalla sacra corona unita in Puglia che tornano a fiorire e a regalare un grande vino; ecco in Sicilia l’affermazione di un’agricoltura che rompe il muro delle regole mafiose e versa finalmente i contributi ai lavoratori.
È uno spettacolo sul gusto e su alcune tra le eccellenze del nostro settore agroalimentare. Con un’interpretazione capace di sfumare dal drammatico al brillante e attraverso il coinvolgimento diretto del pubblico, chiamato sul palco ad assaggiare i prodotti, non “chiude” lo stomaco dello spettatore, bensì stimola la sua “fame” di legalità e di cose buone.
Il cibo si fa memoria e occasione di riscatto sociale.
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