Trattorie di mare |
di Giulia Cannada Bartoli
Agosto, casa mia non ti conosco. Tempo di mare, voglia di buoni piatti di pesce che, magari non troviamo in città, né, tanto meno, abbiamo tempo, o, voglia di preparare in casa. Eccovi allora una lista, non una classifica, che spazia tra storici locali presenti da anni e qualche relativamente recente, new entry, il tutto con grande soddisfazione del palato e dell’anima, con buona pace del portafogli, il che non guasta. Si tratta di mete turistiche conosciute dai più, eppure questo tipo di locali, proprio per il fil rouge del basso profilo, che li accomuna tutti, potrebbe facilmente sfuggire. Chef, donne ed uomini, che parlano con il proprio saper fare, trasmettendo pura cultura del mare, unita ai valori della riconoscibilità e diversità dei sapori del territorio, le coste del Sud.
Pasquale Torrente in abiti “ da civile” |
CAMPANIA
Cetara, Ristorante Al Convento
Piazza S. Francesco, 16
Tel. e fax 089.261039
www.alconvento.net
Sempre aperto, chiuso il mercoledì (mai in estate)
Ferie: variabili in inverno
Carte di credito e Bancomat:si
Costo medio: 30,00 – 40, 00 euro vini esclusi
Cetara è una delle mete più tradizionali della Costa Amalfitana, famosa per i prodotti del suo mare. Qui vive e lavora Pasquale Torrente, beffardo e generoso chef scugnizzo, oggi imprenditore di sé stesso e della propria famiglia, semplici persone che, in 40 anni di fatica e amore per questo borgo unico al mondo, hanno costruito una realtà capace di promuovere questa terra a 360°. Gli ingredienti del successo: umanità, umiltà, orgoglio di appartenenza, senso della famiglia, ironia e…”capa tosta”. Il ristorante il Convento, al centro della piazza, è un locale storico con archi e volte affrescate. La cucina è semplice e briosa, capace di realizzare piatti creativi come la famosa genovese di tonno con gli ziti lisci spezzati a mano e lo scammaro, fantastica ricetta di pasta, reinterpretazione della frittata di scammaro della tradizione napoletana, con un tocco cetarese: la colatura di alici e la cottura in forno. I Torrente fanno autentica cucina di mare low cost con sapori precisi e integri. Il menu è una scala a salire: gli antipasti: alici marinate, tonno sott’olio, tonno affumicato con rucola, carpaccio di polpo, souté, tortino di scarola e bottarga di tonno, alici fritte con la provola e parmigiana di pesce azzurro. Tra i primi, il must: spaghetti con colatura di alici, bucatini con pomodoro San Marzano e linguine con lo scammaro. Freschezza e minima manipolazione per i secondi: frittura del Golfo, pescato all’acqua pazza, gamberoni alla griglia, tonno alla brace o tagliata di tonno. Attenta la carta dei vini con ottima selezione regionale, italiana ed estera. Il Convento sforna anche fragranti pizze. I dolci sono i classici della costiera. Da qualche anno, si sono aggiunti la “Cuopperia,” piccolo “buco” che ripropone il classico coppo da passeggio con la paranzella fritta, panzarotti, arancini e zeppoline e “Pane ‘e Coccosa” (pane e qualcosa): micro bottega di sapori d’altri tempi, per giunta, low cost: pane con polpette al sugo, milza, burro ed alici, melanzane ripiene, peperoncini verdi al pomodoro, oltre ad una sapiente scelta di formaggi e salumi di Vico Equense. Piccola e qualificata offerta di vini e birre al bicchiere o, nella tradizionale bottiglia da osteria. Per accontentare i gusti di tutti, in alternativa ai panini, c’è la carne alla brace.
Maria Rina, il sorriso nel piatto |
Via Nazionale, 42 Tel. e fax 0974.984186
www.ilghiottonesrl.com
Chiuso il martedì, mai in estate
Aperto a pranzo, venerdì e sabato la sera. Sempre su prenotazione.
Ferie : variabili in novembre
Carte di credito, Bancomat: si
Costo medio: € 40,00 vini esclusi
La tradizione non è acqua. Qui a Policastro di Santa Marina, Maria Rina ha cominciato oltre trent’anni fa, quando questa zona non aveva ancora raggiunto la notorietà di oggi, un bel coraggio, tutto al femminile. Con lei, sua figlia Mara, Maitre Sommelier oggi in giro per il mondo. Il locale, da poco rinnovato, esalta in pieno il ristorante più apprezzato del Cilento: alla vecchia sala con il camino, si aggiunge, nei pressi della veranda quella nuova, bianco immacolato e curata nei minimi dettagli. L’ambiente si è allineato alla crescita della nostra chef, che, con solide basi della tradizione cilentana, lascia ora ampio e gustoso spazio alle mescolanze orto-mare, condite da fantasia e conoscenza dei prodotti. La costante è la qualità della materia prima, assolutamente fantastica, esaltata nel giusto equilibrio tra sapori antichi e briose interpretazioni. Il bacino di rifornimento per la cucina è immenso: il pescato quotidiano del Golfo di Policastro, massima espressione di biodiversità, i salumi e formaggi dalle vicine Calabria e Lucania, la varietà delle verdure dell’orto e le carni sane di capretti, agnelli o maiali. Il pane è quello misto integrale tipico del Cilento. Maria è un entusiasta autodidatta, si aggiorna viaggiando continuamente, riportando a casa quanto serve ad arricchire la cucina del suo Cilento. Il suo è uno stile tirrenico, senza orpelli, curioso e accattivante per i gourmet, facile da capire per i semplici appassionati. I piatti di mare: ravioli con gamberi al fumetto, tagliatelle con le triglie di scoglio, pasta e piselli con totanetti, polpo all’insalata che non è cucina, ma solo mare fresco con brezza di agrumi. Pappardelle di casa al sugo di cernia, Coccio e verza sapientemente abbinati, freschissime triglie fritte con finocchio e limone. Il sorbetto all’arancia pulisce il palato per prepararlo ad un golosissimo dessert: Spuma di melanzane con cioccolato fuso al profumo di lavanda.
La carta dei vini è grande, aggiornata con i must del territorio e tante curiosità. Molto onesto il ricarico. Ampia lista di distillati.
Villammare di Vibonati (Sa). Ristorante La Cantinella sul MareLa carta dei vini è grande, aggiornata con i must del territorio e tante curiosità. Molto onesto il ricarico. Ampia lista di distillati.
Nando Melileo e Mario Riccardi |
Corso Italia, 129
Tel. 0973.365442
lacantinellasulmare@virgilio.it
Aperto: a pranzo e cena
Chiuso: lunedì
Ferie: variabili tra gennaio e febbraio
Carte di credito e Bancomat:si
Costo medio: menù degustazione di sei portate 40,00 euro, escluso i vini. Business lunch a 18 euro
Vibonati, frazione di Villammare, qui, giusto al confine tra Campania e Basilicata e a pochi chilometri dal Ghiottone di Maria Rina, da quasi sei anni, si è aggiunto un nuovo gioiellino alla fresca collezione dei locali di mare della costa cilentana. Parliamo della Cantinella sul Mare, il risultato di un lungimirante gioco di squadra tra lo chef Nando Melileo, con esperienza quasi ventennale ai fornelli, in Italia e all’estero, ed il Patron, Maitre—Sommelier, Mario Riccardi. Serietà professionale, qualità e freschezza dei prodotti costituiscono la base del crescente successo. Il locale, vista mare, è intimo e curato nei particolari. La cucina di Melileo è leggera, in equilibrio tra impiego di grandi materie prime e tecniche innovative, segue una linea che è, nel contempo, rigorosa e fantasiosa. I nomi dei piatti, un po’ altisonanti, non traggano in inganno, qui la semplicità è di casa. Il pane è lavorato in proprio: un assortimento di piccoli pani con patate e rosmarino, con la mitica ‘nduja calabrese, con le olive, o, con provola e pomodoro. Si può optare per (un vero affare) il menù degustazione sempre diverso, con Campania e Lucania protagoniste: “Insalatina di rinforzo a modo mio: merluzzo al sale di Mothia con crudité di scarola, cappero fiorito, pinzimonio di verdure in agro, alici di menaica su emulsione di senape, oppure, torretta di alici con tartare di melanzane e cuore di pomodoro. Risotto Carnaroli al pecorino di Moliterno con crudo di triglia allo zenzero fresco su salsa di broccolo nero e sentore di sfusato, oppure, Tonnarelli in salsa di agrumi con ragù di totano, cipollotto e croccante di pane agliato. Ancora, Totano planciato con scarola croccante su bruschetta di pane di Nemoli, puntarelle al pepe nero e salsa all’Aglianico, oppure, ventresca di tonno rosso in manto di sesamo bianco e trilogia di peperoni. A seguire trionfo di dolci: Savarin alla mela annurca con salsa inglese al sentore di limone, spuma alla vaniglia, fiore di borragine e cialda croccante e dulcis, in fundo il cannolo cilentano con ricotta di capra.” Anche la carta dei vini è ben giocata a sud, buono l’ assortimento dei distillati.
da sx Antonio Aceto con suo figlio Andrea |
Via Depretis 143 – ad. P.zza Municipio
Tel.+39. 081.551.01.38
Orari: 12,00 – 15,30 . 19,00 – 23,30
Aperto: tutti i giorni a pranzo e cena
Ferie: due settimane centrali in agosto
C/credito Bancomat: si
Costo medio. € 20,00 -30,00 esclusi vini imbottigliati
Nella top ten di mare non poteva mancare un buon indirizzo di città dedicato a chi non parte o, a chi, prima di imbarcarsi alla volta delle isole del Golfo o di Sicilia e Sardegna, decide di voler mangiare”cristianamente”, evitando la solita merenda al sacco, o, peggio, le tavole calde di bordo con interminabili file. A pochi passi dal Porto di Napoli, c’è l’Osteria da Antonio aperta dal 1989. Una pausa di gusto e refrigerio nel caos totale del centro città. Il locale, a conduzione familiare, ha il tipico aspetto dell’osteria di mare, legno dappertutto, modellini di navi, lanterne e quant’altro. 50 coperti tra interno e marciapiede esterno, in sala, fa bella mostra di sé un banco contorni: peperoncini verdi fritti, finocchi in insalata, zucchine alle scapece, broccoli e spinaci, protetti da un leggero velo bianco con funzione anti mosche. La cucina è prevalentemente di mare con antipasti tradizionali come polpo all’insalata, sautè di futti di mare, alicelle fritte, insalata di mare e, concessione alla terra, ottima mozzarella di bufala. I primi, oltre alle storiche specialità, spaghetti ai frutti di mare, o, allo scoglio, ‘mpepata di cozze, vantano due fiori all’occhiello: Conchiglioni, con appena un bollo, farciti di cozze, provola e ricottina fresca, infornati e poi conditi con sughetto di pomodorini del piennolo, polipetti o, piccoli calamari a pezzetti e linguine, o, spaghetti, con telline e taratufi al profumo di limone e basilico. Impossibile descriverne aspetto e sapore, provare per credere. I secondi dipendono dal pescato del giorno: spigola e ricciòla alla brace, o, in acqua pazza, calamari fritti, pesce spada alla griglia, frittura di paranza e pignatiello di “purpetielli alla luciana”. La frutta è sempre di stagione, in questo periodo, dolcissime angurie e cantalupi. I dolci non sono di casa, provengono dalla pasticceria di un noto maestro napoletano: deliziosa al limone, babà, tiramisù, ricotta e pera, millefoglie crema e fragoline e torta caprese. Il vino è quello della casa, non manca una buona offerta delle migliori etichette campane. Si chiude con grappa o limoncello e, naturalmente, l’immancabile espresso napoletano servito al vetro, con le tre, ormai famose, “C”.
Peschici, Gargano. Ristorante Porta di Basso
Domenico Cilenti |
Via C. Colombo 38
tel. 39. 0884.915364 – 39. 3478674712
www.portadibasso.it
info@portadibasso.it
Aperto sempre
Chiuso giovedì, mai in estate
Carte di credito e bancomat: si
Costo medio: € 35,00 – 45,00 Esclusi i vini
Siamo a Peschici, dove, in pieno centro storico e, meraviglia, a strapiombo su una delle più belle baie d’Italia, troviamo dal 2003, Porta di Basso, il locale di Domenico Cilenti, giovane chef salito agli onori della cronaca gastronomica, per aver vinto nel 2008 il premio come miglior chef emergente del Sud. Da allora, il geometra ai fornelli, così viene definito Domenico, è molto cresciuto, riuscendo ad entrare nei circuiti mediatici nazionali della ristorazione. Cilenti ha a propria disposizione le meraviglie del pescato della costa, nel cuore del Parco Nazionale del Gargano. L’attenzione verso il territorio è altissima, un richiamo naturale che arriva dalle tradizioni di famiglia, con le quali Domenico ha un legame inscindibile. Le materie prime sono praticamente a km 0, contadini e pescatori della zona. Il pane è di casa con lievito madre, di semola di grano duro pugliese. Giustamente sapide e saporite le entrèe, come il prosciutto di ricciola, di tonno con salicornia, (asparago selvatico di mare), e un dado crudo di tonno pinna gialla con maionese senza uovo. Il tonno parla con la voce del mare, ottimo l’olio d’oliva. Ancora, il Lanzardo (pesce azzurro, cugino povero dello sgombro) crudo con crema di rapa rossa e fagiolina, oppure, i carpacci di cefalo, o, pinna gialla, con grano cotto al vapore. Si prosegue con Cala maretta ripiena di sgombro appena scottata in padella, accompagnata da fave tenere, e Cicoriella selvatica con pancia di pescatrice, che fa dimenticare la mancanza della pasta.
Per quella, ci sono i Ravioli di pasta al nero di seppia ripieni di bieta dell’orto di papà e scorfano. Un secondo leggiadro, Trancio di scorfano, quello della farcia dei ravioli, con carciofi croccanti. Dulcis in fundo e molto originale, una sinuosa vellutata versione chantilly con sedano candito. La carta dei vini punta sulla Puglia con gli occhi ben aperti sul resto d’Italia e sulla Francia, sempre alla ricerca di piccole rarità, che ben si sposino alla cucina di Porta di Basso, con abbinamenti coraggiosi, tipo il Moscato di Trani sul carpaccio di pesce.
Per quella, ci sono i Ravioli di pasta al nero di seppia ripieni di bieta dell’orto di papà e scorfano. Un secondo leggiadro, Trancio di scorfano, quello della farcia dei ravioli, con carciofi croccanti. Dulcis in fundo e molto originale, una sinuosa vellutata versione chantilly con sedano candito. La carta dei vini punta sulla Puglia con gli occhi ben aperti sul resto d’Italia e sulla Francia, sempre alla ricerca di piccole rarità, che ben si sposino alla cucina di Porta di Basso, con abbinamenti coraggiosi, tipo il Moscato di Trani sul carpaccio di pesce.
Imma Pantaleo |
Lungomare Colombo – Località Tricase Porto
tel. 0833.775102
Aperto: sempre
Chiuso mercoledì, mai in estate
Carte di Credito e bancomat: si
Costo medio € 55,00 esclusi i vini
Siamo a Tricase Porto, nel leccese, cuore del Salento, qui “naviga”, è il caso di dire, “di Bolina”. La Chef Imma Pantaleo, espressione e sorriso da studiosa – contadina, forse grazie all’esperienza fatta con Pietro Leeman, filosofo dell’alimentazione, etica, morale e spirituale. Con lei ai fornelli, suo fratello Fabio si occupa magistralmente della sala e del vino. Imma fa uso di alte tecniche di cucina e ingredienti freschissimi. I pani sono ovviamente di casa: frise al finocchietto e ai cereali misti, poi grissini e pane bianco. Il benvenuto cambia spesso: una divertita panzanella preparata con pomodorini locali piacevolmente citrini e la “menunceddhra”, una sorta di meloncello locale, accompagnata da un morso di burrata, o alici agrumate, marinate velocemente in emulsione di olio con succo di lime e arancia. Segue un crudo di pesce e sfoglie di verdure di una freschezza e semplicità disarmanti. La cosa si fa davvero interessante all’arrivo degli Scampi su infuso di mela e sedano, con spunzale (piccolo cipollotto tipicamente leccese) al limone. Particolarissime le variazioni di pesce azzurro con diverse cotture: Alice fritta farcita, Filettino di sugherello con purea di patata al limone, Tonnetto allo zenzero e Sgombro cotto in boccaccio di vetro sottovuoto, con olio e foglia di lentisco, per chiudere con la Brunoise di palamita al sesamo e un pizzico di zenzero. Tra i primi la Minestra di lenticchie, vongole e crema di capocollo di Martinafranca, può essere un piatto invernale, quanto estivo. I secondi come tutto il resto, sono pensati e giocati sulla creatività: Patata in sfoglia con gamberi su misticanza, dove, come per magia, gli elementi si mantengono separati per gusto e consistenza, oppure, la Rana, gambero, zuppetta di finocchi e arance candite, con il tocco siculo – arabeggiante della frutta candita. Assonanze esotiche anche nel fritto di pesci e verdure, accompagnato da un intingolo dolce. Goloso il dessert: Parfait ai tre cioccolati o il dessert del giorno, Spugna di mandorle su salsa di cioccolata fondente, gelatina di negramaro. La carta dei vini punta sul Salento con curiose incursioni nazionali e straniere e buone bollicine.
Ristorante Romualdo a Sant’Isidoro di Nardò
il figlio di Romualdo, Marcello |
Sant’Isidoro, fraz. Di Nardò
Tel 0833.579729 – 0833 873648
Aperto sempre da marzo a settembre
Costo medio : abbondante menù degustazione
vino incluso sotto i 25,00 euro
Sotto la Torre di Sant’Isidoro, piccola frazione di Nardò con meno di cinquanta abitanti, c’è un luogo per la cura del corpo e dell’anima: gente vera e profumi e sapori di mare. E’ una semplice trattoria quella di Romualdo, pescato dell giorno dalla riva alla cucina, senza tante pretese. Romualdo Lizzo è qui da anni, ha avuto la fortuna di occupare un angolo di spiaggia a ridosso di un antico trullo dove i pescatori stendevano le reti. Tra i tavoli c’è il figlio Marcello che detta legge, scherza con gli avventori e decide il menù di suo, non c’è problema, qui i clienti sono tutti abituali da una vita. Pesce fresco a go – go: carpaccio di spada, alici marinate, polpo all’insalata, insalata di molluschi, e le inimitabili polpette di polpo, sembra un gioco di parole. Cozze scottate con prezzemolo e una spruzzata di limone, o, gratinate, oppure…fritte! Sì fritte, da mangiare con le mani, una tira l’altra. Batteria di assaggi (si fa per dire) di primi: orecchiette ai frutti di mare, vermicelli al dente con vongole e cozze in bianco. Qui il mare trionfa, tra i secondi, il polpo fritto, il pesce spada alla griglia e una gloriosa frittura di paranza, calamari e gamberi, profumatissime e delicate triglie fritte, accompagnate da alici in agrodolce e cipolle di Nardò , un piatto gourmet ? Noo! “Ancioi ca’ cipuddata”, un piatto della nonna. Per quelli ancora affamati, arrivano meravigliosi gamberoni allo spiedo e i mitici “argentini fritti” bollenti: la nostra frittura di “fragaglie”, un solo boccone , testa e coda comprese. Il vino serve da rinfresco, per pulire il palato , non c’è una carta, anche lo chardonnay pugliese in questo caso, può andare, nessuno ci fa caso, si sta troppo bene qua.
Bari, Osteria Varvamingo
lo chef Nicola Cinquepalmi |
Via Leopardi 4
Località Torre a Mare
Tel.080.5433658
www.osteriavarvamingo.it
Sempre aperto, chiuso il lunedì (mai in estate)
Ferie: variabili in inverno
Costo medio: € 50,00
Ecco un posto capace di celebrare davvero il pesce crudo come solo in Puglia si riesce. E non solo i classici polpi, calamari, frutti di mare, ma anche quelli da taglio, magari leggermente marinati. L’interno è molto simpatico e fine, con la sala esterna estiva d’atmosfera più easy. Varvamingo è uno “scagnanome” (soprannome) ispirato alla barba lunga di un pescatore Noiano che, circa due secoli fa, da Noicattaro, stanco di peregrinare si stabilì in una grotta delle vicinanze, dove accoglieva naviganti scampati a tempeste e in cerca di ristoro. La cucina dello Chef Nicola Cinquepalmi, titolare del locale, insieme con Diego Biancofiore, è soprattutto da accompagnamento al crudo offerto allo stato puro. Il banco del pesce è straordinariamente colorato e vivo. La presentazione dei piatti non si cura dell’aspetto, ma della freschezza e della fiducia da infondere al cliente. Trionfo di taratufi e cozze pelose, crudo di sarago, scorfano e gamberi, presentati con tanto di testa nel piatto. Sani e spassosi gli antipasti caldi spaziano dall’orto al mare come Calamari e seppie a julienne su cime di rapa, o, Baccalà, cime di rapa e pane di Altamura. Tra i primi il fiore all’occhiello: Spaghetti alla chitarra con gamberi e purea di fave, un piatto saporito e appagante. Ancora, classiche Linguine ai ricci e spaghetti declinati in ogni versione marinara, con minima manipolazione. I secondi sono classici, cotture tradizionali, mare nel piatto: grigliata mista, Zuppa di pesce, Frittura di paranza, aragoste, cicale, pesce Sanpietro, saraghi, dentici, orate a peso. Classici i dessert, eccetto il fantastico “Sporcamuss”, tipico dolce di fine pasto pugliese, in particolare Bari e provincia. E’ fatto di pasta sfoglia ricoperta di zucchero semolato prima della cottura, farcito con crema pasticcera aromatizzata all’arancia o limone, ed infine cosparsi di zucchero a velo. Si servir caldo in tutte le stagioni e si addenta a morsi, da qui il nome. Notevole la carta dei vini che spazia da spumanti italiani a champagne, vini naturali, Puglia in grande spolvero, come il resto d’Italia e una bella puntata all’estero verso Francia con le principali regioni, e ancora Spagna, Slovenia, Germania, Libano e, persino Georgia. Insomma, c’è di che divertirsi, il servizio è più che buono, straordinaria passione, rispetto e profondo amore per il mare.
CALABRIA
Crotone. Ristorante Da Ercole, il Re del mare
Ercole Villirillo , il re del mare |
Tel. 0962 901425 348.8800175
www.ristorantedaercole.eu
Sempre aperto in estate a pranzo e cena
Chiuso la domenica
Ferie tra ottobre e novembre variabili
Costo medio ristorante 50,00 euro vini esclusi
B&B 120,00 euro a camera con prima colazione
Carte di credito e Bancomat:si
Non si può passare per la Calabria ionica e mancare Ercole sul lungomare di Crotone. Se avete voglia di assaggiare interpretazioni fresche ed autentiche del pescato dello Ionio, questa è la vostra meta. In cucina da oltre trent’anni Ercole, è qui da 12 anni. Il locale è arioso con una piacevole sala – giardino. Qui il menù non è mai lo stesso, il mare detta legge. Si comincia con una festa di antipasti, essenziali, eleganti, dai sapori freschi e distinti. Il Re del mare possiede anche un orto personale nei pressi di Capo Colonna, dove, grazie al clima ed ai terreni argillosi, nascono meravigliosi ortaggi, come le zucchine e i pomodori utilizzati per il “Carpaccio di polipo con zucchine crude, aceto balsamico, pomodori e olio extravergine dop dell’Alto Crotonese”. A seguire altri crudi: tartare di tonno con gamberetti e basilico, accompagnata da uno stracotto di cipolla di Tropea. Gli scampi “vivi” chiudono la serie dei crudi. Si va con i caldi: anemoni di mare fritti, cozze al gratin, salsiccia di tonno, calamaretti e gamberi in umido, e gli immancabili “surici” fritti, (al secolo pesce pettine). Il tutto accompagnato da introvabili, carciofini selvatici. I primi:“mezzi rigatoni con scorfano e cernia, linguine alla Pitagora con anemoni di mare, spaghetti con le scrine (alghe di mare), il quadraro, antico piatto dei pescatori calabresi che prevede la cottura e l’affumicatura dei paccheri in casseruola di coccio con cernia, ricciola, pomodoro e spezie. La batteria si chiude con la zuppa bollente di tubettini con pescatrice, coccio, lucerna, tracina e peperoncino. Lo chef- patron si dedica molto alla sala raccontando, come in un documentario, un mare di pesci: lucerna, tracina, scorfani, pesci cipolla per la zuppa, ombrine, musdee di scoglio merluzzi, tartufi, lumache di mare e l’introvabile pesce “castagna”, preparati in ogni modo. I dolci sono rinfrescanti, sorbetto al cantalupo e una divertente interpretazione della cassata: morbide palline di semifreddo con ricotta, pistacchi e cioccolato. La carta dei vini è discreta con bianchi e rosati di Calabria in grande spolvero.
ABRUZZO
Alba Adriatica, Ristorante Mediterraneo
Domenica Vignarelli |
Viale Mazzini 148
Tel. 0861 752000
www.ristorante-mediterraneo.com
info@ristorante-mediterraneo.com
Sempre aperto (in estate lunedì e martedì chiuso a pranzo)
chiuso domenica sera e lunedì.
Ferie: variabili in inverno
Costo medio: € 55,00 – 60,00 euro esclusi vini
Alba Adriatica, una delle sette sorelle del litorale teramano, insignita per sei volte della prestigiosa bandiera blu d’Europa e conosciuta come la spiaggia d’argento. Qui l’indirizzo cult è in Viale Mazzini 148, dove, Domenica Vignarelli, giovane signora, self made chef dal dolce e determinato sorriso, è ai fornelli dal 1993 con il marito Giuseppe. Il menù è naturalmente incentrato sul freschissimo pescato del giorno, ortaggi a km 0, pasta e olio d’oliva d’eccellenza. Strepitosi i crudi di mare: ostriche Belon, fasolare, tartare di ricciola o altro pesce pregiato di giornata, ancora, tartare di tonno, carpaccio di baccalà, frutti di mare d’ogni tipo, asparagi di mare in tempura, crostacei “parlanti”, preparati in panzanella, crema di piselli con seppioline neonate e pane carasau, tipico della Sardegna. Domenica, ha imparato a cucinare in casa, sa fare di tutto, dall’immancabile chitarrina abruzzese, al riconoscere rari, quanto introvabili ortaggi, come i pomodori gialli, che durante la spesa quotidiana, va cercando, con l’entusiasmo di una “girl scout” negli orti di amici e parenti. Il sapore degli ortaggi è rispettato al cento per cento: cotture brevi e delicate. Gli antipasti caldi sono molto creativi, quanto rispettosi della tradizione: parmigiana di polpo e melanzane, la trippa di coda di rospo al sugo. I primi piatti seguono ancora il mare: pasta abruzzese di gran qualità per “mezzi rigatoni allo scoglio”, semplici, si fa per dire, spaghetti alle vongole, o, “spaghettoni” alla marinara. Paranza, pescato del giorno e gli imperdibili brodetto di pesce, must della tradizione locale, e ventresca di tonno Cotto Crudo con spinaci, sono solo una parte della selezione dei secondi, sempre accompagnati da freschissime verdure. I dessert sono semplici ed ispirati alla stagione: “Ananas & Co”, composizione di frutta fresca, ananas e gelato, oppure la soffice Zuppetta di ciliegie vignole con meringa e gelato. Enciclopedica e competente la carta dei vini, equilibrata tra scelte regionali, nazionali ed estere. Grande importanza alle bollicine italiane tradizionali e ottima scelta di champagne. Interessante carta delle birre
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