Serata con i vini della Tenuta Adolfo Spada a L’Arcante Enoteca
In degustazione i vini dell’azienda di Galluccio (CE) premiati da Gambero Rosso, Seminario Veronelli e Luca Maroni
Venerdì 13 Novembre nell’ambito del ciclo di appuntamenti “Amici di Bevute. Viaggio al centro dell’autoctono”, L’Enoteca L’Arcante di Pozzuoli (Napoli) propone una serata con i vini della Tenuta Adolfo Spada una delle più interessanti realtà emerse negli ultimi anni nel panorama delle aziende della provincia di Caserta, areale di antichissima tradizione vitivinicola.
Dopo la pausa estiva, quello con l’azienda di Galluccio (Caserta), è il primo degli appuntamenti che L’Enoteca di Angelo Di Costanzo, Miglior Sommelier Professionista italiano del 2008, dedica ai grandi vini della regione.
L'azienda della famiglia Spada nasce nel 1973, quando l’ingegner Adolfo acquista la proprietà di Galluccio per realizzare il sogno di produrre vini di qualità nella terra del leggendario Falerno celebrato dagli Antichi. Dal 2001, il progetto è affidato ai figli Ernesto e Vincenzo, anche loro ingegneri, affiancati dal noto winemaker Riccardo Cotarella.
Nascono così vini di grande armonia e abbinabilità in tavola come il Gallicius Aglianico e il Gallicius Falanghina e veri fuoriclasse come il Sabus e il Gladius, appena premiato con i Tre Bicchieri dalla Guida ai Vini d'Italia 2010 del Gambero Rosso.
Due i momenti della serata alla quale parteciperà il produttore, Ernesto Spada:
- dalle ore 18.00 degustazione gratuita a L’Arcante Enoteca (Via Pergolesi, 86 Pozzuoli – Napoli) di due delle migliori interpretazioni aziendale in materia di vitigno autoctono: il bianco Flòres 2007 (Due Bicchieri Gambero Rosso 2010), a base di Falanghina, e il rosso, Aglianico al 100%, Gallicius. Conduce le degustazioni Angelo Di Costanzo.
- dalle ore 20,30, poi, presso Ristorante Il Rudere, adiacente all’Enoteca, cena-degustazione su prenotazione (costo 38 euro) con i vini dell'azienda. Tra gli altri: il pluripremiato Gladius e l'affascinante Sabus, abbinati a un menu elaborato per l'occasione dallo chef Antonio Lubrano e raccontati da Ernesto Spada.
Per informazioni e prenotazioni contattare L’Arcante Enoteca: 081 3031039 oppure larcante@libero.it.
L’AZIENDA – IL PROFILO
La Tenuta Adolfo Spada nasce nel 1973 quando l’ingegner Adolfo Spada acquista la proprietà di Galluccio (Caserta) con lo scopo di produrre vini di qualità in uno degli areali campani più vocati per la viticoltura: la provincia di Caserta, terra del leggendario Falerno celebrato dagli Antichi.
Fino alla fine degli anni Novanta, l’azienda si specializza nella produzione di uve di qualità, poi dal 2001, con la consulenza di Riccardo Cotarella, firma prestigiosa dell’enologia mondiale, il via alla razionalizzazione degli impianti, l’attuazione di una selezione spinta in vigna e l’adozione delle più moderne tecnologie in cantina.
Vincenzo ed Ernesto, anche loro ingegneri, succeduti al padre alla guida dell’azienda, portano avanti quel progetto con lo spirito di sempre. Lavorano l’Aglianico, il Piedirosso e la Falanghina affinché, nel rispetto delle loro caratteristiche peculiari, possano esprimersi in prodotti di qualità. Eleganti e riconoscibili.
I trenta ettari di proprietà, dei quali 22 coltivati a vigneto, su un declivio naturale a 350 metri sul livello del mare, sono immersi nei 9000 ettari di natura protetta del Parco regionale di Roccamonfina e Foce del Garigliano, ai piedi del vulcano spento di Roccamonfina.
Dal 2009 la Tenuta Adolfo Spada ne sposa il marchio e lo appone su tutta la comunicazione aziendale e sulle circa 90000 bottiglie immesse in commercio ogni anno.
Da questo lavoro rigoroso e appassionato dei fratelli Spada, nascono cinque le etichette della Tenuta:
Gladius Aglianico Roccamonfina Igt (85% Aglianico e 15% Piedirosso)
Sabus Roccamonfina Igt (Piedirosso, Aglianico, e Montepulciano in parti uguali)
Flòres Roccamonfina Igt (Falanghina 85% e Fiano 15%)
Gallicius Aglianico Roccamonfina Igt (Aglianico 100%)
Gallicius Falanghina Roccamonfina Igt (Falanghina 100%)
Il 2010 segnerà la nascita di FiorFlòres, quella che Ernesto Spada definisce “il meglio di Flòres”, e di un cru di Piedirosso: “Camporosso”.
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