venerdì 1 aprile 2011

A Luciano Pignataro, la cittadinanza onoraria di Cetara : il luogo dell'anima


di Luciano Pignataro
 
Nella vita un po’ di fortuna, soprattutto all’inizio. Per esempio nascere in Campania, magari a ridosso della Costiera Amalfitana.
Poi tutto il resto dipende dalla tua cultura e dalla fase che attraversa il territorio. Per esempio trasformarsi da paese di pizzettari a borgo gastronomico di eccellenza.
Oggi sono diventato cittadino onorario di Cetara



Cetara è un piccolo borgo di pescatori, ha l’ultima flotta di pesca del tonno della Costiera ed era il confine saraceno della Repubblica Amalfitana.
L’ho sempre frequentata sin da ragazzo perché era il classico posto vicino la città dove scappare quando si faceva filone a scuola.
Sotto i nostri occhi, a partire dagli anni ‘90, questo borgo si è trasformato valorizzando la colatura di alici, un prodotto di cui ci si vergognava in quanto frutto della povertà.
Su questo prodotto identitario, ancora privo di una vera tutela, è cresciuta una cucina di mare colta e scanzonata, portata avanti dai ristoranti Al Convento, l’Acquapazza, la Cianciola e San Pietro che messi insieme non fanno duecento coperti. Poi le aziende Nettuno e Delfino si sono specializzate nella lavorazione delle alici e del tonno aprendo un bel negozietto vicino al porto.
Intanto la pesca è andata in crisi perché i giapponesi si sono mangiati quasi tutto il tonno esistente negli Oceani riservando al mare lo stesso trattamento riservato alla terra con la scelta nucleare di cui oggi pagano gravi conseguenze.
Cetara è un posto dell’anima e qualche anno fa ci ho dedicato nel 2005 una piccola guida andato esaurito, pegno d’amore.
Ogni anno abbiamo organizzato a inizio dicembre, quando c’è la nuova colatura, una serata alla quale hanno partecipato Enzo Vizzari, Clara Barra, Corrado Barberis, Paolo Marchi, Luigi Cremona, Gigi Salerno, Gigi Padovani. Qualcuno ci ha snobbato ma va bene uguale.
Il sindaco Secondo Squizzato nasce come presidente della Confraternita delle Alici alla quale un grande impulso diede Vito Puglia, primo governatore di Slow Food Campania. Dopo di lui il fiduciario di Salerno Sergio Galzigna non ha mai fatto mancare il necessario supporto.
Secondo come ultimo atto del suo primo mandato ha proposto me come cittadino onorario e il consiglio comunale mi ha votato all’unanimità.
Per me è stato un grande onore diventare cittadino onorario di Cetara e ringrazio il sindaco e tutto il Consiglio Comunale.
Perché questo borgo, che con l’occasione ha inaugurato la nuova torre, è la dimostrazione che le scelte intelligenti alla fine pagano anche se sono più difficili da accettare in un primo momento.
I quattro ristoranti non conoscono la parola crisi: lavorano in grande rapporto tra qualità prezzo e non c’è giorno in cui sorge il sole in cui io non vorrei essere in quella magica piazzetta o sulla spiaggia.
Que Viva Cetara, il Sud che sorride.

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